Napoli e aborto illegale


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Comunicato stampa della Segretaria di Md

Con esemplare tempestività e scenografico spiegamento di forze - quali
crediamo non sia abituata ad assistere la città di Napoli, assediata
dall'illegalità e paralizzata dall'inerzia della risposta pubblica - si è
intervenuti nella giornata di ieri presso la Clinica Ostetrica del Nuovo
Policlinico, a seguito immediato di una denuncia anonima che svelava la
commissione di un aborto illegale, perchè oltre il termine di legge.
Diligenti tecniche di indagine avrebbero optato per il sequestro della
cartella clinica, da cui trarre tutti gli elementi utili: gli agenti
incaricati hanno invece ritenuto - "per atto dovuto" - di dover inoltre
interrogare la donna appena uscita dalla sala operatoria, per corredare la
notizia di reato di alcune circostanze di contorno, quali il suo stato
civile ed il nominativo del padre del feto, nato morto - e quindi sottoposto
a sequestro come materiale d'indagine. Altre domande sono state rivolte
anche alla compagna di stanza, ed al personale, medico e paramedico, che
assisteva allibito alla muscolare manifestazione di capacità di reazione
alla possibile commissione di un crimine.

Il dramma dell'aborto questa volta non si è limitato alla sfera personale
della donna: a Napoli è diventato l'oggetto di un'azione invasiva e
sovradimensionata, che non ha nemmeno saputo rispettare la penosità del
momento, fisico e psicologico, della persona. Non sappiamo se queste
modalità di indagine siano usuali, o se in qualche modo siano frutto di
campagne propagandistiche che confondono la difesa della vita con la
pretesa di limitare la capacità delle donne di autodeterminarsi e di
tutelare la propria salute, secondo quella che è stata la scelta legislativa
compiuta nell'ormai lontano 1978. Plaudiamo comunque all'iniziativa assuntada tutte le consigliere del CSM, e di un numero cospicuo di consiglieri, per l'apertura di una pratica a fini conoscitivi, che sia soprattutto
l'occasione per riflettere sulle modalità dell'intervento giudiziario in
casi di coinvolgimento di valori tutelati dalla costituzione, soprattutto
quando questi appartengono a soggetti deboli, a difesa dei quali la
giustizia deve soprattutto adoperarsi.

Torino, 13.2.2008

La segretaria generale

Rita Sanlorenzo

20 02 2008
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