Cari amici e coleghi, In questi momenti
di estrema difficoltà della magistratura italiana, credo non dobbiamo
dimenticare chi sta peggio di noi; all’ultimo Consiglio di ammnistrazione
di Medel, tenutosi a Parigi il 7-8 giugno, avevamo invitato il collega
tunisino Moktar Yahyaoui, destituito dopo un processo disiciplinare farsa,
dopo che aveva indirizzato una lettera al Presidente della Repubblica
Ben Alì reclamando una effettiva indipendenza della giurisdizione nel
All'atto della ratifica di un accordo di cooperazione con la Svizzera
il Parlamento Italiano ha approvato la legge n. 367/2001 che limita per
la giustizia italiana le possibilità di cooperazione internazionale. Al di là dell'accordo italo-svizzero, le modificazioni introdotte investono
la cooperazione giudiziaria dell'Italia con l'insieme degli Stati membri
della Unione Europea.
Tratterò il tema del “modello sociale europeo” alla luce dei primi orientamenti della Convenzione in una prospettiva pi che altro “giuslavoristica”: per la dottrina prevalente (da T. Treu a R. Blanpain) si dovrebbe giudicare questo modello sul lato sostanziale avendo attenzione ai diritti del welfare e del lavoro e sul lato del metodo regolativo alle procedure connesse al cosiddetto “dialogo sociale” che, come vedremo, vanno ben oltre il tradizionale campo della contrattazione collettiva.
Il Trattato CE, nella parte quinta relativa alle Istituzioni della Comunità, dedica la sezione quarta alla Corte di giustizia e la sezione quinta alla Corte dei conti. Dopo il Parlamento, il Consiglio e la Commissione troviamo questi altri due organi che dobbiamo perciò considerare apicali, ai quali sono affidati compiti di controllo anche su atti adottati dagli altri organi apicali della Comunità.
Parafrasando il titolo del Congresso di Md, un interrogativo va posto: quale è e quale potrebbe o dovrebbe essere "la forza dei diritti" in Europa.
In Italia, e in generale negli ordinamenti nazionali, la forza dei diritti si misura essenzialmente da un lato con l’esistenza di principi costituzionali intangibili, solennemente proclamati, dall’altro con la concreta attuazione di tali principi.
E’ stato efficacemente affermato che la Carta rappresenta il “precipitato” e non solo in termini ricognitivi, dei punti qualificanti del pensiero europeo in tema di diritti della persona e di divieti di discriminazione.
Medel
Magistrats europens pour la democrazie e les libertes ha già espresso, con due documenti approvati al Consiglio di amministrazione delle Azzorre del 24 ottobre 2001, la propria preoccupazione per la politica del Governo italiano in materia di cooperazione penale internazionale e sulla riduzione delle scorte ai magistrati che sono impegnati in prima persona in indagini di criminalità organizzata, economica e mafiosa.