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Andrea Pasqualin (OUA)

Partiamo da una premessa condivisa : le
nostre organizzazioni da tempo sono impegnate per uno sforzo di
miglioramento dell’efficienza del processo e questo positivo
rapporto deve continuare. Nella relazione che abbiamo letto, alcune
cose ci sono piaciute, come il nuovo modo nuovo di pensare i
rapporti funzionali nell’ufficio del giudice. L’OUA aveva
sostenuto l’emendamento Caruso pur rendendosi conto dei
relativi limiti : creava un ausiliario/fiduciario e non
un’organizzazione condivisa, mirava a ulteriore precariato con
aspettative di stabilizzazione, apriva una porta all’avvocatura
a chi non aveva frequentato gli studi; e poi il finanziamento
discutibile.

Altri punti condivisi della relazione
introduttiva riguardano la condivisione per un incremento dei compiti
degli amministrativi, l’idea della collaborazione funzionale e
la strategicità PCT. C’è invece un punto di
preciso dissenso : prospettiva di utilizzare magistrati onorari per
l’ufficio del giudice, in quanto bisogna investire di più
sui magistrati togati attraverso un incremento degli organici per
recuperare efficienza. Il nostro recente congresso di Palermo il
congresso ha pensato ad una riorganizzazione della magistratura
onoraria su queste basi : reclutamento riservato agli avvocati, con
responsabilizzazione dei consigli dell’ordine per la selezione;
attribuzione di una sfera di competenza esclusiva; retribuzione
adeguata; regime di incompatibilità professionali; rigidi
controlli su deontologia; formazione permanente; presenza di un
organo di controllo. Questi magistrati onorari, che non interessa se
si chiamino giudici di pace o giudici onorari di tribunale, devono
trattare una giustizia minore, e non svolgere un completamento
dell’organico dei magistrati.

Per l’organizzazione degli uffici
ci vuole il contributo dei manager, all’OUA piaceva l’idea
dei manager degli uffici più grossi, e si richiedeva anzi un
manager per ogni corte d’appello ed una conferenza distrettuale
per corte d’appello con magistrati, amministrativi, avvocati ed
enti locali.

L’ufficio del giudice deve disporre
di un organico stabile a suo supporto, non attraverso la
magistratura onoraria ma grazie ad assistenti del giudice tra
personale amministrativo o reclutati all’esterno, come possono
essere i praticanti avvocati da selezionare con attenzione con un
appropriato stage semestrale : un tipo di collaborazione già
sperimentata nel distretto trentino, che indubbiamente favorisce la
formazione comune per l’accesso alle professioni forensi.

Quanto agli sviluppi del PCT, il processo
deve restare saldamente in mano ad avvocati e magistrati, il PCT non
deve smantellare il giudice.
Seminario di Bologna "Ufficio per il processo" - giugno 2004

30 09 2004
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