del Segretario generale, Ignazio Juan Patrone
Una maggioranza che aveva scritto nel suo programma la cancellazione delle leggi-vergogna e della controriforma dell'ordinamento giudiziario e il rilancio di una politica per la giustizia ha sino ad oggi approvato solo un indulto dalle proporzioni inusitate -che per tale ragione mina alla radice la funzionalità stessa del sistema penale- e non ha messo la questione di fiducia su un modesto ddl sulla proroga dell'efficacia di alcuni (sottolineo: alcuni) decreti Castelli, la cui approvazione è ancora incerta nell'an e nel quando.
Oggi giunge la notizia della ventilata diminuzione degli stipendi dei magistrati mentre nulla viene previsto per riportare, con adeguati stanziamenti, la giustizia ad un minimo livello di efficienza. Mancano la carta, la benzina, i creditori sono alla porta, si fanno processi penali virtuali, il civile e il lavoro sono al collasso, i tempi della giustizia si allungano a dismisura.
Dove sono le promesse fatte in innumerevoli occasioni pubbliche ?
Quale politica per la giustizia viene fatta se ad oggi dobbiamo registrare il più alto numero di sottosegretari della storia repubblicana (solo in via Arenula sono cinque, con tanto di segreteria, auto di servizio, telefono cellulare, scorte, eccetera) ma nulla viene messo in cantiere per quelle riforme che sono assolutamente necessarie per restituire al sistema una credibilità ormai perduta ?
Magistratura democratica appoggia l'azione della Giunta della Anm e chiede che, di fronte a questa ennesima presa in giro che penalizza i magistrati (specie i più giovani) vengano assunte iniziative forti, visibili e effettive, che non si limitino alla mera denuncia e alla trattativa. La questione economica va collegata strettamente alla questione ordinamento e a una seria discussione sulle riforme minime necessarie.
"Luna di miele" non c'è mai stata: se qualcuno si era illuso occorre rapidamente farlo ritornare sulla terra.