Una giornata per la giustizia


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dell'Anm

L'Associazione Nazionale Magistrati esprime il pi vivo allarme di
fronte alla proposta di riforma dell'ordinamento giudiziario approvata oggi dalla Commissione Giustizia del Senato.

Questa proposta non è idonea ad assicurare una migliore funzionalità ed efficienza del servizio ed una magistratura professionalmente pi
qualificata. Al contrario essa crea una organizzazione giudiziaria
assurda ed ingestibile e sicuramente riduce l'indipendenza reale dei
magistrati, che è garanzia irrinunciabile affinch tutti siano uguali di fronte alla legge.

L'Anm ribadisce con forza tutte le valutazioni negative già espresse
sull'originario progetto di legge relativo all'ordinamento giudiziario, che ha subito ulteriori rilevanti modifiche peggiorative con gli emendamenti approvati.

La riproposizione di una anacronistica carriera, scandita da una serie infinita di concorsi, ripartita in classi e gradi, in nessun modo migliora la professionalità, mentre contrasta con il principio
costituzionale di pari dignità di tutte le funzioni e porta ad una
magistratura gerarchizzata e a magistrati pi esposti alle possibili
interferenze del potere. Le attribuzioni delle istituzioni del governo autonomo, Consiglio superiore e Consigli giudiziari, vengono svuotate e svilite. La separazione di fatto delle carriere tra giudici e pm tende a rompere la comune cultura della giurisdizione, che è garanzia per i cittadini, e pone la premessa per un possibile controllo politico del pm. La nuova struttura della Scuola di formazione è strutturata in modo del tutto inefficiente e non tiene conto del ruolo che la Costituzione assegna al Csm.

Le proposte avanzate dall'Anm su un pi efficace sistema di valutazione della professionalità, elaborate all'esito di un confronto con l'avvocatura e la cultura giuridica, presentate in un convegno pubblico, pubblicate in volume e trasmesse al Governo e alle forze politiche non sono state nemmeno prese in considerazione.

Le modifiche inserite all'ultimo minuto sui casi di illecito
disciplinare sono palesemente in contrasto con principi fondamentali della Costituzione poich interferiscono sul contenuto di atti giurisdizionali e limitano la libertà di espressione del pensiero.

In questo quadro l'Anm, pur da sempre disponibile al dialogo e al
confronto costruttivo e razionale, non ha altra scelta che proclamare
sin d'ora lo stato di agitazione. Il Comitato direttivo centrale è
convocato per il 4 ottobre p.v.. per discutere il testo varato dal
Senato, rilanciare le proposte elaborate dall'Anm ed adottare le
ulteriori opportune iniziative necessitate dalla gravità della
situazione. Sin d'ora si prevedono assemblee aperte che si terranno
nelle sedi locali dell'Anm, i cui risultati saranno presentati a Roma in una Giornata per la giustizia, aperta ai contributi degli operatori della giustizia e della società civile da organizzare nei tempi pi brevi.

26 09 2003
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