del segretario nazionale Claudio Castelli
Il testo del maxi emendamento governativo in materia di ordinamento giudiziario,
per quanto al momento si conosce, evidenzia come il reale obiettivo sia
quello di dividere la magistratura e di controllarla.
Il complesso delle norme cambia radicalmente ed in peggio il già inaccettabile
disegno di legge governativo sullordinamento giudiziario: il risultato
è una radicale separazione delle carriere tra giudicanti e requirenti
(già contenuta nella stessa previsione di diverse prove di esame nel concorso),
una gerarchizzazione delle Procure e la riproposizione dei concorsi per
titoli ed esami per la progressione in carriera, con una gestione tolta
al C.S.M. e la presenza nella commissione esaminatrice di una pesante
ingerenza del Ministro.
Gli stessi assetti costituzionali della magistratura vengono alterati,
il ruolo del C.S.M. viene svilito ed il risultato è un ritorno alla magistratura
degli anni 50, attenta alle belle sentenze ed ai titoli pi che a rendere
un servizio agli utenti.
La speranza è di poter asservire e controllare la magistratura con una
rigida gerarchia da un lato e la promessa di promozioni in carriera dallaltro.
Non solo non si avrà nessun beneficio sullefficienza del sistema, ma
il quadro sarà di magistrati impegnati ben pi a prepararsi a concorsi
interni per passare di funzioni o per progredire in carriera piuttosto
che ad occuparsi dei processi nellinteresse dei cittadini.