01 lug 2005
La legge votata dalla maggioranza del Senato stravolge l'assetto della magistratura e compromette ogni possibilità di razionale organizzazione del sistema
giudiziario voluto dalla Costituzione. Sono state clamorosamente eluse e aggirate le specifiche censure di incostituzionalità del Presidente della Repubblica.
Sono state completamente ignorate le critiche mosse dai costituzionalisti e dagli esperti di ordinamento giudiziario.
La maggioranza di governo, rimasta sorda ai rilievi sollevati da sedi tanto autorevoli, mette in crisi lo Stato costituzionale di diritto.