Civinini, Marini, Menditto, SalmŽ, Salvi
CRONACHE DAL CONSIGLIO
Maria Giuliana Civinini, Luigi Marini,
Francesco Menditto, Giuseppe Salmè, Giovanni Salvi
NOTIZIARIO N. 44 marzo 2005
OGGETTO: PLENUM 9, 16, 17, 23 e 24 marzo 2005
LAVORI DI COMMISSIONE
- Dal Plenum
- Conferimenti di incarichi direttivi e semidirettivi;
- Per un posto di Presidente di sezione del Tribunale di S.Maria
Capua Vetere evitata una deviazione dalla regole consiliari; - Incarichi direttivi: la forza dei numeri;
- Il parere sull'aumento di organico della magistratura;
- La designazione di un magistrato alla segreteria del C.S.M.
- Dalle Commissioni
Dal Plenum
1. Conferimenti di incarichi direttivi e semidirettivi.
(torna all'indice)
Sono stati conferiti all'unanimità i seguenti incarichi direttivi e semidirettivi:
- Presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna al dott. Maurizio Millo, Presidente di sezione del Tribunale di Bologna;
- Avvocato Generale presso la Corte d'Appello di Salerno al dott. Antonio Michele Severino,
Sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Napoli; - Presidente di sezione del Tribunale di Rovigo al dott. Federico Cavaliere, consigliere della Corte d'Appello di Venezia;
- Presidente di sezione del Tribunale di Monza al dott. Italo Ghitti, giudice del Tribunale di Milano.
E' stato nominato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria
il dott. Carlo Macrì con 15 voti (MD, Movimenti, Unicost, Berlinguer) che ha prevalso sul dott. Francesco Verdoliva
(MI, Cdl, Schietroma).
Il profilo professionale complessivo del dott. Macrì (funzioni requirenti con trattazione di processi particolarmente
delicati in tema di criminalità organizzata, funzioni direttive quale avvocato generale f.f., conoscenza della materia
minorile maturata quale sost. Proc. Gen. innanzi alla sezione minorile, confermata in sede di audizione) è apparso prevalente
su quello del dott. Verdoliva, magistrato collocato fuori della fascia di anzianità, ma con specifica esperienza nel settore minorile.
Il dott. Gerardo La Guardia, Procuratore della Repubblica di Piacenza, è stato nominato Procuratore della Pepubblica
di Parma (Unicost, MI, Movimenti, Marotta, Buccico, Ventura Sarno, Spangher, Favara, Berlinguer), prevalendo sul
dott. Vito Zincani, sostituto procuratore generale della Corte d'Appello di Bologna (MD, Di Federico).
Il nostro voto al dott. Zincani è stato motivato, oltre che dalle capacità professionali, dalle indubbie attitudini
organizzative dimostrate nell'intero arco della carriera, in particolare quando, quale consigliere istruttore
aggiunto, creò un'autonoma struttura dedicata esclusivamente alla trattazione del processo sulla strage di
Bologna, consentendo ottimi risultati investigativi; capacità ulteriormente confermate quale reggente della
Procura della Repubblica di Parma nella trattazione del processo Parmalat.
2. Per un posto di presidente di sezione del Tribunale di S. Maria Capua Vetere evitata una deviazione dalle regole consiliari.
(torna all'indice)
Sono stati nominati Presidente di sezione del Tribunale si S. Maria Capua Vetere i dott.ri Elvi Capecelatro,
consigliere della Corte d'Appello di Napoli (su cui vi era una convergenza unanime) ed Elisabetta Garzo,
giudice del Tribunale di Napoli (per la quale hanno votato MD, Movimenti, MI, Marvulli, Buccico, Di Federico e Spangher),
che ha prevalso sul dott. Giuseppe Provitera, consigliere della Corte d'Appello di Napoli (votato da Unicost, Favara, Berlinguer,
Schietroma, Marotta e Ventura Sarno); astenuto Rognoni.
La discussione in plenum si è incentrata sulla presentazione o meno da parte del dott. Provitera delle statistiche
comparate aggiornate.
Per prassi consiliare, desumibile dall'esame di numerose delibere, non viene attribuito il massimo
del punteggio di merito in mancanza di statistiche comparate ed aggiornate, non potendosi valutare
compiutamente la laboriosità del candidato; in particolare, per i posti pubblicati il 5 aprile 2004, tra
cui vi era quello di S. Maria Capua Vetere, l'aggiornamento è richiesto fino al 31-12-2003, trattandosi
delle ultime statistiche (redatte con cadenza trimestrale) di cui deve munirsi l'interessato.
La proposta in favore del dott. Provitera desumeva l'esistenza di statistiche comparate aggiornate dal tenore
di un parere del Consiglio giudiziario, che faceva riferimento all'esame di "statistiche comparate" senza alcuna
ulteriore specificazione; ma questo parere, risalente al dicembre del 2003 e relativo ad ufficio messo a concorso
in precedenza, non poteva fare riferimento a statistiche aggiornate al dicembre 2003.
E' stata, così, evitata una deviazione dalle regole e prassi consiliari, realizzatasi in passato in due occasioni
(cfr, i notiziari sui posto di presidente di sezione del tribunale di Torino attribuito al dott. Donato e
di presidente di sezione del tribunale di Messina attribuito al dott. Mastroeni).
3. Incarichi direttivi: la forza dei numeri.
(torna all'indice)
A) Procura della Repubblica di Imperia: il non adeguato
svolgimento di funzioni semidirettive non conta.
Concorrevano:
- Il dott. Ugo Adinolfi (votato da MD, Movimenti e
Berlinguer), pretore, giudice, sostituto procuratore generale, oggi Procuratore
della Repubblica a Biella; - il dott. Bernardo Di Mattei (votato da Unicost, CDL, MI e
Schietroma), pretore, giudice, sostituto procuratore, Procuratore Tribunale,
Presidente di sezione a Genova, nei cui confronti il Consiglio giudiziario di
Genova si era espresso negativamente nel 2002 per il conferimento di uffici
direttivi giudicanti perch; nello svolgimento delle funzioni di
Presidente di Sezione del Tribunale di Genova, non ha svolto in modo adeguato le
funzioni di vigilanza sull'operato dei colleghi e di impulso del lavoro della
sezione;.
I due candidati avevano avuto in Commissione tre voti a
favore ciascuno; pur confermando il giudizio negativo sullo svolgimento delle
funzioni semidirettive i consiglieri che esprimevano il giudizio favorevole al
dott. Di Mattei lo ancoravano allo svolgimento in passato di funzioni di
Procuratore a Mondovì.
Peraltro, nel corso dell'audizione il dott. Di Mattei aveva
confermato la sua concezione del ruolo di presidente di sezione affermando, tra
l'altro, di non avere alcuna possibilità di verificare, sotto il profilo
organizzativo, il lavoro dei magistrati della sezione, competendo tale funzione
-a suo avviso- esclusivamente al Presidente del Tribunale.
Chi ha sostenuto il dott. Di Mattei ha richiamato la varietà
delle funzioni svolte, ma nella carriera dei due candidati in precedenza
ricordato questa differenza non ci pare di coglierla, e lo svolgimento delle
funzioni semidirettive giudicanti da parte del dott. Di Mattei, peraltro
ritenute non adeguate in pi occasioni.
In conclusione il dott. Di Mattei per Unicost, MI e Cdl
prevale, come è prevalso, su un Procuratore della Repubblica con giudizi
favorevoli solo perch ricopre l'incarico di presidente di sezione, poco
importa che il C.G. abbia segnalato (e non solo una volta) rilievi negativi
sull'esercizio di tale funzione e che tale circostanza sia stata confermata in
sede di audizione.
B) Le Procure della Repubblica di Varese e Busto
Arsizio: alla ricerca delle motivazioni di una scelta.
Concorrevano due magistrati di cui non sono in discussione le
qualità professionali:
- il dott. Dettori (votato da MD e Movimenti), pretore,
consigliere di corte d'appello, Procuratore aggiunto presso la procura
circondariale ed oggi Procuratore aggiunto a Milano; - il dott. Grigo (votato da Unicost, MI, cdl, Schietroma),
giudice a Milano (giudice istruttore, giudice del dibattimento, gip), senza
alcuna pregressa esperienza nel settore requirente.
Nella proposta pervenuta in plenum per la Procura della
Repubblica di Varese e votata in commissione da Unicost, MI e Cdl la preferenza
per il dott. Grigo sul dott. Dettori veniva così motivata: "Invero, in
sede di comparazione, anche con i candidati che lo seguono in ruolo - che pure
vantano significativi titoli professionali e di carriera - non può non darsi
adeguato rilievo all'eccezionale spessore e continuità della sopra descritta
esperienza giudiziaria e di carattere direttivo già acquisita dal dott. Grigo
in un ufficio, quello milanese, e in un servizio, quello del GIP, di indubbie
complessità, delicatezza, rilievo ed esponenzialità".
Scompaiono, dunque, le esperienze semidirettive del dott.
Dettori e si valutano solo quelle del dott. Grigo a Milano, consistenti,
peraltro, nella reggenza per un anno dell'ufficio GIP e nella collaborazione con
il dirigente.
Nella proposta pervenuta in plenum lo stesso giorno per la
procura della Repubblica di Busto
Arsizio, votata in commissione sempre da Unicost, MI e Cdl,
si proponeva il dott. Dettori come prevalente con la seguente motivazione:
" Invero, dal punto di vista dell'idoneità specifica, si osserva che ha
esercitato lo stesso ventaglio di funzioni, giudicanti e requirenti, di primo e
di secondo grado e, in particolare, semidirettive requirenti, del proposto:
varietà d'incarichi e versatilità di competenze acquisite presso uffici di
particolare importanza e rilievo che caratterizzano in termini di eccellenza la
figura professionale del dott. Dettori."
Finalmente si valutano i requisiti relativi alla varietà
delle funzioni ed alle attitudini organizzative manifestata nell'esercizio di
funzioni semidirettive, prima ignoraste, e prevale il dott. Dettori.
Insomma, il dott. Grigo è pi bravo se va a Varese ed il
dott. Dettori è pi bravo se va a Busto Arstizio.
Non solo, ma va rammentato che la stessa maggioranza nel 2001
per la nomina di cinque Procuratori aggiunti a Milano aveva nominato tra gli
altri il dott. Dettori preferendolo ad altri candidati tra cui il dott. Grigo.
Nelle proposte da noi votate abbiamo evidenziato con
chiarezza, per Varese, la prevalenza del dott. Dettori sul pur valido dott.
Grigo alla luce delle specifiche esperienze semidirettive requirenti maturate
per quindici anni, oltre che per la varietà delle funzioni svolte; mentre per
Busto Arstizio, ufficio che sulla base delle regole andava conferito
successivamente, abbiamo l'idoneità del dott. Grigo, posto che al dott.
Dettori andava attribuito prima la Procura di Varese.
Una conclusione coerente in piena applicazione delle regole.
Abbiamo chiesto ai consiglieri di Unicost, CDL e MI di
esplicitare le ragioni delle loro scelte, in verità incomprensibili, anche alla
luce delle contraddittorie motivazioni depositate.
Questi alcuni degli interventi:
- il dott. Mammone (MI) ha spiegato che si era tenuto conto
del particolare impegno richiesto a Busto Arsizio, competente per l'aeroporto di
Malpensa, essendo stata operata una valutazione mirata verso l'ufficio da
coprire (!);
- il dott. De Nunzio ha richiamato il curriculum
professionale del dott. Grigo con particolare riferimento alla disponibilità ed
all'impegno in delicati processi anche in materia di terrorismo. Abbiamo
sottolineato che di analoghe caratteristiche professionali non si era tenuto
conto per il dott. Lombardi cui Unicost, CDL, ed MI avevano preferito il dott.
Castellano (al pari del dott. Lombardi presidente di sezione del Tribunale di
Milano) per il posto di Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano;
- il cons. Tenaglia ha ricordato l'esperienza inquirente del
dott. Grigo, per molti anni giudice istruttore; esperienza sicuramente
significativa, ma soccombente a fronte di svolgimento di funzioni semidirettive
requirenti da parte del dott. Dettori per 15 anni.
Come accaduto per il conferimento dell'incarico di
Procuratore della Repubblica di Vigevano (vedi infra), nella comparazione tra un
magistrato esperto nelle funzioni di p.m. (da 10 anni e attualmente Procuratore
aggiunto) ed altro collega senza alcun giorno di esperienza di P.M., si è
scelto quest'ultimo.
A questo punto sappiamo solo, come riferito dal cons.
Mammone, che è stato deciso di attribuire la Procura della Repubblica di Varese
a Grigo e quella di Busto Arstizio a Dettori perchè ritenuta quest'ultima
rilevante per l'impegno aeroportuale..(!!), a nostro avviso in violazione delle
regole.
Non possiamo, perciò, che continuare a chiederci quali siano
le ragioni di questa scelta che ha impedito al dott. Dettori di divenire
Procuratore della Repubblica di Varese.
In assenza di tali ragioni dobbiamo registrare come le
suggestioni circolate in precedenza secondo cui la designazione del nuovo
Procuratore della Repubblica di Varese sarebbe derivata da una sorta di veto
politico della Lega Nord (al governo a Varese) sul dott. Dettori (catalogato,
secondo l'invalso criterio ermeneutico scriminante tra le "toghe
rosse"), risultino coincidere con l'esito del voto.
C) La Procura della Repubblica di Vigevano: lo
svolgimento di funzioni direttive e semidirettive e la varietà di funzioni non
contano.
Concorrevano:
- Il dott. Lauro (votato da Unicost, MI, Cdl, Schietroma,
Berlinguer e Favara): 5 anni pretore a Codogno, applicato anche in Procura, 8
anni pretore ad Anagni, 7 anni pretore a Frosinone, reggente dell'ufficio per 8
mesi, 4 anni Pretore della sez. distaccata di Alatri, dal 2000 giudice della
sezione distaccata di Alatri (in questi uffici aveva esercitato anche funzioni
penali) quindi, presidente della sezione stralcio di Frosinone e presidente
supplente della Corte d'assise di Frosinone. - Il dott.Savani (votato da MD e Movimenti): 2 anni pretore a
Crema, addetto anche al settore penale, 15 anni giudice a Cremona, giudice
istruttore fino al 1989 e poi GIP (funzioni svolte anche al dibattimento e nel
settore civile), 3 anni consigliere di corte d'appello a Brescia, sezione penale
e corte d'assise d'appello. 2 anni procuratore circondariale a Sondrio, per un
anno, unificati gli uffici di primo grado, Procuratore aggiunto a Sondrio; un
anno consigliere di corte d'appello (sezione penale) a Milano; quindi, dal 2001
Presidente di sezione del Tribunale di Vigevano, addetto all'organizzazione di
tutto il settore penale.
Questa la motivazione della proposta in favore del dott.
Lauro:
"...va rimarcato che un buon grado di professionalità
è raggiunto e dimostrato dai dottori Savani e Griguolo, entrambi con esperienze
direttive requirenti alle spalle. Non sfugge, tuttavia, che queste ultime,
esplicatesi presso le Procure Circondariali, hanno avuto, attesa la soppressione
di quegli uffici, durata estremamente limitata nel tempo, sicch esse non
possono ritenersi decisive per il conferimento dell'incarico in questione, pur
nell'apprezzamento che il Consiglio esprime in ordine alle ottime
professionalità, poliedriche ed affidabili, così come evidenziate nei profili,
dei predetti magistrati."
Riteniamo che non siano necessari particolari commenti,
essendo sufficiente richiamare sinteticamente la proposta in favore del dott.
Savani che evidenzia la sua prevalenza con riferimento a tutti i profili
previsti dalla circolare:
-
1) maggiori "doti organizzative desumibili
dall'esercizio di funzioni dirigenziali"; presso la Pretura di Crema dal 22
maggio 1978 ha anche esercitato, quale magistrato pi anziano, le funzioni di
Pretore Dirigente, dimostrando già all'inizio della carriera non comuni doti
organizzative; dal 1980 ha assunto le finzioni di giudice presso il Tribunale di
Cremona, ricoprendo l'incarico di giudice istruttore penale, dimostrando
"la sua efficace organizzazione del lavoro"Avvalendosi di un'utilissima
preparazione informatica.. aveva dato inizio all'automazione del lavoro del suo
ufficio...", alla Corte d'appello di Brescia "aveva dato ottima a
prova di se anche nella direzione del dibattimento, essendogli stata affidata,
proprio a causa delle sue indiscusse capacità professionali, anche Ia
presidenza di collegi giudicanti", quale Procuratore de1la Repubblica
circondariale di Sondrio "ha confermato il suo impegno direttivo e
gestionale.. con una capacità organizzativa criticamente assai vigile
nell'utilizzazione razionale delle risorse esistenti e nel potenziamento del
coefficiente di informatizzazione dell'attività dell''Ufficio", alla
Procura della Repubblica di Sondrio collaborava alla riorganizzazione degli
uffici unificati, quale presidente di sezione a Vigevano dava un "apporto
determinante nel miglioramento della gestione del servizi e l'aumento di
produttività nella definizione dei procedimenti" e si occupa
dell'organizzazione di tutto il settore penale.
2) maggiore conoscenza dell'ordinamento giudiziario e delle
circolari del C.S.M. acquisita quale direttivo, semidirettivo e componente del
Consiglio Giudiziario;
3) positivo esercizio di funzioni giudiziarie diverse,
giudicanti e requirenti, di primo grado e di appello, di merito, semidirettive e
direttive;
4) positivo esercizio di funzioni di identica o analoga
natura di quelle dell'ufficio da ricoprire, avendo svolto funzioni direttive
requirenti per un biennio (al contrario il dott. Lauro non ha mai svolto
funzioni di P.M., se non quale pretore e per un breve periodo applicato in
Procura).
"A fronte del profilo attitudinale ora evidenziato, il
dott. LAURO può vantare l'attuale presidenza della sezione stralcio del
Tribunale di Frosinone, non essendo evidenziato nel citato parere del Consiglio
giudiziario di Roma alcun elemento da cui desumere specifiche attitudini
organizzative, se non lo svolgimento di funzioni di reggente della Pretura
Circondariale di Frosinone dal gennaio al settembre 1995, di coordinatore della
sezione distaccata di Alatri dal 2002 (cfr, autorelazione) ed una buona
organizzazione del lavoro pretoriale e di giudice monocratico presso sezione
distaccata (cfr. autorelazione)."
4. Il parere sull'aumento di organico della magistratura.(torna all'indice)
Con estrema tempestività è stato approvato il parere sul
progetto di aumento di organico della magistratura proposto dal Ministro.
La legge 48/2001 disponeva l'aumento di 1000 unità dell'organico
dei magistrati da realizzarsi in occasione dei tre concorsi
"straordinari". L'aumento effettivo, detratti i posti destinati ai
magistrati fuori ruolo, ai magistrati di merito o della Corte di cassazione ed
agli uditori è di 546 magistrati, 26 dei quali destinate alla Corte di
cassazione.
In occasione del primo concorso l'organico è stato
aumentato di 234 unità: 9 alla Corte di Cassazione, 158 alle Corti di Appello,
di cui 72 magistrati distrettuali giudicanti, 31 alle Procure Generali, di cui
31 magistrati distrettuali requirenti, 1 a Tribunali di sorveglianza, 28 a
Tribunali ordinari, 7 a Procure della Repubblica; oggi si aumenta di 200 unità,
in una terza fase si provvederà per i restanti 112 posti.
L'aumento di ben 546 unità rappresenta(va) un'occasione
unica per ridistribuire l'organico dei magistrati secondo le effettive
esigenze degli uffici, attraverso una attenta analisi di dati statistici
attendibili.
Il progetto prevede la destinazione di 112 posti ai tribunali
ordinari (7 di presidente di sezione e 105 di giudice), 51 posti alle procure
presso i tribunali (2 di procuratore aggiunto e 49 di sostituto), 18 posti ai
tribunali ed uffici di sorveglianza, 13 posti ai tribunali per i minorenni e 2
posti alle procure presso i tribunali per i minorenni.
Per i tribunali metropolitani si rinvia l'eventuale aumento
alla terza fase.
L'aumento, pure necessario, per gli uffici di appello è
stato rinviato alla terza fase.
Nel parere si censura la mancata motivazione del riparto
operato tra i diversi uffici.
Per i Tribunali il ministero ha operato in questo modo:
-
a) sono state sommate per ogni ufficio le sopravvenienze dell'ultimo
triennio dei settori lavoro-previdenza, civile e penale (solo dibattimentale ed
escluso il settore GIP/GUP); è stato poi diviso il dato complessivo delle
sopravvenienze per il numero di magistrati di pianta organica dei singoli uffici
in modo da ottenere un valore pro-capite di sopravvenienze per ogni ufficio (al
1 posto il Tribunale di Trani con 1.123,7 procedimenti per magistrato e all'ultimo
il Tribunale di Caltanissetta con 188,2);
b) sono state sommate le sopravvenienze di tutto il
territorio nazionale ed il totale è stato diviso per il numero totale dei
magistrati in pianta organica, in modo tale da avere un valore medio su base
nazionale delle sopravvenienze pro-capite (pari a 583,3 procedimenti per
magistrato);
c) è stata predisposta una "graduatoria" basata
sullo scostamento percentuale di sopravvenienze pro-capite per ufficio
giudiziario rispetto alla media nazionale (ad esempio: Trani con 1.123,7
procedimenti per magistrato, presenta uno scostamento positivo rispetto alla
media nazionale del 93%, Caltanissetta con 188,2 procedimenti per magistrato
presenta uno scostamento negativo rispetto alla media nazionale del 68%);
d) nella fascia che va dal 10 al 19% di scostamento si è
ritenuta "in generale l'opportunità di un incremento pari ad una
unità", mentre per gli uffici con scostamento superiore si è valutata
"la possibilità di attribuire un aumento tendenziale di almeno due
unità"
e) premessi questi criteri si precisa che i dati delle
pendenze e degli esaurimenti "sono stati considerati meramente integrativi
dell'analisi condotta", portando talvolta ad escludere o limitare l'intervento.
Non viene, però, offerta alcuna ulteriore indicazione su come questo elemento
ha influito in concreto;
f) ed ancora i criteri di carattere generale suindicati sono
stati ulteriormente corretti sulla base delle "richieste formulate dai
relativi responsabili e dalle segnalazioni provenienti dall'Ispettorato e da
ogni altro organo istituzionale", di "particolari situazioni
geo-criminali e sociali" di "situazioni di uffici giudiziari di
recente costituzione o che hanno subito incrementi territoriali", di
"esigenze degli uffici geograficamente collocati in aree di frontiera o di
transito, ovvero ove si sviluppano attività imprenditoriali e commerciali di
particolare significatività". Nulla si dice in concreto su come hanno
operato questi fattori.
Per le Procure della Repubblica si è proceduto allo stesso
modo, sommando i dati delle iscrizioni al registro noti dell'ultimo triennio.
Analoga modalità è stata seguita per gli uffici minorili
(sommando le sopravvenienze penali di un triennio e quelle civili di un biennio)
e degli uffici di sorveglianza (sommando le sopravvenienze del triennio
rapportate ad una base mensile per magistrato, nonch con valutazione del
numero di detenuti su base mensile per magistrato per il periodo gennaio
2002-giugno 2004).
Il parere approvato dalla VII commissione esprime numerose
critiche ai criteri seguiti dal Ministero che dimostrano la sua assoluta
inadeguatezza:
-
a) omessa considerazione di alcuni dati, come la mancata
considerazione dei dati dell'ufficio GIP/GUP;
b) assoluta irrazionalità nel sommare semplicemente tutte le
sopravvenienze degli uffici giudiziari, non distinguendo i singoli settori
(civile, penale, lavoro) e, all'interno di questi, di dati disaggregati (ad es.,
tra lavoro e previdenziale o tra le diverse aree del civile;
c) mancata considerazione specifica delle esigenze del
settore lavoro, cui per legge devono essere riservati complessivamente 300
unità;
d) mancata indicazione di come i numerosi fattori di
correzione hanno operato nel riparto concreto dell'aumento, con la conseguente
impossibilità da parte del Consiglio di valutare concretamente le scelte
operate.
Per scelta del Ministro poi la proposta riserva 4 posti di
Tribunale alle opzioni del Consiglio, tanto che il progetto prevede 196 unità e
non 200.
Nel parere si sottolinea ""che le scelte da operare
per un così importante aumento di organico non possono che rispondere a criteri
di razionalità, fondati su dati attendibili e su scelte facilmente
ricostruibili, fuori da scelte meramente discrezionali o svincolate da un
criterio di carattere generale ovvero basate su criteri tra loro
coordinati;.
Oltre ad esprimere le forti critiche, già evidenziate, il
Consiglio procede ad un'analisi delle esigenze dei singoli uffici, con
particolare riferimento a quelle del settore lavoro.
Delle 546 unità di aumento complessivo 300 devono essere
destinate, come previsto dalla legge, al settore lavoro; il dato di partenza è
quello di 335 magistrati destinati a questo settore (pur se nella relazione di
presentazione della legge si parla di 295 unità, trattandosi di un dato
errato); perciò, completato l'aumento vi dovranno essere 635 magistrati
destinati alle sezioni lavoro.
Alcune precisazioni:
-
a) nella prima fase 121 unità di aumento (delle 234
complessive) venivano considerate nella relazione ministeriale incrementi del
settore lavoro: 9 alla Cassazione, 86 alle corti d'appello, 26 ai Tribunali.
Poichè il ministro dispone l'aumento complessivo di organico per gli uffici
interessati ed il Consiglio poi provvede a destinare queste unità alle
corrispondenti sezioni lavoro (Cassazione, appello e tribunale), si è proceduto
in tal senso, tenendo conto, però, di incrementi che già erano stati disposti
in precedenza dallo stesso Consiglio e che, perciò, anticipavano l'aumento
considerato dal legislatore;
b) dopo il primo aumento vi sono stati ulteriori
provvedimenti del Consiglio di aumento di organico delle sezioni lavoro
(sottraendoli generalmente dalle sezioni civili), ovvero sono stati approvati
provvedimenti tabellari dei dirigenti degli uffici, con cui magistrati del
settore civile sono stati destinati in via esclusiva alla trattazione delle
controversie di lavoro (pur non facendo parte dell'organico della sezione
lavoro);
c) in questa seconda fase di aumento il ministero considera
tutti i 116 posti di Tribunale quale aumento per le esigenze del settore lavoro
(121 già deliberati + 116 = 237), per cui nella terza fase dei residui 112
posti 63 dovranno essere destinati al settore lavoro.
d) come già evidenziato il Ministero non ha tenuto conto,
nel valutare l'aumento per i Tribunali, delle esigenze del settore lavoro, ma ha
sommato le sopravvenienze di civile, lavoro e penale e spalmato gli incrementi
con modalità pi che discutibili;
e) nel parere sono state considerate le esigenze del settore
lavoro in modo abbastanza puntuale;
f) emanato il D.M. di aumento di organico, il Consiglio
provvederà ad aumentare la pianta organica delle sezioni lavoro dei Tribunali,
talchè dei 116 posti destinati al settore lavoro si dovranno:
-sottrarre gli aumenti alle sezioni lavoro già deliberati
successivamente al primo incremento delle 121 unità,
- trasformare i posti dei magistrati destinati tabellarmente
al settore lavoro in posti di organico delle sezioni lavoro, avendo in questi
casi il Consiglio anticipato aumenti di organici del settore lavoro.
g) in ogni caso con il terzo aumento si dovrà raggiungere il
numero complessivo di magistrati destinati alle sezioni lavoro.
Ancora una volta si rischia di perdere un'occasione storica
che potrebbe consentire di ridistribuire i magistrati sulla base delle esigenze
degli uffici, nell'attesa di una revisione delle circoscrizioni giudiziarie
sempre rinviata per l'assoluta incapacità di gestione da parte della
maggioranza parlamentare che, non a caso, ha stralciato questa riforma dal
disegno di legge di modifica dell'ordinamento giudiziario.
Nonostante il lungo tempo a disposizione e le assicurazioni
dei rappresentanti del Ministero ascoltati in due occasioni, è stato presentato
un progetto fondato su criteri inaccettabili, senza considerare esigenze
specificamente previste dalla legge, con scelte che in concreto non sono state
motivate. Per tentare di comprendere come siano state operate le scelte dal
Ministero avevamo proposto una ulteriore audizione urgente del capo
dipartimento, ma la proposta è stata respinta.
C'è da augurarsi che le proposte del Consiglio siano
recepite dal Ministero, anche se l'esperienza del passato è negativa (si
ricorderà il caso dell'aumento di un posto di sostituto a Tolmezzo,
fortemente contrastato dal Consiglio e tenuto fermo dal Ministro)
5. La designazione di un magistrato alla Segreteria del C.S.M.
(torna all'indice)
Nella seduta del 23 marzo il plenum ha designato il collega Massimo Forciniti, giudice del Tribunale di Catanzaro,
quale nuovo magistrato Segretario del Consiglio; il posto era stato lasciato vacante dal dicembre scorso
dal collega Carmelo Celentano, nominato Vice segretario generale del C.S.M.
Dalle Commissioni
1. Proposte di nomine per incarichi direttivi e semidirettivi.
(torna all'indice)
La Quinta commissione ha proposto all'unanimità per il
conferimento dei seguenti incarichi direttivi e semidirettivi:
- Presidente di sezione della Corte d'Appello di Perugia al
dott. Emanuele Salvatore Medoro, Procuratore della Repubblica del Tribunale di
Spoleto; - Presidente del Tribunale di Gorizia al dott. Antonio
Trotta, Procuratore della Repubblica del tribunale per i minorenni di Trieste; - Presidente del Tribunale di Voghera al dott. Fabrizio
Poppi, Presidente di sezione del tribunale di Milano; - Presidente del Tribunale di Reggio Emilia al dott. Roberto
Piscopo, Presidente di sezione del tribunale di Parma; - Presidente del Tribunale di sorveglianza dell'Aquila al
dott. Elpidio Simeoni, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i
minorenni dell'Aquila; - Presidente di sezione della Corte d'Appello di Napoli ai
dott.ri Vincenzo Trione e Adriano D'Ottavio, Presidenti di sezione del
Tribunale di Napoli; - Presidente aggiunto della sezione GIP del Tribunale di
Trieste al dott. Raffaele Morvay, giudice dello stesso Tribunale; - Presidente aggiunto della sezione GIP del Tribunale di
Firenze al dott. Antonio Banci, giudice del Tribunale di Firenze; - Presidente di sezione del Tribunale di Napoli (sei posti,
pubblicazione del 5-4-2004) ai dott.ri Vincenza Tagliarini e Bruno Schisano,
giudici dello stesso Tribunale, Clemente Minisci, Lucio Della Ragione ed
Annamaria Canale, Consiglieri della Corte d'Appello di Napoli, e Maria Rosaria
Casentino, Presidente di sezione del Tribunale di S.Maria Capua Vetere; - Presidente di sezione del Tribunale di Napoli (un posto,
pubblicazione del 23-7-2004) alla dott.ssa Maddalena Salvati, giudice dello
stesso Tribunale; - Presidente di sezione del Tribunale di Salerno al dott.
Catello Marano, Presidente di sezione del Tribunale di S.Maria Capua Vetere; - Presidente di sezione del Tribunale di Foggia al dott.
Antonio De Luce, Consigliere della Corte d'Appello di Bari; - Presidente di sezione del Tribunale di Catania al dott.
Elio Morgia, Consigliere della Corte d'Appello di Catania.
Per l'incarico di:
- Presidente della Corte d'Appello di Catania sono stati
proposti il dott. Guido Marletta, Consigliere della Corte d'Appello di Catania
(Berlinguer, Buccico, De Nunzio e Menditto), ed il dott. Giovanni Antonio
Marletta, Procuratore generale di Reggio Calabria (Mammone); astenuto Fici. - Procuratore generale della Corte d'Appello di Messina
sono stati proposti il dott. Ennio D'Amico, Presidente della Corte d'Appello
di Reggio Calabria (Buccico, De Nunzio e Mammone), ed il dott. Luigi Croce,
Procuratore della Repubblica di Messina (De Nunzio, Fici e Menditto). - Presidente del Tribunale di Pistoia sono stati proposti la
dott.ssa Carla Carnesecchi, Consigliere della Corte d'Appello di Firenze
(Berlinguer, Buccico, Fici, Mammone e Menditto), e il dott. Giovanni Signorelli,
Presidente di sezione del Tribunale di Pistoia (De Nunzio); - Presidente del Tribunale per i minorenni di Cagliari sono
stati proposti la dott.ssa Lucia La Corte, consigliere della Corte d'Appello
di Cagliari (Berlinguer, De Nunzio, Fici, Mammone e Menditto), ed il dott.
Massimo Domenico Miceli, consigliere della Corte d'Appello di Roma (Buccico); - Procuratore del Tribunale per i minorenni di Genova sono
stati proposti il dott. Ettore Siniscalchi, sostituto procuratore generale della
Corte d'Appello di Genova (Buccico, De Nunzio e Mammone), ed il dott. Giovanni
Nicola Marras, sostituto procuratore della Repubblica presso lo stesso Tribunale
(Berlinguer e Fici); astenuto Menditto. - Procuratore aggiunto del Tribunale di Catanzaro sono stati
proposti il dott. Salvatore Murone, Presidente di sezione del Tribunale di
Lamezia Terme (Buccico e Mammone), il dott. Carlo Macrì, sostituto procuratore
generale della Corte d'Appello di Catanzaro (Menditto) ed il dott. Alfredo
Garbati, sostituto procuratore generale della Corte d'Appello di Catanzaro
(Berlinguer); De Nunzio e Fici astenuti. - Presidente di sezione della Corte d'Appello di Cagliari
sono stati proposti il dott. Mario Biddau (Berlinguer, Fici e Menditto) ed il
dott. Paolo Zagardo (Buccico e Mammone), entrambi consiglieri della Corte d'Appello
di Cagliari; astenuto De Nunzio. - Presidente di sezione della Corte d'Appello di Salerno
sono stati proposti il dott. Nicola Batoli, Consigliere della Corte d'Appello
di Salerno (De Nunzio, Fici e Menditto), ed il dott. Ennio Malzone (Mammone),
consigliere della Corte di Cassazione; astenuti Berlinguer e Buccico.
Le nomine in Cassazione: dalla commissione e dal plenum
A) Presidenti di sezione.
-
a) Le votazioni.
La commissione per gli uffici direttivi, in relazione ai nove
concorsi pendenti per la nomina di presidenti di sezione, ha approvato le
seguenti proposte:
-
1 concorso (vacanza 9 luglio 2003), relatore Fici:
Alessandro CRISCUOLO (unanimità)
2 concorso,(vacanza 31 marzo 2004), relatore De Nunzio:
Domenico NARDI (De Nunzio, Mammone); Ernesto LUPO (Menditto, Fici), Claudio
VITALONE (Buccico), astenuto Berlinguer.
3 concorso (vacanza 31 marzo 2004), relatore De Nunzio:
Domenico NARDI (De Nunzio, Mammone); Raffaele LEONASI (Menditto, Fici,
Berlinguer); Claudio VITALONE (Buccico), astenuto Berlinguer.
4 concorso (vacanza 7 maggio 2004), relatore Fici: Giovanni
Antonio PAOLINI, (unanimità)
5 concorso (vacanza 19 maggio 2004), relatore De Nunzio:
Giuseppe COSENTINO (De Nunzio, Mammone, Buccico); Giorgio LATTANZI (Menditto,
Fici), astenuto Berlinguer
6 concorso (vacanza 8 luglio 2004), relatore Fici:: Mariano
BATTISTI (Menditto, Fici), Michele DE LUCA (Berlinguer), Alfredo MENSITIERI (De
Nunzio, Mammone, Buccico),
7 concorso (vacanza 15 settembre 2004), relatore De Nunzio:
Antonio ELEFANTE (De Nunzio, Mammone, Buccico, Berlinguer); Gianvittore FABBRI (
Menditto, Fici),
8 concorso (vacanza 16 settembre 2004), relatore Fici:
Michele DE LUCA, unanimità
9 concorso (vacanza 1 dicembre 2004), relatore De Nunzio:
Eduardo FAZZIOLI (De Nunzio, Mammone, Buccico, Berlinguer), Roberto PREDEN
(Menditto, Fici).
Possono essere evidenziate due circostanze:
1) le uniche
unanimità si sono registrate sulle proposte di Fici e riguardano magistrati di
diversi orientamenti ideali e culturali;
2) il dott. Nardi e il dott. Vitalone
sono stati proposti, entrambi, in due concorsi, con la conseguenza che, in caso
di vittoria del dott. Nardi in uno dei due concorsi, l'unico candidato che
rimarrà a contrapporsi a LUPO o a LEONASI, a seconda del concorso in cui il
dott. Nardi dovesse essere vincitore, resterà VITALONE. A quel punto sarà
decisiva la posizione che in merito assumeranno i componenti di MI e UNIIICOST.
b) I criteri di valutazione.
Questa tornata di nomine presenta alcune particolarità.
La prima è rappresentata dalla circostanza che il presidente
MARVULLI, non solo è intervenuto, secondo la costante prassi, ai lavori della
commissione esprimendo come componente di diritto del Csm le proprie valutazioni
positive su alcuni candidati, ma anche, e questo rappresenta una novità per
questo tipo di procedura, ha inviato in data 26 gennaio 2005 una nota con la
quale, dopo avere auspicato una sollecita definizione della procedura, ha
segnalato alcuni consiglieri (Criscuolo, Lattanzi, Preden, Lupo, Elefante,
Silvestri e Fazzioli.) che per incontestabile eccellenza delle capacità
professionali, sarebbero "incomparabili rispetto a tutti gli altri
candidati".
La seconda particolarità è rappresentata dal fatto che,
considerando l'intero "pacchetto" di proposte, si è avuta la pi
bassa percentuale di unanimità. Il fatto, in generale, non rappresenta una
anomalia nel funzionamento di un organo a composizione mista e pluralista, ma
costituisce in questo tipo di procedura la rottura di una prassi sulla quale
sarà opportuna qualche riflessione.
Quanto ai criteri di valutazione utilizzati, i componenti di
MI e UNICOST, si sono limitati a "verificare, seguendo l'ordine di
anzianità, se il candidato fosse dotato di qualità tali da non giustificare
scavalchi e quindi esclusioni." Inoltre hanno anche "indicato"
come criterio "significativo e indicizzante" quello della appartenenza
alle sezioni unite..
Nel formulare le nove proposte sulle quali sono confluiti i
voti di MD e del MOVIMENTO, ci siamo invece attenuti (non a una particolare e
diversa "filosofia", come pure è stato erroneamente affermato, ma)
semplicemente alle regole indicate dalla circolare sulla nomina degli uffici
direttivi, la quale utilizza l'anzianità solo per individuare le cosiddette
"fasce", all'interno delle quali i candidati vanno scelti (non per
anzianità, ma) per attitudini e merito. E' solo in caso di pari merito e
attitudini che, come criterio residuale e finale, prevale il candidato pi
anziano. Il diverso criterio dell'anzianità senza demerito, sostanzialmente
seguito da MI e UNICOST, comporta non solo violazione delle regole della
circolare, ma anche una rinuncia all'assunzione della responsabilità della
scelta da parte dell'organo di autogoverno, con il ricorso a un criterio
certamente obbiettivo ma anche di per se scarsamente significativo, quale quello
dell'anzianità, a volte legato solo alla semplice classifica di un concorso
celebrato oltre 40 anni prima..
Quanto poi al criterio della assegnazione alle sezioni unite
deve mettersi evidenza la natura meramente "indicativa", per chi lo ha
proposto, se è vero, come è vero, che è stato utilizzato solo per alcuni e
non per altri candidati. Alla stregua di tale criterio, infatti, non si vede
come BATTISTI, pur essendo pi anziano e con una lunghissima esperienza di
sezioni unite (dodici anni) possa essere stato, nella stessa proposta di MI,
UNICOST e laici, "scavalcato" da MENSITIERI, che è alle sezioni unite
solo dal 2003, così come appare incoerente la proposta a favore di FAZZIOLI
alle sezioni unite solo dal 2002.
Sulla valutazione dei candidati che, pur avendo in passato
esercitato funzioni di legittimità, attualmente svolgano funzioni di merito,
occorre ricordare che già in occasione delle precedenti nomine di otto
presidenti di sezione, il Csm, all'unanimità, ritenne che la non attualità
dell'esercizio di funzioni di legittimità non costituisce di per s ostacolo
alla nomina, perch così opinando si introdurrebbe un criterio di
legittimazione non previsto dalla legge, ma che tale circostanza deve essere
apprezzata (insieme ad altre come le concrete modalità di esercizio delle
funzioni e il tempo trascorso dall'allontanamento dalla Cassazione) nella
valutazione comparativa dei candidati da operare in concreto. Sulla base,
quindi, di una effettiva comparazione tra candidati, con la delibera del 18
marzo 2004 all'unanimità vennero preferiti, per esempio, a BELFIORE e
FANCELLI (presidenti di sezione di corte d'appello) altri candidati che
svolgevano funzioni di legittimità. Quindi è solo per Domenico NARDI ( un caso
su diciassette proposte fatte in questa consiliatura) che i componenti di
UNICOST hanno cambiato idea.
Noi, riteniamo semplicemente che oggi Domenico NARDI, come
ieri FANCELLI e BELFIORE, nella valutazione comparativa con gli altri candidati
non prevalga tenuto conto dei criteri di attitudine e merito.
B) Nomina di sei sostituti procuratori generali.
La circolare in materia di valutazione delle domande di
trasferimento a posti di magistrato di legittimità (sostituti e consiglieri)
prevede che l'attitudine all'esercizio delle funzioni di legittimità debba
essere specifica e che possa essere dedotta da elementi che rivelino "una
spiccata attitudine allo studio e alla ricerca (1 ).
La commissione, a maggioranza ha proposto per la nomina DI
POPOLO, DE SANDRO, PASSACANTANDO, CALIENDO VELARDI e BAGLIONE. Poich a nostro
avviso le valutazioni date dalla commissione non erano condivisibili, in
applicazione del regolamento (2), abbiamo formulato una proposta alternativa per
i sei posti. La differenza tra la nostra proposta e quella della maggioranza,
oltre ad alcune modifiche dei punteggi attribuiti a DI POPOLO (3) e
PASSACANTANDO (4) (irrilevanti ai fini dell'esito del concorso, ed ispirati
solo a quello che, a nostro avviso era una pi rigorosa valutazione dei dati
documentali) consiste nel fatto che noi ritenevamo che dovessero essere nominati
SELVAGGI e GALASSO e non DE SANDRO E VELARDI (5).
Per quanto riguarda SELVAGGI, la differenza tra la nostra e
la proposta di maggioranza riguarda la valutazione del merito, perch quanto
alle attitudini entrambe attribuiscono al dott. SELVAGGI il massimo del
punteggio pari a 5, in considerazione dell'elevato livello scientifico e
culturale dei contributi forniti (6).
Meritava il punteggio di 4 per attitudini e non di 3, come
proposto dalla maggioranza della commissione, il dott. Aurelio GALASSO, per
avere svolto funzioni di magistrato addetto all'Ufficio legislativo del
Ministero della giustizia, per avere svolto come giudice istruttore e sostituto
delicate e importanti attività d'indagine e istruttorie in procedimenti
complessi, per avere partecipato a vari incontri di studio del Csm e per avere
svolto attività d'insegnamento di procedura penale nella Scuola di
specializzazione per le professioni legali di Roma "La Sapienza".
La nostra proposta ha avuto otto voti: i nostri , quelli di
Fici, Aghina e Berlinguer. Arbasino ha votato la proposta di maggioranza. Di
Federico, Marvulli, Rognoni e Ventura Sarno si sono astenuti. La proposta della
commissione ha avuto 14 voti.
C) Nomina di ventidue consiglieri della corte di cassazione.
Hanno presentato domanda di partecipazione a questo concorso
321 candidati. La commissione ha valutato 255 candidati, ma, a differenza di
quanto avvenuto nella precedente tornata per la nomina di dodici consiglieri di
cassazione, in relazione alla quale la terza commissione è stata impegnata in
una rigorosa valutazione durata alcuni mesi (e, infatti, conclusa con una
proposta unanime), i lavori sono stati molto spediti, ma, anche, a nostro avviso
non del tutto approfonditi.
Come già evidenziato, la circolare in materia di valutazione
delle domande di trasferimento a posti di magistrato di legittimità prevede che
l'attitudine all'esercizio delle funzioni di legittimità debba essere
specifica e che possa essere dedotta da elementi che rivelino "una spiccata
attitudine allo studio e alla ricerca. E' ovviamente non semplice articolare
questi due criteri generali in pi specifici parametri che consentano l'attribuzione
di punteggi credibili e condivisi. Un tentativo è stato effettuato nella
proposta alternativa da noi fatta nella parte in cui nelle premesse afferma che
"Deve peraltro riconoscersi che la spiccata inclinazione allo studio e alla
ricerca può emergere non solo dalla prova di un impegno in attività
extragiudiziaria di studio e ricerca e dagli scritti di natura scientifica, ma
anche dallo stesso lavoro giudiziario nel quale possono confluire i risultati
dell'attività di ricerca e di studio.".
Non condividendo parte della proposta della commissione (che
prevedeva la nomina a consiglieri di MIRANDA, CAMPANATO, TURONE, BURSESE,
SANDRELLI, ZANICHELLI, COLOMBO, IANNIELLO, Giacomo FOTI, CAPPABIANCA, CHIARINI,
NAPOLETANO, FITTIPALDI, SCUFFI, DIDONE, BRICCHETTI, DAVIGO, DI IASI, GENOVESE,
CARCANO, MONASTERO E DI TOMASSI) abbiamo formulato una proposta alternativa che
prevedeva l'esclusione di MIRANDA, BURSESE e FOTI e la nomina di ZECCA, BEVERE
e FINOCCHI GHERSI.
La nostra proposta alternativa si basava in massima parte sul
rilievo che la proposta della commissione conteneva errori ed omissioni (7)
nella valutazione dei tre candidati proposti, ma ancora pi rilevanti e
significative erano le differenza nelle valutazioni di ZECCA, BEVERE e FINOCCHI
GHERSI.
A ZECCA la commissione aveva proposto di attribuire 2 punti
per attitudini e 2 punti per merito. La proposta della commissione aveva omesso
di tenere in considerazione circostanze che, a nostro avviso giustificavano l'attribuzione,
almeno, di 3,5 punti per attitudini e 3 punti per merito. Le circostanze omesse
o erroneamente valutate sono le seguenti: 1) è stato incaricato di
esercitazioni presso la cattedra di G. Giugni a Bari dal 1969 al 1975; 2) nel
parere del consiglio giudiziario ZECCA è definito "punto di riferimento
della sezione e ispiratore delle linee giurisprudenziali sulle questioni pi
importanti; 3) è l'unico candidato che, come presidente di sezione della
corte d'appello, esercita già funzioni di cassazione e nella delibera di
conferimento di tali funzioni si metteva in evidenza che il livello di
specializzazione è dimostrato dalla qualità dei provvedimenti giudiziari
nonch dalle pubblicazioni in materia lavoristica e altre materie connesse; 4)
ha pubblicato numerosi interventi su riviste di grande autorevolezza; 4) ha
partecipato, dal 1993 al 2002 a 15 incontri di studio del Csm, e ha fatto
relazioni in altri 7 a livello centrale e 3 a livello decentrato; 5) sentenze da
lui redatte o in relazioni alle quali ha svolto funzioni di presidente sono
state pubblicate su importanti riviste giuridiche; 5) contributi a lavori
collettivi e saggi (in numero di sei) pubblicati nel periodo dal 1973 al 2003 su
riviste prestigiose (Nuove leggi civili commentate, Rivista critica di diritto
del lavoro, I diritti dell'uomo); gli altri contributi, prodotti in occasione
di precedenti domande sono state inviati al macero per non essere stati ritirati
entro sei mesi dalla conclusione del concorso; 6) plurime sono le relazioni in
convegni organizzati da istituti universitari.
Quanto all'impegno e laboriosità, oltre a quanto risulta
dal parere del consiglio giudiziario dagli atti risulta che, quando era
presidente della sezione lavoro del tribunale, ha incrementato la produzione
della sezione anche continuando a depositare sentenze durante la partecipazione
alla commissione di concorso per uditore;, dalle statistiche allegate alla
domanda di partecipazione al concorso, comparate e aggiornate al 30 aprile 2004
emerge, che nel 2001 e nel 2002, il numero delle sue sentenze pubblicate è
maggiore di quello degli altri presidenti di sezione, mentre nel 2003 è al
secondo posto (8). Sul piano dell'impegno e della laboriosità deve tenersi
conto anche del fatto che il dott. ZECCA si occupa dell'informatizzazione
delle sezioni lavoro della corte d'appello e provvede alla documentazione
informatica della giurisprudenza lavoristica della corte.
Per quanto riguarda BEVERE la commissione aveva proposto 3
punti per attitudini e 2 punti per merito, mentre a nostro avviso meritava
almeno 4 punti per attitudini e 2,5 per merito. Infatti, nel rapporto del
presidente del tribunale di Roma, condiviso nel parere del consiglio giudiziario
del 2003, viene definito come "magistrato di alto profilo professionale per
cultura giuridica, per capacità ed esperienze organizzative, per impegno nel
lavoro e per senso delle istituzioni." , evidenziandosi anche il contributo
fornito in occasione dell'unificazione degli uffici giudiziari di primo grado
di Roma, svolgendo una utilissima attività di studio, presentando interessanti
proposte organizzative per l'attuazione del giudice unico, realizzando
altresì una serie di incontri di studio interni all'ufficio e un massimario
delle decisioni di rilievo. Deve anche tenersi conto che numerose sentenze (nell'autorelazione
ne sono indicate ventidue) sono state pubblicate su autorevoli riviste
giuridiche (Il foro italiano, Giustizia penale, Cassazione penale), che ha
svolto un incarico di insegnamento di diritto processuale penale presso la
scuola di specializzazione nelle professioni legali dell'Università di
Napoli. E' direttore della rivista Critica del diritto; ha partecipato a
incontri di studio del Csm (cinque) e ad altri di livello universitario.
Quanto alle specifiche attitudini allo studio e alla ricerca
nella scheda di autorelazione viene evidenziato che il dott. BEVERE è autore di
sette monografie (9). E' altresì autore di venti tra saggi e note a sentenza
pubblicati in importanti riviste giuridiche (Giurisprudenza costituzionale,
Cassazione penale) e quotidiani (Il sole 24 ore) e in opere collettive edite da
CEDAM, ESI e altre.
Con riferimento alla valutazione del merito, risulta che ha
presieduto e presiede, quale magistrato anziano della quinta sezione, collegi
che hanno trattato processi di notevole importanza e complessità. Ha sempre
avuto sia quale magistrato dell'ex ufficio di pretura sia presso il tribunale
un'alta produttività. Inoltre, oltre a funzioni di collaborazione con il
presidente di sezione nell'organizzazione del lavoro della sezione il dott.
BEVERE ha emesso negli anni dal 2001 al 2003 numerosi (1022) provvedimenti in
materia di esecuzione.
FINOCCHI GHERSI da due anni è professore a contratto di
sociologia delle pubbliche amministrazioni presso la Facoltà di scienze
politiche dell'Università della Tuscia a Viterbo. Vanta al suo attivo
settanta pubblicazioni fra articoli, contributi ad opere collettanee, note a
sentenza, commenti giuridici su quotidiani specializzati. Ha svolto attività
seminariali presso l'Università "La Sapienza" (cattedra di diritto
amministrativo). Alla Procura generale della Cassazione si occupa delle
relazioni internazionali. Ha partecipato ad un incontro di studio organizzato
dal CSM ed è stato relatore in altri sei. A fronte di tale imponente impegno
culturale e scientifico il punteggio pi adeguato era quello di 5 per
attitudini e non quello di 4 proposto dalla commissione, anche per mantenere
parità di trattamento con altri candidati (sono stati attribuiti 5 punti a DI
IASI che ha partecipato a 4 incontri di studio centrali e tre decentrai, ha
scritto 8 articoli e ha partecipato a un commentario delle norme in materia di
separazione e divorzio).
La nostra proposta ha raccolto undici voti (MD, Movimento,
Berlinguer, Marvulli e Favara), quella della commissione i soliti tredici voti
(MI, UNICOST, laici CDL).
D) Nomina di due magistrati d'appello applicati alla
procura generale presso la corte di cassazione.
Il plenum del 5 aprile ha accolto la proposta della di
nominare Carmelo SGROI e Pietro GAETA (a entrambi sono stati attribuiti 4,5 + 1
per attitudini, 3 per merito e 4 per anzianità per un totale di 12). Nell'ambito
dello stesso concorso sono stati attribuiti punti 11,5 a Giuseppe AMATO (5 + 1
per attitudini, 2,5 per merito, 3 per anzianità); 11 a Domenico MANZIONE (5 per
attitudini, 2 per merito, 4 per anzianità); 10,5 a MILLER (3,5 per attitudini,
3 per merito e 4 per anzianità).
Abbiamo proposto due emendamenti che costituiscono
applicazione del criterio generale di valutazione per i posti di cassazione che
abbiamo espressamente indicato nelle premesse generali della nostra proposta
alternativa per i ventidue posti di consigliere di cassazione, di cui abbiamo
già trattato: "Deve peraltro riconoscersi che la spiccata inclinazione
allo studio e alla ricerca può emergere non solo dalla prova di un impegno in
attività extragiudiziaria di studio e ricerca e dagli scritti di natura
scientifica, ma anche dallo stesso lavoro giudiziario nel quale possono
confluire i risultati dell'attività di ricerca e di studio."
Con il primo abbiamo proposto di attribuire a Francesco GRECO
4 punti per attitudini perch, come emerge anche dal parere del procuratore
aggiunto coordinatore del dipartimento competente per i reati economici, si
tratta di un magistrato che ha trasfuso nel lavoro giudiziario uno straordinario
impegno di ricerca e di studio in materia del diritto penale dell'economia e
cioè di materia, come è notorio, ad altissimo tasso di tecnicismo giuridico
interdisciplinare. Nel pool di Mani pulite si è occupato di tutte le indagini
legate a illeciti finanziari ed ecomici.Tale impegno è unanimemente
riconosciuto, sia in ambito giudiziario, sia all'esterno, come è dimostrato
dalle richieste di collaborazione e dai riconoscimenti avuti da enti
governativi, università italiane e straniere e organismi sopranazionali.
Per quanto riguarda MARINO, è stato messo in evidenza l'altissimo
numero di opere monografiche, non solo di argomento penalistico, ma anche
riguardanti la disciplina del lavoro pubblico e dell'ordinamento giudiziario,
e i contributi scientifici su importanti riviste come Questione giustizia. E'
stato accolto l'emendamento relativo al dott. MARINO, mentre quello relativo
al dott. GRECO ha avuto solo nove voti (MD, Movimento e Berlinguer). Si tratta
solo della sottovalutazione dell'impegno di ricerca e di studio profuso nel
lavoro giudiziario o anche della considerazione della tipologia dei processi in
concreto trattati?
E) Nomina di 5 magistrati d'appello del massimario della
Corte di Cassazione.
La proposta della commissione non è stata ancora depositata,
ma è già stata comunicata agli interessati. L'esito del concorso è tuttavia
ancora incerto per effetto delle revoche delle domande da parte di alcuni
proposti che comporterà la necessità di ulteriori proposte.
Inizialmente erano stati proposti all'unanimità NAPOLEONI
(5 + 1 punti per attitudini, 3 per merito e 4 per anzianità, per u totale di
13), Carmelo SGROI (punti 4,5 + 1 per attitudini, 3 per merito e 4 per
anzianità per un totale di 12,5) BLAIOTTA (4,5 per attitudini, 3 per merito e 4
per anzianità per un totale di 11,5), FIDELBO (4 + 1 punti per attitudini, 3
per merito e 3,5 per anzianità, per un totale di 11,5) e Giuseppe AMATO (5 + 1
punti per attimini, 2,5 per merito e 3 per anzianità, per un totale di 11,5;
Stabile ha proposto 3 punti per merito e quindi un punteggio di 12). A seguito
della revoca BLAIOTTA un'altra proposta unanime è stata fatta pere BERTUZZI
(5 + 1 per attimini, 3 per merito, 2,5 per anzianità per un totale di 11,5).
Avendo SGROI preferito il posto di applicato alla procura generale Civinini ha
proposto Antonio GRECO (3,5 + 1 per attitudini, 3 per merito e 4 per anizianità,
per un totale di 11,5). La maggioranza della commissione, invece, ritenendo di
di attribuire a GRECO 3 +1 punti per attitudini, per un totale di 11 punti ha
proposto Alberto GIUSTI (punti 5 + 1 per attitudini, 3 per merito e 2,5 per
anzianità, per un totale di 11,5; valutazione peraltro unanime).
Anche in relazione a questo concorso presenteremo emendamenti
diretti a ottenere una pi adeguata valutazione della specifica attitudine alle
funzioni di cassazione con riferimento all'impegno di ricerca e studio, sia di
quello che si manifesta nel lavoro giudiziario che in quello che si traduce in
produzione di tipo scientifico.
F) Nomina di tre magistrati di tribunale del massimario della
Corte di Cassazione.
Si tratta di due separati concorsi, uno per un posto e l'altro
per due posti.
Per il primo concorso il plenum del 6 aprile ha approvato la
proposta della commissione per Aldo CARRATO (5 punti per attimini, 3 per merito
e 4 per anzianità, per un totale di 12).
Per il secondo concorso la commissione ha proposto Giuseppe
MERCOLINO e Giuseppe SANTALUCIA (per entrambi sono stati attribuiti 4 + 1 punti
per attitudini, 3 per merito e 4 per anzianità per un totale di 12 punti).
NOTE
(1) (torna)
E anche in considerazione di tale specificità che avevamo
proposto la creazione di un'apposita commissione referente. In proposito si
veda il notiziario di MD/CSM n. 37 del maggio - giugno 2004 (pag. 9 punto 10),
di cui per comodità riportiamo alcuni passi. " "Nei plenum del 6 e del 12
maggio scorso è stata esaminata la delibera della Seconda commissione referente
che (con tre voti a favore: Salmè, Arbasino e Mammone, un voto contrario,
Tenaglia, e due astenuti: Di Federico e Spangher) ha prospettato al Comitato di
presidenza l'opportunità di proporre al Presidente del CSM di aggiungere all'elenco
annuale delle commissioni referenti una nuova commissione per elaborare le
proposte di conferimento dei posti di organico che comportino l'esercizio di
funzioni di legittimità (escluse quelle direttive e semidirettive). Premessa
sulla quale la delibera si fonda è che le funzioni di legittimità hanno nel
nostro ordinamento una propria specificità, anche se dall'art. 107 della
Costituzione deriva che tale specificità non comporta alcuna posizione di
preminenza della Corte di cassazione diversa da quella che le deriva dall'essere
collocata al vertice del sistema dei mezzi di impugnazione. Come è generalmente
condiviso, e come è stato esplicitamente affermato dall'assemblea generale
della Corte di cassazione del 23 aprile 1999, la specifica idoneità all'esercizio
di funzioni di legittimità richiede un affinamento e un'integrazione degli
strumenti di valutazione dei candidati, privilegiando i requisiti attitudinali e
professionali. L'istituzione di una nuova commissione referente consentirebbe
di avere un "luogo" appositamente destinato alla valutazione dei
candidati alle funzioni di legittimità sia per quanto riguarda l'attività
svolta nell'esercizio delle funzioni giurisdizionali che per quella di studio
e di ricerca. Della commissione referente di cui si tratta dovrebbe far parte
almeno uno dei componenti del Consiglio superiore eletti nell'ambito dei
magistrati di legittimità."
Il dibattito ha riproposto la pluralità di orientamenti già
espressi in commissione. L'orientamento favorevole (rappresentato nel
dibattito in plenum dagli interventi di Mammone, Salmè, Civinini, Marini, Fici,
Aghina, Marvulli e Favara) sostanzialmente ha sottolineato la specificità delle
funzioni, la necessità di garantire l'adempimento dei compiti nomofilattici,
l'esclusione di ogni carattere di superiorità o gerarchia tra le funzioni di
legittimità e quelle di merito, ma anzi la necessità di garantire l'osmosi
tra i due tipi di funzione; l'opportunità che le valutazioni attitudinali,
che comportino un approfondito esame dei lavori giudiziari e scientifici, sia
concentrato in una sola commissione per evitare ciò che in concreto è accaduto
e cioè che i lavori della terza commissione siano bloccati per diversi mesi per
definire il concorso per il conferimento di funzioni di legittimità. L'orientamento
contrario (rappresentato nel dibattito in plenum dagli interventi di Lo Voi,
Stabile, Riello, De Nunzio, Marotta, Meliadò, Spangher, Buccico) ritiene che il
problema di una migliore selezione degli aspiranti alle funzioni di legittimità
debba essere risolto con una elaborazione di criteri di valutazione pi
accurati e che la creazione di una nuova commissione possa comportare
difficoltà organizzative. . . .A parte le contraddizioni interne agli
orientamenti espressi (nel corso del dibattito è stato letto il programma
elettorale di Unicost per le elezioni del C.d.c. dell'ANM del maggio 2003, p.
22 "Di qui l'opportunità, acutamente suggerita, di prevedere che la
valutazione attitudinale sia affidata ad una commissione interna al c.s.m. della
quale dovrebbero fare parte i due componenti del Consiglio aventi la qualifica
di magistrati di cassazione, ai cui lavori prendono parte, sia pure con facoltà
di intervento, il Primo presidente e il Procuratore generale") è stato
osservato, negli interventi favorevoli alla istituzione della commissione, che.
. .dal punto di vista organizzativo i benefici conseguibili (pi accurata e
omogenea valutazione dei candidati, derivante dalla limitazione dei compiti
della commissione; possibilità per la terza commissione di incrementare la
propria produttività e quindi la mobilità) sono largamente superiori a
eventuali costi derivanti dal sovraccarico di impegno dei componenti, anche
perch ogni anno i trasferimenti in cassazione non sono superiori a venti o
trenta."
(2) (torna)
L' 23,4 comma, nel caso di pi posti pubblicati con un
unico bando vieta la proposizione di emendamenti alla o alle proposte uscite
dalla commissione che possano incidere sulla individuazione dei vincitori,
imponendo l'onere di proposte alternative che abbiano ad oggetto tutti i posti
da coprire. La norma è stata introdotta sia per evitare le disfunzioni
derivanti dalla proposizione di emendamenti "a pioggia" in plenum, sia
per garantire che l'attribuzione del singolo posto avvenga nel rispetto della
comparazione tra tutti i candidati.
(3) (torna)
punti per attitudini, invece che 5, per rispettare la
proporzione con SELVAGGI, che ha una produzione scientifica rilevantissima e al
quale abbiamo proposto di attribuire 5 per attitudini.
(4) (torna)
3,5 punti per attitudini, invece che 5, per la stessa ragione
e in considerazione della minore varietà delle materie oggetto di contributi
scientifici.
(5) (torna)
Alla dott.ssa DE SANDRO la proposta di maggioranza attribuiva
4,5 punti per attitudini e 3 per merito, ma dalla motivazione di tale proposta
emergeva che la candidata, sul piano della attitudine alla studio e alla ricerca
può vantare solo la collaborazione a un commentario di giurisprudenza e
dottrina sul codice penale, la docenza di procedura penale alla Scuola di
Polizia e il fatto di essere cultrice della materia presso la cattedra di
procedura penale di Roma Tre. Circostanze che, a nostro avviso, non
giustificavano il punteggio attribuito ma un punteggio inferiore (3,5). Del pari
non era giustificato il punteggio massimo per merito, ma solo un punteggio medio
di 2, a fronte di una certificazione di cancelleria dalla quale emerge che il
lavoro svolto è comparativamente equivalente a quello dei magistrati con pari
qualifica e funzione".
Quanto al dott. VELARDI, la proposta di maggioranza
attribuiva 4 punti per attitudini e 3 per il merito, mentre a nostro avviso
meritava 3,5 per attitudini e 2 per merito, perch oltre ad aver visto
pubblicato sentenze su Temi Romana e Il Foro italiano e ad aver fatto parte
della commissione per il concorso per uditore, aveva pubblicato solo una
relazione in materia di locazioni sulla rivista dell'AIGA. Inoltre le
statistiche del lavoro svolto erano comparate solo quanto al numero delle
udienze alle quali il candidato ha partecipato ma non con riferimento ad altri
aspetti del lavoro giudiziario.
(6) (torna)
Infatti il dott. SELVAGGI è' stato assistente di diritto
costituzionale a Messina fino al 1970, ha tenuto lezioni in numerose Università
italiane e straniere, ha tenuto relazioni in 19 incontri di studio, ha svolto un'intensa
attività a livello internazionale (ONU, Unione Europea, Consiglio d'Europa).
Ha scritto 57 articoli e note a sentenza, in gran parte su Cassazione penale;
cinque voci enciclopediche (in Digesto italiano ed Enciclopedia giuridica
Treccani) e 8 collaborazioni a opere collettive. Quanto al merito se è vero che
la produttività attestata dalle statistiche evidenza una produzione nella media
dell'ufficio deve anche tenersi conto dell'ulteriore apporto all'attività
istituzionale consistente nello svolgere fuinzioni di "punto di
contatto" della rete giudiziaria europea e di responsabile dell'ufficio
"affari internazionali" della procura generale presso la corte d'appello
di Roma, ufficio nell'ambito del quale cura la costante informazione degli
altri "punti di contatto" italiani sulle pi recenti novità in
materia di diritto europeo e internazionale (circostanza, questa, che conferma
non solo una particolare attività di aggiornamento e studio, ma anche la
capacità di mettere le conoscenze specifiche a disposizione dei colleghi).
(7) (torna)
Infatti a MIRANDA era attribuito il punteggio di 2,5 in
attitudini non ostante che il parere del consiglio giudiziario riportasse una
valutazione del presidente di sezione secondo cui "le sentenze .. sono
spesso molto succinte; nondimeno le motivazioni sono sufficienti ed idonee a
resistere al vaglio della cassazione" e "il collega spesso è
sbrigativo nello studio dei fascicoli e nella redazione dei provvedimenti, ma è
anche ponderato e scrupoloso nei casi meritevoli di attenzione"; nessuna
sentenza redatta dal candidato è stata oggetto di pubblicazione; ha scritto 14
articoli e note a sentenza nel periodo dal 1967 al 1973. In altri casi dello
stesso concorso la circostanza che l'impegno scientifico fosse cessato da
lungo tempo è stato ritenuto idoneo a giustificare un punteggio per attitudini
basso. A nostro avviso una valutazione corretta delle attitudini era quella di
2.
Per BURSESE, invece, la differenza di valutazione riguarda il
merito, perch la commissione gli ha assegnato il punteggio di 3 (il massimo
attribuibile) in considerazione dell'"alta produttività costantemente
mantenuta", mentre a nostro avviso il punteggio pi corretto era di 2,5, e
cioè medio alto, in quanto in una sezione di corte d'appello di dodici
consiglieri solo nel 2002 si è collocato al secondo posto della graduatoria di
produttività, mentre nel 2001 si è collocato al sesto posto, nel 2003 al nono
e nel 2004 al settimo.
Per Giacomo FOTI non era convincente l'attribuzione del
punteggio di 2,5 per attitudini, apparendo pi congruo il punteggio di 2, in
quanto risulta essere stato componente della commissione del concorso per
uditori nel 1994, avere partecipato a due incontri di studio, avere visto
pubblicato alcuni suoi provvedimenti adottati come giudice di sorveglianza
(oltre che su Rassegna penitenziaria su una rivista locale Presenza forense); di
avere inviato note aventi ad oggetto la disciplina delle misure di prevenzione
patrimoniali alla Commissione antimafia e alla Commissione ministeriale per la
revisione di tale disciplina (Commissione Fiandaca).
(8) (torna)
Peraltro anche nel 2001 e nel 2002 nella graduatoria del
numero di minute depositate dai presidenti di sezione è al secondo posto. Il
dato non è di facile lettura in quanto mentre il numero di minute depositate e
quello di sentenze pubblicate coincidono per il dott. ZECCA, per l'altro
presidente di sezione il numero delle minute depositate è superiore del doppio
al numero delle sentenze pubblicate.
(9) (torna)
Tribunale della libertà, Sapere 2000, 1984; La chiamata di
correo. Regole dell'esperienza giurisprudenziale, Sapere 2000, 1988; La
chiamata di correo nel nuovo processo penale, Giuffr, 1993; Persona offesa e
parte civile, Nuove ricerche, 1996; Coercizione personale. Limiti e garanzie,
Giuffr, 1998; Coercizione reale. Limiti e garanzie, Giuffr, 1999; La
chiamata di correo. Itinerario del sapere dell'imputato nel processo penale,
Giuffr, 2001 e coautore con il prof. A. CERRI, di altre due monografie
(Diritto di cronaca e diritto di critica, Sapere 2000, 1988; Diritto di
informazione e diritti della persona, Giuffr 1995)