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Cara collega, caro collega, le elezioni del Csm sono ormai prossime. Abbiamo
detto pi volte che si tratta di elezioni di importanza senza precedenti. Eppure,
anche grazie a un sistema elettorale di tipo personalistico e confuso, esse
stanno suscitando limitata attenzione e passione. ll nuovo Consiglio, la sua
intransigenza nel difendere l’indipendenza della giurisdizione e dei singoli
magistrati, la sua capacità di buona e tempestiva amministrazione, saranno riferimenti
fondamentali per ciascuno di noi nei prossimi quattro anni.
Viviamo tempi drammatici e c’è il rischio concreto di una saldatura, nel nuovo
Consiglio, tra i componenti eletti dalla maggioranza di Governo e alcuni degli
eletti togati, con trasformazione dell’organo di autogoverno in una sorta di
"consiglio di amministrazione della magistratura" incapace di difendere i magistrati
e di assicurare un’amministrazione adeguata. Non solo ciò va evitato, ma occorre
cogliere l’occasione per un forte cambiamento dello stesso Consiglio, abbandonando
prassi intollerabili di clientelismo e lottizzazione, in particolare nella scelta
dei dirigenti, e dando certezza di tempi, informazione, eguaglianza di trattamento.
Un salto di qualità è necessario e questo è il momento per realizzarlo.
La nuova legge elettorale, scompaginando aspettative e previsioni, ha imposto
alle componenti pi aperte della magistratura un approccio nuovo, teso a realizzare
unità sui contenuti e ad aprire una prospettiva di aggregazione per tutti i
soggetti, anche fino a ieri lontani, che condividono questa impostazione e questo
percorso. La consapevolezza della posta in gioco ci ha indotti a perseguire
un’alleanza con i Movimenti e con le altre aggregazioni di magistrati attente
ai temi dell’indipendenza e del rinnovamento della giurisdizione (da Impegno
per la legalità ai Ghibellini), proponendo insieme otto candidati (cinque giudici
di merito, due pubblici ministeri e un consigliere di cassazione), la cui elezione
è condizione indispensabile perch i giochi restino aperti.
La legge prevede tre collegi elettorali nazionali, uno per i magistrati di
Cassazione, uno per i pubblici ministeri, uno per i giudici. Ciascun magistrato
avrà tre schede e verranno eletti i due giudici di Cassazione, i quattro pubblici
ministeri e i dieci giudici che avranno riportato pi voti, senza alcun collegamento
per liste, n alcun recupero di voti. Di qui la scelta di dare indicazioni di
voto territoriali, sia per evitare dispersioni, sia per assicurare un rapporto
dei candidati con il territorio, sia come responsabilizzazione dei candidati
ora e per il futuro.
Per questo ti chiediamo di andare a votare il 30 giugno e 1 luglio (il Consiglio
deve essere legittimato ed un’alta partecipazione al voto è la prima necessità
al riguardo) e di votare, per
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Giudici (scheda verde)
Maria Giuliana Civinini in Triveneto, Toscana, Umbria, Cassazione,
Puglia e Calabria
Luigi Marini in Piemonte, Liguria, Emilia, Sicilia
Francesco Menditto in Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata
e Sardegna
Paolo Arbasino in Lombardia
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Pubblici Ministeri (scheda grigia)
Giovanni Salvi in tutta Italia salvo la Sicilia
Giuseppe Fici in Sicilia
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Cassazione ( scheda bianca)
Giuseppe Salmè