Domanda di giustizia e carichi di lavoro


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MAGISTRATURA DEMOCRATICA

DOMANDA DI GIUSTIZIA E CARICHI DI LAVORO
Convegno Nazionale
Roma 2 ottobre 2009 - ore 10,00 - 18,00
Via Varisco
Aula magna Corte di Appello Civile

La domanda di giustizia è in continua crescita sia quantitativa che qualitativa nel nostro Paese, in corrispondenza con risorse in costante diminuzione o, nel migliore dei casi, rimaste stabili.
Ciò si riverbera sui carichi di lavoro degli uffici e dei singoli.
Il tema dei carichi di lavoro è un "capitolo", importante, del "libro" della organizzazione del sistema giustizia. E' una parte della risposta più complessa e articolata che una magistratura responsabile deve saper fornire ai bisogni organizzativi e professionali del sistema giudiziario.
E' un tema che non può essere eluso perché la determinazione della misura del carico di lavoro dei magistrati, rappresenta elemento di conoscenza indispensabile su cui formulare motivate e specifiche richieste:
· al Ministero di intervenire su geografia delle circoscrizioni giudiziarie e sulle piante organiche, di ricollocare risorse umane e materiali tenendo conto della qualità e quantità della domanda nei diversi territori per individuare le risorse necessarie per offrire una risposta adeguata; di riaprire l'indifferibile discorso della riqualificazione del personale e dell'ufficio per il processo;
· al CSM di tenere conto nel momento valutativo e nella progettazione organizzativa del carico di lavoro del magistrato e della concreta situazione dell'ufficio - che può non emergere dalle valutazioni che coinvolgono l'iter di approvazione delle tabelle -, di saper apprezzare l' eventuale abnormità dei carichi e la criticità di particolari situazioni e quindi approntare strumenti e azioni adeguate per prevenirle o farvi fronte;
· ai dirigenti di indicare con chiarezza gli obiettivi posti dal progetto organizzativo, i risultati conseguiti e mancati, il rapporto tra carichi di lavoro e risorse disponibili e i criteri che hanno orientato la distribuzione delle risorse materiali e umane nell'ufficio, assumendosi la responsabilità di riferire agli organi di autogoverno e al Ministero quando, la carenza di risorse non consente, -nemmeno con il più adeguato progetto organizzativo-, di contenere i tempi processuali e di mantenere la qualità della risposta di giustizia e la dignità delle condizioni di lavoro.
La novità contenuta nella c.d. Riforma Mastella è stata quella dell'introduzione di standard medi di rendimento (art.2 comma 3 lett.e) come elemento di cui tener conto, tra gli altri, nell'ambito delle valutazioni di professionalità. Come sappiamo il C.S.M. ha costituito tempestivamente dei gruppi di lavoro il cui frutto è stato depositato nel luglio scorso ed ha consentito l'adozione della risoluzione del 24 luglio 2009 che costituisce un passo fondamentale nella costruzione di una diversa cultura dell'organizzazione e nell'introduzione di un approccio razionale e sensato alla progettazione ed alla valutazione della "resa" del servizio complessivo.
Crediamo che da qui ci si possa e ci si debba muovere per un percorso che ha bisogno di ulteriori evoluzioni, capaci di investire tutte le realtà giudiziarie, al fine di rendere concreto l'auspicio di una "produttività intelligente", tramite interventi organizzativi che sappiano avvicinare le differenze e tendere al raggiungimento di carichi di lavoro ottimali, in relazione sia allo sforzo del singolo sia alla portata della domanda di giustizia, ed alla necessità di mantenere sempre prioritaria l'attenzione per i contenuti e la qualità della giurisdizione, favorendo la diffusione di buone pratiche organizzative tra uffici omologhi e valorizzando l'opera dei dirigenti degli uffici, le cui scelte sono determinanti per la resa della struttura loro affidata.

La nostra volontà è aprire una discussione quanto più ampia possibile per arrivare a proposte operative da applicarsi immediatamente o da rivolgere a C.S.M., Ministero, Governo, Parlamento.
Ti invitiamo a partecipare e ad intervenire

Presentazione

I SESSIONE

I DATI
1. I rapporti tra laboriosità del magistrato e sanzione disciplinare: il codice, la casistica, la giurisprudenza. Responsabilità e elementi scriminanti.
2. Gli standard medi di produttività: settore penale.
3. Gli standard medi di produttività: settore civile.
4. L'arretrato.

II SESSIONE

L'ESPERIENZA DEGLI UFFICI
1. I carichi di lavoro delle Procure della Repubblica.
2. I carichi di lavoro del settore giudicante penale.
3. I carichi di lavoro del settore giudicante civile.

III SESSIONE

GLI EFFETTI SUL SISTEMA GIUSTIZIA
1. Impatto e problemi del sistema di autogoverno: Dirigenti, Consiglio Giudiziario, Consiglio Superiore. Doveri e possibilità di intervento.
2. Varianti organizzative degli uffici ed impatto sul servizio.

Interverranno:
Paola Adinolfi, Roberto Arata, Lucio Aschettino, Giuseppina Luciana Barreca, Vittorio Borraccetti, Marcello Bortolato, Francesco Bretone, Claudio Castelli, Elisabetta Cesqui, Enrico Consolandi, Linda D'Ancona, Fausto De Santis, Giovanni Diotallevi, Donatella Donati, Valeria Fazio, Roberto Fontana, Valerio Fracassi, Francesco Gianfrotta, Bruno Giangiacomo, Caterina Interlandi, Pasquale Liccardo, Luigi Marini, Federico Augusto Mazza, Francesco Menditto, Luca Minniti, Patrizia Morabito, Gioacchino Natoli, Domenico Pellegrini, Marcello Quercia, Valerio Savio, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Santalucia, Lia Sava, Mariano Sciacca, Giorgia Telloli, Luca Verzelloni, Francesco Vigorito, Giovanni Xilo.

 

 

 

 

 

 

 

Materiale di lavoro

Data:
09/18/2009
Scadenza:
10/03/2009
18 09 2009
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