del presidente Franco Ippolito
Non solo mafiosi e terroristi, ma anche corrotti e corruttori devono essere perseguiti seriamente.
La proposta del presidente del consiglio rischia di costituire un ulteriore ostacolo all'accertamento dei reati commessi da imprenditori, amministratori, politici, professionisti. Non si può ampliare, in modo abnorme e difficilmente controllabile, il ricorso alle intercettazioni per sospetti di terrorismo e vietarlo per reati commessi dai potenti.
Non è però tollerabile che i contenuti di conversazioni telefoniche o della corrispondenza diventino di dominio pubblico prima dell'accertamento giudiziario della commissione di reati. La gogna pubblica non è degna di un paese civile. Fuori da ogni clima di emergenza permanente, si può intervenire con equilibrio, a tutela della dignità delle persone e della possibilità di funzionamento delle inchieste.
L'art. 15 della Costituzione impone a tutti, legislatori e magistrati, un presidio rafforzato della riservatezza delle comunicazioni, nonch motivazioni specifiche e rigorose per le intercettazioni telefoniche.