lettera aperta sull'organizzazione degli Uffici


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a cura dell'esecutivo di Magistratura democratica

 

Organizzazione del lavoro negli uffici giudiziari

Da qualche anno il nostro modo di lavorare è cambiato: la trasformazione qualitativa della domanda di giustizia richiede competenze e valutazioni sempre più vaste e complesse; la progressiva inadeguatezza degli strumenti con cui operiamo e l'aggravarsi dei carichi di lavoro ci obbligano ad un impegno negli uffici in continua crescita che, spesso, ha una "resa" assai minore di quella sperata.

Gli irragionevoli tempi del processo non ci consentono di offrire al cittadino una effettiva tutela dei diritti e gravano, più pesantemente, sui soggetti deboli.

Negli ultimi tempi l'attenzione al tema della organizzazione del lavoro negli uffici si è manifestata in maniera forte in tutta la magistratura associata e il tema ha avuto ampio spazio nel recente dibattito congressuale del nostro gruppo.

E' emersa la necessità di rilanciare le iniziative sull'organizzazione, coniugando la qualità della giustizia con la rilevanza dei tempi processuali e affrontando il problema senza timori e diffidenze.

Garantire un livello di efficienza, funzionale al controllo dei tempi processuali e al presidio del risultato, non può oggi essere considerato cosa diversa dalla tutela dei diritti.

 

Al fine di rispondere alle richieste dei colleghi di autoriforma dal basso, di diffusione di buone prassi e progetti di (ri)organizzazione degli uffici, abbiamo deciso di promuovere una raccolta di informazioni e progetti sul territorio nazionale, con il proposito di:

  • - verificare l'organizzazione del lavoro negli uffici giudiziari, raccogliere le esperienze migliori, creare una sintesi delle "esperienze virtuose" e metterla a disposizione dei colleghi per l'utilizzo nei diversi settori e territori;
  • - registrare carenze, inefficienze, evidenziare le situazioni problematiche e individuare possibili soluzioni;
  • - proporre alla CSM di diffondere sul territorio le prassi virtuose esistenti, anche mediante disposizioni dirette ai capi degli uffici;
  • - indirizzare gli sforzi in materia informatica e statistica verso il conseguimento di un unico dato statistico, omogeneo utilizzato da CSM, Ministero e Uffici Giudiziari;
  • - stimolare incontri di formazione in sede decentrata sui temi dell'organizzazione degli uffici.

 

Il progetto è ambizioso e richiede la collaborazione di tutti.

Chiediamo pertanto a :

  • - segretari sezionali e ai rappresentanti delle giunte distrettuali del gruppo;
  • - dirigenti, referenti informatici, magistrati che lavorano negli uffici,
  • - componenti dei consigli giudiziari e delle commissioni flussi;
  • - responsabili dei gruppi di lavoro;

di promuovere l'iniziativa diffondendo la presente comunicazione tra i colleghi, tenendo conto delle specifiche competenze, raccogliendo materiale  ritenuto utile e inviandolo a  Luca Minniti e Donatella Donati .

 

Abbiamo individuato alcuni temi sui quali concentrare la raccolta, ma naturalmente sono benvenuti ogni diversa  sollecitazione o suggerimento. 

  1. Consigli giudiziari e commissioni flussi

Regolamento del CG, partecipazione alle riunioni e ricerca di criteri decisionali conformi anche nelle diverse composizioni del consiglio; tabelle: individuazione di progetti virtuosi; verifica della loro concreta attuazione, violazioni ed osservazioni, utilizzazione dei magistrati onorari; attività e proposte delle commissioni flussi. 

  1. Dirigenza: Presidenti dei Tribunali e Presidenti delle sezioni

Rispetto delle regole tabellari, predisposizione dei concorsi interni; rapporti con la dirigenza amministrativa. Riunioni periodiche per scambio di informazioni sulle esperienze giurisprudenziali delle diverse sezioni.  

  1. Settore Civile

3.1.Diritto civile

Costituzione di osservatori, adozione di protocolli, adozione di prontuari condivisi con l'avvocatura per la liquidazione delle spese anche per patrocinio a spese dello stato, progetti organizzativi delle sezioni; specializzazioni, individuazione di criteri di priorità nella trattazione dei processi; agende informatiche della sezione o del giudice, strumenti statistici per la misurazione del lavoro.

3.2. Diritto del lavoro

Criteri per assegnazione dei fascicoli e riunione delle  cause; modalità di svolgimento dell'udienza e di verbalizzazione (a cura di personale amministrativo, del giudice medesimo, di avvocati); modello organizzativo della sezione (laddove ve ne sia una) e ricorso a riunioni fra giudici ex art. 47 quater; trattazione del processo previdenziale.

  1. Tribunale per i minorenni

Modalità di svolgimento delle udienze civili e penali; possibilità di delega dell'audizione di minori o di parti ai Giudici Onorari (individuazione di materie e riferimento alla composizione tabellare); rapporti tra Tribunale per i minorenni e Servizio Sociale e Ufficio Affido e requisiti delle famiglie disponibili all'affidamento c.d. giudiziario; criteri di scelta di tutori che rappresentino legalmente minori per i quali sia pendente o definito procedimento di adottabilità e forme e modalità per l'assolvimento dell'ufficio di tutore (tenuta albo; giuramento; direttive ecc.) da attuarsi presso il Tribunale per i minorenni piuttosto che presso il Tribunale ordinario in funzione di Giudice Tutelare; criteri e modalità di scelta delle coppie istanti per adozione da "abbinare" a minori dichiarati adottabili; tutela dei minori extracomunitari entrati clandestinamente nel territorio italiano e non accompagnati da genitori e parenti.

  1. Settore penale

5.1. Procuratori e aggiunti

Competenze, materie e fascicoli assegnati; predisposizione, studio, diffusione di "protocolli di indagine". Organizzazione lavoro:  riunioni  organizzative o per  studio di novita' normative o di problemi giurisprudenziali; riunioni per i gruppi specializzati; criteri di assegnazione dei fascicoli e modalità di "pubblicità" delle deroghe; problemi relativi alla distribuzione dei carichi di lavoro e eventuale ridistribuzione di ruoli (ad es. maternità): provvedimenti e motivazioni.

5.2.Uffici della Procura della Repubblica 

Esistenza di gruppi specializzati  per materia: composizione, modalità di lavoro e controlli; distribuzione del lavoro e controllo dei tempi: trattazione dei procedimenti di  competenza del giudice di pace; emissione di decreti penali; criteri  di priorita'  per trattazione di particolari; prassi   relative all'accantonamento (o "posticipazione") per procedimenti risalenti nel tempo, o relativi a reati condonati o comunque ritenuti di minor interesse; "ricevimento" degli avvocati: orari/appuntamenti prassi e/o accordi con  il GUP e con i giudici del dibattimento sulla organizzazione del lavoro.

Rapporti fra Procure distrettuali ed ordinarie: circolazione delle informazioni, riunioni periodiche; applicazioni dei sostituti.  DDA: scelta dei magistrati sostituti e forme di coinvolgimento dell'ufficio; metodi di per la trasmissione e circolazione delle conoscenza in occasione della sostituzione dei "sostituti anziani", che hanno superato il termine massimo di otto anni, con nuovi sostituti (ad es. la prassi di un affiancamento preventivo della necessaria durata).  

5.3. Uffici GIP e Dibattimento: costituzione di osservatori, adozione di protocolli, progetti organizzativi delle sezioni; adozione di prontuari condivisi con l'avvocatura per la liquidazione delle spese (patrocinio a spese dello stato, difensori d'ufficio e persone irreperibili ecc.); specializzazioni, individuazione di criteri di priorità nella trattazione dei processi; agende informatiche della sezione o del giudice, strumenti statistici per la misurazione del lavoro. Numero dei processi svolti con giudizio direttissimo; percentuale dei processi svolti con giudizio direttissimo riguardanti la violazione della L. 286/1998. Ricorso ai riti speciali (abbreviato e patteggiamento): rilievo quantitativo  a fronte dei dibattimenti: analisi degli esiti rispetto allo stato delle indagini preliminari. Prassi e/o accordi con  la Procura  sulla organizzazione del lavoro, criteri di specializzazione congruità  rispetto alle specializzazioni della Procura.

6.   Uffici  di  Sorveglianza.

Organizzazione ufficio del giudice; previsione della figura del magistrato di sorveglianza istruttore e meccanismi di circolazione delle informazioni; organizzazione del calendario delle udienze e distribuzione "equilibrata" dei procedimenti; partecipazione degli esperti alla redazione dei provvedimenti giurisdizionali; adozione di strumenti statistici per la ripartizione degli affari, in specie dopo l'indulto. Sorveglianza e carcere: calendarizzazione delle visite in carcere e del colloqui con i detenuti; predisposizione del regolamento interno di istituto; rapporti con UEPE, SER.T. e forze dell'ordine e promozione di incontri finalizzati ad orientare i contenuti dei contributi informativi di tali soggetti istituzionali.

  1. Osservatorio sugli sprechi  di spesa; attuazione delle misura di sicurezza e prevenzione negli uffici giudiziari.
03 10 2007
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