Carlo Verardi non c'è più. Anche noi vogliamo ricordarlo. Come giudice della Pretura di Bologna era stato tra i primi a leggere aspetti importanti della nuova legislazione sull'immigrazione (quale il rilievo della mancanza del nulla osta dell'autorità giudiziaria penale nel procedimento di espulsione) in chiave di effettività della tutela giurisdizionale. Come giurista attento alle materie di maggiore rilievo sociale e alla relativa normazione aveva colto l'importanza dell'immigrazione nell'impegno culturale per l'attuazione costituzionalmente orientata dei diritti. Ne aveva fatto oggetto di specifica segnalazione nel suo ultimo intervento al congresso di Venezia di Magistratura democratica. Carlo Verardi ci mancherà. Questo numero della Rivista è il primo dopo i "fatti" di Genova del luglio scorso, che tante questioni, anche giuridiche, ha posto. Non trattiamo, per ora, l'argomento, rinviando la nostra analisi alla luce dei provvedimenti che l'autorità giudiziaria adotterà nei riguardi degli innumerevoli respingimenti ed espulsioni decretati frettolosamente nei giorni del G8 a danno dei cittadini comunitari e non. Guardando al futuro e al disegno del Governo italiano di riforma della materia dell'immigrazione ci è parso opportuno, per uscire dall'impostazione meramente ideologica che continua a prevalere nel dibattito politico, proseguire nel lavoro di inquadramento di vari aspetti della tematica nell'ormai imprescindibile quadro comunitario europeo in parte già acquisito, in altra parte da riempire di contenuti. Così la sintesi di A. Di Pascale sullo studio comparato degli Stati membri dell'Unione in materia di legislazione sull'immigrazione, in particolare nei settori dell'allontanamento e del trattenimento amministrativo. Il lavoro di S. Lipparini sul diritto di asilo nel diritto comunitario, utile nell'ormai indecente attesa di un'organica normativa nazionale italiana. Il contributo di L. Mancini sul debole riconoscimento giuridico di una particolare minoranza come gli zingari e in particolare sulla divergenza tra le aperture del diritto europeo e il silenzio del diritto nazionale. Le analisi di V. Morcavallo e P. L. Zanchetta sui diritti degli immigrati nell'Europa sovranazionale e in specie sulla contraddizione tra lavoro degli immigrati con loro accettazione economica ed esclusione sociale. Quanto alla giurisprudenza vengono commentate da E. Calò le decisioni in tema di eliminazione della discriminazione nel tesseramento degli sportivi non comunitari (alcune già pubblicate in questa Rivista rispettivamente nei numeri 4/2000 e 1/2001); da P. L. di Bari il nuovo arresto giurisprudenziale della Cassazione civile a proposito dell'obbligo di traduzione del provvedimento di espulsione in funzione del compiuto esercizio del diritto di difesa; da F. Gualandi la giurisprudenza ordinaria e amministrativa sull'istituto della comunicazione dell'avvio del procedimento applicato all'espulsione. Ancora si segnalano le interessanti schede redatte da L. Miazzi in materia di minori, sulla spinosa questione del diritto del minore a mantenere la legittimità del soggiorno al passaggio alla maggiore età e sul diritto del figlio di genitore di famiglia poligamica a vivere con entrambi i genitori. Altrettanto interessante è l'ampia scheda redatta da M. Paggi a commento di una recente pronuncia della Cassazione sul rapporto tra scadenza del permesso di soggiorno e licenziamento. Particolare attenzione merita, infine, il provvedimento cautelare del Tribunale di Bologna (in asilo, con scheda della redazione) che ha ritenuto la propria competenza a decidere anche sul rilascio del permesso di soggiorno ad un richiedente asilo. Nella parte dedicata ai documenti europei si segnalano la direttiva in materia di riconoscimento dei provvedimenti di espulsione dei Paesi membri e la Comunicazione della Commissione per una regolamentazione uniforme in materia di asilo. Conclude il numero, come sempre, l'interessante parte dedicata alle recensioni ed alle segnalazioni dei rapporti e delle ricerche recentemente pubblicati. Le politiche comunitarie e le varie, importanti, proposte di direttive in fase di discussione sono sinteticamente analizzate da C. Favilli nella sezione dedicata alle segnalazioni europee. Tale quadro europeo non pare tenuto in debita considerazione dal recente disegno di legge governativo italiano, di modifica del TU sull'immigrazione, oggetto di sintesi nella parte dedicata alle segnalazioni legislative.