del segretario nazionale Claudio Castelli
Ormai è chiaro che l'impegno quotidiano del Presidente del Consiglio e
del Ministro della Giustizia è diretto non a cercare di far funzionare
in modo pi efficiente la giustizia, ma a delegittimare ed insultare la magistratura e singoli magistrati.
Le accuse di "politicizzazione", di torcere la giustizia a fini di
parte, di "usare i poteri conferiti dalla legge per attaccare ed
eliminare quelli che considerano avversari politici", sono tanto gravi
quanto infondate e suonano come infamanti per magistrati che hanno come loro tratto caratterizzante l'indipendenza e l'imparzialità.
Gli attacchi, continui e pieni di falsità, che investono in particolare Md sono in realtà attacchi diretti allo stesso pluralismo culturale della magistratura.
Il clima che viene creato è di guerra ad una istituzione dello Stato ed è difficile non vedere come sia in atto ormai un vero e proprio
conflitto istituzionale.
Mentre accuse del tutto ingiustificate vengono continuamente ripetute,
nella speranza che la loro reiterazione le faccia diventare credibili,
la giustizia viene lasciata in una situazione di totale decadenza.
E' di questi giorni la sospensione in alcuni distretti del servizio di
stenotipia, a causa dei limitatissimi fondi stanziati, segno di una
giustizia che nei progetti di Governo e Ministro deve essere lasciata
languire.
Il mix di attacchi virulenti e reiterati alla giurisdizione e di scelta di inefficienza rischia di portare alla morte della giustizia.
Ancora una volta va ribadito che nel nostro Paese la questione giustizia non è pi problema dei magistrati e della magistratura, ma delle istituzioni e della democrazia.