del segretario nazionale Claudio Castelli
L'adesione allo sciopero indetto dall'Anm è stata massiccia e senza
precedenti. Si è visto in concreto come tutta la magistratura italiana,
senza distinzioni di provenienza geografica, culturale e professionale,
ritenga grave ed inaccettabile una controriforma punitiva che ci
riporterebbe agli anni 50. Oggi viene ad essere del tutto chiaro che se
il disegno di legge sull'ordinamento giudiziario venisse approvato lo
sarebbe contro l'intera magistratura.
Occorre augurarsi che questo contribuisca a una riflessione e ad un
ripensamento perchè venga abbandonata la strada dei testi blindati,
delle rivalse e delle imposizioni che stanno portando la giustizia
italiana ad una rapida decadenza.
La giustizia ha bisogno di riforme reali per l'efficienza del servizio,
e non di tentativi di restaurazione, e queste saranno possibili solo
utilizzando idee e contributi che vengano da chi opera nel settore.
Se si sceglierà questa strada non faremo mancare il nostro contributo,
come siamo convinti che non mancherà il prezioso contributo
dell'avvocatura (superando le sterili contrapposizioni e reazioni
scomposte anche oggi manifestate dai vertici dellle Camere penali).
Se invece continuerà la strada delle riforme fatte contro i magistrati,
per controllarli e mortificarli, saremo costretti a nuove iniziative di
protesta e mobilitazione, che del resto proprio lo sciopero di oggi
dimostra che sono condivise dalla quasi totalità dei magistrati.