di Civinini, Marini, Menditto, Salm, Salvi
Cominciamo con i lavori delle commissioni, che stanno iniziando ad affrontare i primi "nodi" pi spinosi, confrontandosi con l’individuazione di criteri generali e di interpretazioni - valutazioni che garantiscano insieme equità e buona amministrazione.
I COMMISSIONE
Il primo impegno in Commissione è stato quello di operare per ridurre i tempi delle procedure di incompatibilità ambientale e funzionale, causate da esposti e denunce e correlati alla pendenza di procedimenti penali.
Il sostanziale automatismo, di fatto realizzatosi, tra pendenza del procedimento e pendenza della pratica di incompatibilità ha determinato in passato gravi problemi per i riflessi sulle valutazioni dei magistrati per la progressione in carriera e i trasferimenti.
Dopo una lunga e approfondita discussione, giacch i problemi da superare non sono pochi, si è infine raggiunto un orientamento di maggiore responsabilizzazione della Commissione, che dovrebbe drasticamente ridurre le pendenze e i tempi delle procedure.
La rappresentanza di MD ha così cercato di rispondere a un’esigenza profondamente sentita dai colleghi.
In attuazione dei criteri di priorità impostati all’inizio dei lavori, anche per una ragione di trasparenza nell’ordine della trattazione delle pratiche, ci si sta ora concentrando nella trattazione delle procedure di incompatibilità, con ritmi abbastanza stretti.
Tra le varie pratiche si segnala quella concernente il Procuratore della Repubblica di Patti, già presentata al Plenum per la decisione (v.infra), e quella concernente il Procuratore della Repubblica di Napoli, per la quale il relatore (Salvi) ha già iniziato a riferire.
Alla Prima Commissione è stata attribuita anche la materia delle incompatibilità ex art. 18 O.g.. Si è lavorato in queste settimane per semplificare i metodi di rilevazione delle incompatibilità, collegandoli con un programma informatizzato, e per rendere pi rapide le fasi di istruzione delle singole pratiche. Il prossimo (e ormai imminente) censimento dovrebbe avvenire con le nuove modalità, assai meno complicate e - ci auguriamo – ciò nonostante tali da consentire la piena conoscenza delle - a volte complesse - situazioni rilevanti ai fini della valutazione di compatibilità.
III COMMISSIONE
La commissione - proseguendo nella scelta di ricercare la maggiore uniformità di trattamento dei casi da affrontare - ha effettuato una ricognizione generale delle domande di trasferimento per motivi di salute ancora pendenti, e analizzato le decisioni assunte in materia dalla precedente consiliatura. All’esito di questo lavoro sono state valutate gran parte delle domande pendenti e sono state predisposte le proposte per il plenum. La commissione ha trattato disgiuntamente i casi di applicazione della legge 104/92 da quelli concernenti i problemi di salute non rientranti nel concetto di handicap. Ha poi trattato diversamente i casi in cui è il magistrato ad avere esigenze di cura o assistenza dai casi in cui egli chiede di ricongiungersi al familiare che presenta tali esigenze.
Nel dare corso ulteriore alla pratica per il ricollocamento in ruolo dei consiglieri uscenti, che sono stati convocati per l’indicazione delle sedi richieste, la commissione ha deciso di rinviare a questa settimana l’esame dei criteri generali - e quindi delle singole domande - per il rientro in ruolo dei magistrati fuori ruolo per aspettativa o incarichi.
La commissione ha quindi proseguito nell’esame dei posti non ancora assegnati del bollettino del febbraio 2002.
Considerata la complessità delle procedure di mobilità in corso e di prossima attuazione, ho provveduto a redigere e sottoporre ai componenti la commissione una proposta articolata di lavoro, così da trattare in modo coordinato le seguenti diverse procedure: a) esaurimento dei trasferimenti del bollettino febbraio 2002; b) rientro in ruolo dei colleghi e conseguente assegnazione delle sedi; c) individuazione delle sedi per gli uditori (scadenza 17 novembre in vista della scelta fissata per il 17 dicembre); d) individuazione delle sedi per il prossimo bollettino (da effettuarsi insieme a quella delle sedi per gli uditori).
Al fine di agevolare la gestione delle procedure e le scelte della commissione sulle sedi da mettere in mobilità (si tratta di circa 360 sedi per gli uditori e circa 150 per la mobilità ordinaria, per un complesso di oltre 500 delle 740 sedi vacanti), la proposta contiene l’individuazione di alcuni parametri che indirizzino la discrezionalità della commissione e del consiglio, agevolino le soluzioni pi razionali e rendano il lavoro del plenum pi rapido e sereno. Fra tali parametri sono previsti la percentuale attuale di scopertura e quella media, il numero di posti rimasti senza domanda per ciascuna sede, l’entità del turn over, gli effetti della legge n.133 del 1998, e così via. A questi dovrebbero aggiungersi i dati (da richiedere al ministero - richiesta deliberata dalla commissione nella seduta di ieri) circa il carico di lavoro individuale presso ciascun ufficio, distinguendo gli uffici requirenti da quelli giudicanti e valutando ogni categoria all’interno di categorie dimensionali.
L’insieme di queste informazioni potrebbe essere gestito statisticamente con il metodo dell’analisi per cluster.
Inoltre, nonostante i tempi strettissimi, appare necessario cercare di coinvolgere i consigli giudiziari.
IV COMMISSIONE
Si è deciso, ribaltando l’orientamento prevalente della precedente commissione, di esaminare le progressioni in carriera anche in presenza di procedimenti disciplinari o pendenti in prima commissione; si valuterà caso per caso se la vicenda influisce o meno sull’avanzamento in carriera.
V COMMISSIONE
E’ iniziato l’esame degli incarichi direttivi di Presidente del Tribunale di Vasto e Procuratore della Repubblica di Larino.
VI COMMISSIONE
La Commissione Riforma ha formulato all’unanimità i pareri (richiesti dal Ministro della Giustizia) sul DL sulle misure urgenti e sul d.d.l. sulla soppressione del Tribunale Superiore della Acque; entrambi i pareri sono stati poi approvati all’unanimità nel plenum di giovedì, già diffusi in rete e vengono trasmessi a parte.
E’ allo studio un parere in materia di tutela della maternità con specifico riferimento alla questione dell’obbligo per la donna magistrato in astensione obbligatoria o facoltativa di redigere le motivazioni dei provvedimenti i cui termini scadano in tale periodo; l’idea di fondo, che parte dai principi già affermati nelle circolari del 1996 e 1998 (che si possono leggere sul Quaderno del CSM sui Dieci anni del comitato per le pari opportunità), è che la donna magistrato non deve essere gravata di provvedimenti che debbano essere redatti durante l’astensione per gravidanza e maternità - in cui vige l’obbligo di non svolgere la prestazione lavorativa - e che di conseguenza il lavoro giudiziale deve essere organizzato in modo tale da non incamerare decisioni i cui termini andranno a scadere dopo l’inizio dell’astensione compensando il minori carico di lavoro conseguente con altre attività.
VII COMMISSIONE
All’ordinaria attività di esame delle proposte tabellari (attività su cui occorrerà un’attenta riflessione, anche in considerazione dei tempi che il consiglio non riesce ad abbreviare) la commissione ha affiancato l’audizione dei colleghi Rolleri e De Santis.
Nel corso dell’audizione sono stati affrontati i temi dello sviluppo dell’informatica, delle difficoltà e del ruolo dei referenti informatici, della gestione statistica, della ripresa dei lavori del "gruppo misto", della distribuzione del prossimo aumento di organico.
A) Gruppo misto - i rappresentanti del ministero hanno confermato l’interesse a sviluppare il progetto in tema di indicatori di efficienza, estendendolo agli uffici non ancora affrontati (corte di appello, sorveglianza, minori; uffici esecuzione). Hanno poi confermato l’interesse a dare corso alla sperimentazione del sistema già approvato, sperimentazione che avrà luogo presso il tribunale di Bologna e un paio di sedi da individuare.
B) Sistemi informatici - la dr.ssa Rolleri ha esposto le difficoltà di ordine finanziario legate alla mancata copertura dei progetti pluriennali ed all’assenza, al momento, di fondi sufficienti per dare corso a molte delle attività per cui esistono già impegni di spesa, ma ha sostenuto la propria convinzione che una soluzione sarà trovata non appena il Ministro dell’economia provvederà a ridistribuire somme impegnate per obiettivi non pi attuali.
C) Distribuzione dell’aumento di organico - il dr. De Santis si è impegnato ad accelerare le procedure, anche in considerazione dei tempi consiliari sulla mobilità, nonch a sottoporre ai responsabili ministeriali l’opportunità di una collaborazione tecnica fra ministero e consiglio sul terreno della statistica e dei carichi di lavoro degli uffici in vista delle scelte sulle sedi che necessitano di una incremento di organico.
VIII COMMISSIONE
All’ordinaria attività di commissione si sono aggiunte le audizioni dei presidenti delle due associazioni dei giudici di pace (Presidenti Longo e Mollo).
Le audizioni hanno consentito di meglio apprezzare la sostanza delle richieste e delle rivendicazioni dei giudici di pace con riferimento sia ai problemi ordinamentali (reclutamento, mobilità, tendenziale stabilizzazione...) sia ai problemi organizzativi (organici, copertura delle vacanze, attività penale, e così via).
I colloqui hanno portato alla luce una sostanziale convergenza di tutti - compresa la commissione - sull’esigenza che il confronto assume carattere di effettiva periodicità e possa escludere per il futuro l’evenienza che scelte fondamentali vengano prese dalle diverse istituzioni senza un preventivo confronto con le due associazioni.
La commissione, in cooperazione con la IX Commissione, ha deliberato di effettuare, con la forma del corso di formazione, un incontro destinato ai coordinatori degli uffici dei giudici di pace e suddiviso in due sessioni.
IX COMMISSIONE
Su proposta della Nona Commissione è stato approvato nel plenum di giovedì il bando per la copertura di un posto del Comitato Scientifico settore penale, che viene trasmesso a parte.
La prossima settimana verrà discusso il programma degli incontro di studio per il 2003; si è verificato un ritardo nella programmazione (percepibile da tutti per il mancato arrivo del "libretto verde") in quanto la precedente Commissione ha fatto la scelta di non approvare essa il programma 2003, ma di lasciare la relativa attività al nuovo consiglio; questo ha provocato un inevitabile ritardo senza peraltro consentire un approfondito dibattito sulle linee culturali cui deve volgersi la formazione dei magistrati, che potrà essere sviluppato solo nei prossimi mesi in vista della programmazione 2004 (e anche alla luce delle sorti del ddl delega sull’ordinamento giudiziario).
La programmazione 2003 partirà dal mese di marzo; nei primi due mesi dell’anno si terranno incontri di studio, i cui programmi verranno tempestivamente portati a conoscenza, in materia societaria (data la probabile entrata in vigore dei D.Lgs. di attuazione della legge delega sul diritto societario), di pubblico impiego e sui tempi del processo.
E’ STATA TRATTATA DAL PLENUM LA PROPOSTA DI APPLICAZIONE DI INCOMPATIBILITA’EX ART.2 per il dr. Gambino, Procuratore della Repubblica di Patti (ME) - pratica iniziata oltre 3 anni fa e giunta con vicende alterne al plenum solo adesso. Il collega ha inteso essere ascoltato, e, con l’assistenza del dr.Paone, ha reso dichiarazioni e risposto a domande.
Al termine dell’audizione è stata avanzata da parte di alcuni laici, con l’assenso e l’adesione di tutti i colleghi riconducibili a Unicost e l’astensione di quelli riconducibili a MI, la proposta di rinviare la pratica in commissione è stata variamente motivata, ora con riferimento alla necessità di approfondire l’elemento dell’attualità del "vulnus", ora con riferimento alla esigenza di sentire i sostituti che sono giunti
nell’ufficio in contemporanea o successivamente ai primi fatti rilevanti, ora con riferimento alla circostanza che l’istruttoria era stata condotta dalla vecchia commissione e che in tal modo si violava il principio della coincidenza fra chi forma la prova e chi la valuta.
La proposta è stata respinta, col voto contrario anche di Di Federico e del Vice-Presidente; per la trattazione del merito si è rinviato al plenum del 17 ottobre.
La richiesta di ritorno in commissione è apparsa subito poco convincente, in quanto:
- la proposta della commissione era stata formulata all’unanimità;
- in concreto il profilo dell’incompatibilità funzionale risultava del tutto prevalente, e rispetto ad esso non c’è necessità di attualizzazione della perdita di credibilità;
- difesa e contraddittorio avevano avuto modo di svolgersi ampiamente, anche in sede di plenum;
- è una pratica annosa, che non tollera ulteriori rinvii.
Volendo dare una lettura della vicenda, può pensarsi che - al di là delle motivazioni espresse - vi sia in sottofondo, da parte di Unicost, una motivazione pi vera; ad esempio, quella di attuare una politica di depotenziamento dello strumento dell’art. 2, considerato come meramente repressivo e comunque invasivo delle prerogative dei singoli (posizione che rappresenta l’anima corporativa di UPC); oppure quella di prendere le misure per il caso Cordova. Poco leggibile l’adesione dei laici della CDL (escluso Di Federico), che si presta sia ad una lettura di adesione poco meditata e umorale sia ad una lettura di accordo in vista di future e pi incisive vicende simili.
Di grande rilievo politico ci è parso l’esito della votazione, in quanto dimostra che il tentativo di dividere la magistratura, se accolto da Unicost la espone a sonore sconfitte in Csm e, in futuro, anche fuori; per contro i laici della CDL dovrebbero essersi accorti che non è fruttuoso, e comunque non sufficiente, tentare accordi separati con una parte della rappresentanza togata.
Ci sembra che anche in questo caso sia risultato decisivo l’atteggiamento fermo e unitario degli 8, che può di volta in volta trovare riscontro anche in persone che ragionano con la propria testa e senza accordi pregressi: buona lezione per il futuro.
La posizione assunta da Di Federico merita attenzione. Sui temi ordinamentali egli assume e sta assumendo posizioni coerenti con la propria impostazione e non sembra disponibile a derogarvi per esigenze di mera tattica. Il suo intervento sulla ratio dell’istituto, sulle sue finalità e sui suoi contenuti è sembrato ineccepibile, e ad esso è seguito con decisione il voto dissonante rispetto agli altri 4 laici.Su richiesta degli 8, il consiglio ha proceduto all’apertura della pratica concernente la possibilità di istituire una commissione speciale per l’accesso in cassazione. Si tratta di valutare se, a fronte di progetti di legge e di tentativi di istituire commissioni miste o esterne al consiglio, non sia preferibile che il consiglio stesso si faccia carico delle esigenze effettive (garantire una valutazione adeguata alla specificità delle funzioni) e provveda fin d’ora ad organizzarsi in tal senso.
Infine, e’ giunta in Consiglio la richiesta di parere del Ministro sull’elevazione del pensionamento a 75 anni.