Civinini, Marini, Menditto, SalmŽ, Salvi
CRONACHE DAL CONSIGLIO
Maria Giuliana Civinini, Luigi Marini,
Francesco Menditto, Giuseppe Salmè, Giovanni Salvi
NOTIZIARIO N. 58 luglio 2006
OGGETTO: PLENUM 5, 6, 12, 19, 20, 26 e 27 luglio 2006 e LAVORI DI COMMISSIONE
- Dal plenum
- Gli effetti della riforma dell'ordinamento
giudiziario sui provvedimenti di competenza della I Commissione; - Conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi;
- La nomina del Procuratore della Repubblica di Palermo;
- La nomina del Presidente del Tribunale di Firenze;
- Gli incarichi direttivi e semidirettivi assegnati a maggioranza;
- Il parere sull'aumento dell'organico della magistratura;
- Sull'entrata in vigore del decreto legislativo sull'assetto delle Procure della Repubblica;
- Questioni sull'ufficio del Referente informatico distrettuale;
- Sull'attività svolta dalla Commissione paritetica in tema di misurazione dell'efficienza degli uffici e del lavoro giudiziario;
- L'approvazione di una risoluzione sul terrorismo internazionale;
- Giudici di pace e maternità;
- La nomina di un nuovo componente del Comitato scientifico;
- Il plenum con l'intervento di Frattini sulle questioni europee;
- La Relazione al Parlamento.
- Gli effetti della riforma dell'ordinamento
- Dalle Commissioni
Dal plenum
1. Gli effetti della riforma dell'ordinamento giudiziario
sui provvedimenti di competenza della I Commissione.
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Con la delibera approvata il 19 luglio si dettano le regole dell'attività
della I Commissione dopo l'entrata in vigore del decreto legislativo 23-2-2006
n.109 ed in particolare della norma transitoria che impone la trasmissione al
Procuratore generale presso la Corte di Cassazione per le sue determinazioni in
ordine all'azione disciplinare di tutti gli atti pendenti relativi ai
procedimenti ex art.2 L.Guar., dovendosi in questi ricomprendere anche quelli
che si trovano ancora nella fase preliminare, senza che vi sia stata la formale
contestazione dell'addebito.
La I Commissione dovrà a tal fine verificare l'astratta riconducibilità
della fattispecie alle diverse ipotesi disciplinari tipizzate nella stessa legge
e che la condotta ascritta al magistrato non appaia incolpevole ad un sommario
esame o all'esito di un accertamento preliminare.
Con questa risoluzione il C.S.M. ha cercato di determinare comunque degli
spazi di intervento che la legge gli consente, pur nell'ambito di un forte
ridimensionamento della possibilità di attivare la procedura ex art.2 L.Guar.
2. Conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi.
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Sono stati conferiti all'unanimità i seguenti incarichi direttivi e
semidirettivi:
- Presidente della Corte d'Appello di Catanzaro al dott. Pietro Antonio
Sirena, consigliere della Corte di Cassazione; - Presidente della Corte d'Appello di Messina al dott. Nicolò Fazio,
Presidente del Tribunale di Patti; - Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Cagliari al dott.
Renato Angioni, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i
minorenni di Cagliari; - Procuratore generale presso la Corte d'Appello di Genova al dott.
Luigi Rovelli, Presidente di sezione della Corte d'Appello di Genova; - Presidente del Tribunale di Enna al dott. Giovanni Russo, Presidente
di sezione della Corte d'Appello di Caltanissetta; - Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Genova alla dott.ssa
Giuliana Deiana, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Sassari; - Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Salerno al dott. Carlo Maria
Stallone, Presidente di sezione della Corte d'Appello di Salerno; - Presidente di sezione del Tribunale di Catania al dott. Luigi Russo, consigliere
della Corte d'Appello di Catania; - Presidente di sezione del Tribunale di Torino alla dott.ssa Maria
Immacolata Anna Iannibelli, giudice presso lo stesso Tribunale;
- Presidente di sezione del Tribunale di Genova al dott. Massimo D'Arienzo,
consigliere della Corte d'Appello di Genova;
- Presidente di sezione del Tribunale di Genova al dott. Massimo D'Arienzo,
- Presidente di sezione del Tribunale di Verona (uno di due posti) al
dott. Vincenzo Rizzo, consigliere della Corte d'Appello di Trento; - Presidente di sezione del Tribunale di Rieti al dott. Mario Ricatti, Presidente
di sezione del Tribunale di Civitavecchia;
- Presidente di sezione del Tribunale di Massa al dott. Carlo Vallini,
Presidente
di sezione del Tribunale di Pisa; - Presidente della Sezione lavoro del Tribunale di Catania al dott.
Bartolo Corrao, giudice presso la stessa sezione lavoro del Tribunale; - Presidente di sezione della Corte d'Appello di Bolzano al dott. Renzo
Paolo Pacher, consigliere della stessa Corte d'Appello; - Presidente di sezione della Corte d'Appello di Firenze al dott.
Antonio Chini, giudice del Tribunale di Siena; - Presidente di sezione della Corte d'Appello di Catanzaro al dott.
Domenico Antonio Mosca, Presidente di sezione del Tribunale di Catanzaro; - Presidente di sezione della Corte d'Appello dell'Aquila al dott.
Gianlorenzo Piccioli, consigliere presso la stessa Corte d'Appello.
3. La nomina del Procuratore della Repubblica di Palermo.
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Il C.S.M. ha nominato Procuratore della Repubblica di Palermo il dott.
Francesco Messineo con i voti anche di MD e del Movimento; il dott. Giuseppe
Pignatone, Procuratore aggiunto di Palermo, è stato, invece, sostenuto dai
laici del Polo e da MI.
Il nostro candidato era Guido Lo Forte (Procuratore aggiunto di Palermo), per
il quale ci siamo battuti prima in Commissione e poi in plenum, con
determinazione.
Le ragioni della scelta di Lo Forte sono chiare e indicate nella relazione di
minoranza e nella presentazione della stessa, letta da Giovanni Salvi a nome del
gruppo.
Lo Forte rappresentava la continuità di un impegno decennale, che è
riuscito a tenere unita una procura difficile e a ottenere risultati
straordinari.
Non eravamo invece disponibili, in alcuna maniera, a votare Pignatone,
giacch le ragioni portate a supporto di Lo Forte indicano in controluce quelle
per le quali questo secondo candidato non avrebbe potuto rappresentare l'unità
dell'ufficio e l'esperienza di 12 anni di straordinario lavoro.
Lo Forte era l'unico candidato con tali caratteristiche su cui speravamo
potessero confluire i voti anche degli altri gruppi.
Purtroppo questo non si è verificato. Siamo rimasti soltanto in cinque a
sostenerlo e votarlo.
Dopo la prima votazione si è posta un'alternativa secca, per il metodo di
votazione previsto dal regolamento: continuare a votare il nostro candidato,
ormai di bandiera, correndo il serio rischio della nomina di Pignatone, ovvero
convergere su Messineo (peraltro Procuratore distrettuale di Caltanissetta e
votato a questo incarico il 3 aprile 2002 da tutto il precedente C.S.M. -
compresa MD - con i soli voti contrari di Magistratura indipendente) che aveva
tutti i titoli per essere nominato.
Abbiamo scelto la seconda soluzione, condivisa anche dai consiglieri del
Movimento, uno dei quali in prima battuta aveva anche votato subito per Messineo.
4. La nomina del Presidente del Tribunale di Firenze.
E' stata deliberata la nomina del dott. Ognibene a Presidente del Tribunale
di Firenze.
In commissione la votazione per il dott. Ognibene era stata unanime; egli,
infatti, appariva l'unico in possesso dei requisiti per la nomina, rispetto ai
candidati in "fascia" (Vitalone, Gueli, Frallicciardi e Ziniti) e
quindi valutabili, ai sensi della disciplina regolamentare, a meno di non
considerare inidonei i magistrati in fascia o di eccezionale qualità un
candidato fuori fascia.
Il profilo professionale del dr. Ognibene, quale risultante dalle informative
in atti, è infatti di notevole spessore, come è sottolineato, da ultimo, da un
parere unanime del Consiglio Giudiziario di Firenze, ampiamente positivo.
In Commissione abbiamo chiesto chiarimenti (e acquisito la relativa
documentazione) circa la vicenda della formazione di un collegio in periodo
feriale e dell'assegnazione di una rilevantissima procedura fallimentare a un
collega poi inquisito per gravi reati (e dal C.S.M. trasferito d'ufficio prima
ancora della conclusione delle indagini penali e di quelle disciplinari).
Questo aspetto, tuttavia, dopo un ampio esame, fu superato in considerazione
del fatto che ne era stato escluso il rilievo disciplinare e di violazione
deontologica, anche in considerazione dell'assunzione di responsabilità della
decisione da parte del Presidente del Tribunale.
Dopo il voto in commissione nella sede giudiziaria si è verificata una
situazione di forte tensione con gli avvocati, il personale amministrativo e i
magistrati della sezione lavoro, da ricondursi a difficoltà gestionali da parte
del dott. Ognibene, attualmente facente funzione di presidente.
Per questo e per consentire un'audizione sul programma del futuro dirigente
alla luce delle complesse vicende del Tribunale di Firenze coinvolto in due
scandali dai risvolti giudiziari nel giro di soli dieci anni, abbiamo chiesto il
ritorno della pratica in commissione.
La richiesta ha avuto solo 8 voti ed è stata respinta.
Abbiamo quindi deciso di astenerci nella votazione insieme ad Arbasino ed
Aghina, oltre che a Rognoni.
5. Gli incarichi direttivi e semidirettivi assegnati a
maggioranza.
(torna all'indice)
Il plenum ha finalmente deliberato la nomina del dott. De Luca a
Presidente di Sezione della Corte di Cassazione. Il candidato concorrente,
il dott. Di Iorio ha ottenuto i quattro voti dei laici del Polo. In realtà il
dott. De Luca era già stato da tempo proposto all'unanimità ma, a seguito
del ritorno in commissione finalizzato a dar conto delle nomine in concorsi per
posti analoghi, i rappresentanti del Polo hanno modificato il proprio voto e si
sono opposti alla sua nomina, motivando ciò col ruolo parlamentare svolto dal
candidato.
In realtà il profilo professionale del dr. De Luca è di notevolissimo
rilievo. Dal 1984 è in Cassazione, prima come applicato d'appello e poi come
consigliere. Dal 1992 al 1994 è stato alle Sezioni Unite civili. Eletto al
Parlamento nel 1994, è tornato in Cassazione nel 2001. E' autore di molti e
importanti scritti e di numerose sentenze pubblicate
La nomina del Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano è ancora
una volta indicativa della completa svalutazione del percorso professionale del
magistrato, cui la solita maggioranza consiliare ci ha abituati.
Il dott. Spizuoco (nominato a detto incarico), infatti, non ha un solo giorno
di lavoro in un Tribunale di Sorveglianza, a fronte di un impegno del dott.
Franco Maisto di notevolissimo spessore, avendo questi non solo svolto a lungo
le funzioni specifiche di magistrato di sorveglianza, ma anche dedicato un'intera
vita professionale ai temi della pena e della sorveglianza. Ciò gli è stato
riconosciuto, peraltro, proprio dal C.S.M., che lo ha nominato componente della
Commissione di studio su tali problemi. Si è giunti così al paradosso di
considerare il dott. Maisto un esperto in materia, e al contempo di preferirgli
un magistrato senza alcuna specifica qualificazione professionale per la
direzione di un ufficio.
Questa decisione è particolarmente sgradevole, considerando che il dott.
Maisto ha svolto le funzioni di magistrato di sorveglianza a Milano in un
periodo in cui ciò era anche molto rischioso per la propria incolumità fisica.
La discussione sulla nomina, in plenum, è particolarmente
interessante per individuare le diverse impostazioni di maggioranza e minoranza
sui temi dei direttivi e può essere ascoltata su radio radicale.
Di particolare rilevo è che il dott. Spizuoco sia stato nominato
esclusivamente per anzianità, visto che le due proposte hanno avuto lo stesso
numero di voti, grazie anche al voto dei Capi di Corte per il dott. Maisto.
A non diverse considerazioni si presta la nomina del dr. Bellocchio a
Procuratore della repubblica presso i Minorenni di Perugia. Il candidato è
stato infatti preferito a una collega, la dr.ssa Totaro, con una lunga
esperienza minorile, che aveva compreso anche la direzione per periodi di tempo
non brevi del Tribunale per i minori di Perugia. Singolare uno degli argomenti
portati a favore di Bellocchio: le applicazioni presso la Procura minorile;
ebbene, fatto il conto queste applicazioni sono risultate di 20 giorni in 20
anni.
I meriti nel lavoro giudiziario sono invece stati riconosciuti nella nomina
del dott. Guarnotta a Presidente del Tribunale di Termini Imerese. Una
precedente nomina dello stesso Guarnotta era stata annullata dalla giustizia
amministrativa. Nel confermare il dr. Guarnottta, il C.S.M. ha posto in luce le
grandi qualità del magistrato, dimostrate come componente del pool dell'Ufficio
istruzione di Palermo, prima, e come presidente di sezione del Tribunale di
Palermo, poi. Il dr. Guarnotta ha diretto alcuni dei pi importanti processi
sulla criminalità organizzata siciliana, senza mai perdere in produttività e
nell'impegno nel circuito dell'autogoverno. Questo straordinario impegno
deve essere considerato, a nostro parere, prevalente sia sull'anzianità sia
sull'esperienza direttiva del dott. Carollo quale consigliere pretore a
Termini Imerese.
Per il posto di Procuratore generale della Repubblica di Perugia, il dr.
Armati (votato da MD e Movimenti) era rimasto soccombente rispetto al dr. Vacca,
sostenuto da Unicost, MI e Polo (delibera dell'11.2.2004). Questa delibera era
stata annullata dal T.A.R., ma confermata da una nuova delibera in data 20-7-05,
sempre con la medesima maggioranza. Anche questa delibera è stata, però,
annullata dal T.A.R. nel giudizio di ottemperanza.
Il 20 luglio il plenum ha finalmente deliberato la nomina del
dr.Armati a Procuratore Generale di Perugia, col voto contrario di Unicost e di
una parte dei consiglieri del Polo.
Anche la nomina del Presidente del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta,
in cui MD e Movimenti erano rimasti soccombenti, è stata in questi giorni
annullata con sentenza definitiva in favore del dr. Ferreri; si attendono gli
sviluppi in Commissione.
Il dott. Nunzio Sarpietro è stato nominato Presidente del Tribunale di
Sorveglianza di Trieste (Unicost, Mi e Polo, tranne Di Federico che si è
astenuto), preferendolo al dott. Canevelli (Md, Movimenti, Berlinguer, Marvulli,
Delli Priscoli).
Il dott. Sarpietro non ha alcuna esperienza nella materia specializzata della
sorveglianza.
Il dott. Canevelli ha uno straordinario profilo specifico, anche con
esperienze direttive: direzione dell'ufficio esecuzione della Procura di Roma,
magistrato di sorveglianza, direttore del Casellario Centrale del Ministero
della Giustizia, ancora magistrato di sorveglianza, con funzioni vicarie al
Tribunale di Sorveglianza di Roma.
Il dott. Canevelli ha inoltre un'imponente attività di ricerca e di studi
sulla materia.
Oltre allo svolgimento delle competenze specialistiche, il caso in esame è
significativo sotto il profilo della sensibilità rispetto al tema della
incompatibilità. La proposta di maggioranza ha infatti superato senza alcun
problema -rigettando anche le richieste istruttorie, in commissione ed in plenum-
il fatto che il dott. Sarpietro non aveva dichiarato l'incompatibilità
potenziale col coniuge, sostituto procuratore generale nella stessa città.
Per l'incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Spoleto è stato nominato il dott. Gianfranco Riggio, consigliere della Corte di
Cassazione, con l'astensione, oltre che di Rognoni, dei componenti di MD e del
Movimento.
Per l'incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Montepulciano è stato nominato il dott. Pietro Allotta, sostituto procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Latina, per il quale non hanno votato i
consiglieri di MD, che hanno sostenuto invece il dott. Giuseppe Paci, giudice
del Tribunale di Montepulciano.
Per l'incarico di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Pistoia è stato nominato il dott. Renzo Dell'Anno, sostituto procuratore
generale presso la Corte d'Appello di Firenze, per il quale non hanno votato i
consiglieri di Unicost, che hanno sostenuto invece il dott. Ugo Adinolfi,
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Biella.
Per l'incarico di Presidente del Tribunale di Avellino è stato nominato il
dott. Massimo Amodio (Berlinguer, Meliadò e Salvi), Presidente di sezione del
Tribunale di Napoli, votato da MD, Movimento, Berlinguer, Marvulli e Delli
Priscoli; il dott. Amodio ha prevalso di un solo voto sul dott. Pasquale
Perretti, sostenuto da Unicost e dai laici del Polo, ma decisiva è stata anche
l'astensione di MI.
Per l'incarico di Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale
di Brescia è stato nominato il dott. Fabio Salamone, sostituto presso la stessa
Procura; contro questa nomina hanno votato Civinini, Marini e Salvi; si sono
astenuti, oltre a Rognoni, Menditto, Salmè e Delli Priscoli.
6. Il parere sull'aumento dell'organico della
magistratura.
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Il 6 luglio il Consiglio ha approvato il parere sull'aumento di organico
della magistratura; si tratta dell'ultimo contingente di posti legato all'aumento
dei mille posti introdotto con la L.48/2001.
I tempi per la formulazione del parere, inevitabilmente lunghi a causa del
lavoro a dir poco insufficiente del ministero, non ha consentito l'adozione del
decreto ministeriale ad opera del ministro Castelli che, in verità, in
precedenza aveva adottato decisioni che tenevano conto in scarsa misura del
contributo del C.S.M.
Alcune brevissime riflessioni:
- è l'ultima tranche di aumento, per cui è indispensabile cogliere al
meglio l'occasione in una situazione che vede gravi difficoltà in molti uffici
e settori che incidono in modo significativo sulla tempestività della risposta
giudiziaria; - dalla lettura del parere emerge con chiarezza che la proposta del ministro
viene completamente bocciata per il metodo utilizzato e per i risultati cui
giunge. In sostanza il Consiglio ha dovuto farsi carico ex novo dello studio dei
dati numerici, dei flussi degli affari, delle situazioni di sofferenza,
pervenendo - in tempi brevi e con risorse e dati di gran lunga inferiori a
quelli del ministero - a risultati radicalmente diversi; - in considerazione del contenuto della proposta il parere del Consiglio
potrà anche assumere il valore di indicazione essenziale per le determinazioni
finali di competenza del ministro, ovvero costituire un'occasione per il nuovo
ministro per predisporre un nuovo e diverso progetto di distribuzione
dell'organico che, poi, dovrà passare al vaglio del (nuovo) C.S.M.
Sul contenuto del parere si rinvia al testo, osservando sinteticamente che
sulla base dei dati raccolti emergono i seguenti punti fondamentali:
- una situazione a dir poco disastrosa delle sezioni lavoro di corte
d'appello; - gravi difficoltà del settore civile delle corti d'appello;
- una situazione stazionaria del settore civile e del settore lavoro del
Tribunale; - un leggero peggioramento del settore penale del Tribunale;
- dati stazionari per gli altri uffici
Nel parere si procede a un'attenta analisi dei dati e delle situazione
delle sezioni lavoro delle corti d'appello, nell'obiettivo di rinforzare
principalmente questo settore. Si è scelto (al termine di un lungo
ragionamento) di privilegiare il dato delle controversie di lavoro (anche in
attesa di una seria valutazione del "peso" delle controversie
previdenziali) e sono state esaminate approfonditamente le situazioni delle
singole sezioni delle corti, rilevando quanto incida in concreto la capacità di
organizzare la sezione o la particolarità di alcune sedi. In ogni caso si
propone un consistente aumento, rispetto alle 15 indicate con grande
superficialità del ministero.
Per le sezioni lavoro del Tribunale si parte dalla constatazione dell'impossibilità
di valutare la concreta incidenza dell'aumento determinato recentemente, i cui
posti sono stati banditi, ma non ancora assegnati; è evidente che l'incremento
e anche la razionalizzazione (in molti casi si è proceduto alla creazione di
posti in organico che sostituiscono i colleghi che tabellarmente e in modo
parcellizzato trattano attualmente il lavoro) non potrà che incidere
positivamente sul settore. Anche in questo caso si procede a un esame specifico
delle singole sezioni lavoro, esame che va letto unitamente al parere sulla
seconda tranche e alla successiva delibera consiliare di aumento degli organici
delle sezioni lavoro.
L'esame è stato meno approfondito, in considerazione dei tempi ristretti e
della difficoltà di acquisire dati mirati per le Procure della Repubblica, le
Procure Generali, gli uffici minorili, i Tribunali di sorveglianza.
7. Sull'entrata in vigore del decreto legislativo sull'assetto
delle Procure della Repubblica.
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Il 5 luglio il Consiglio ha fornito alcune prime indicazioni
sul decreto legislativo 106/06 sull'organizzazione delle Procure attraverso una
delibera di cui ci siamo fatti promotori eche,pur con alcuni limiti,costituisce
un primo intervento in una materia estremamente delicata che ha visto
l'intervento di alcuni(per ora pochi) Procuratori in linea con la
"controriforma".
Questi i punti essenziali della delibera:
- si precisa che la delibera viene assunta in via d'urgenza e
"allo stato" della legislazione, consapevoli che è in discussione il
disegno di legge sulla sospensione del decreto su cui il C. S.M. ha già
espresso parere favorevole per molteplici ragioni, alcune relative proprio alla
violazione dell'art. 112 Cost. e agli effetti negativi sull'organizzazione delle
Procure; - si dà conto della trasmissione al Consiglio di alcuni provvedimenti
organizzativi redatti sulla base della nuova disciplina che vengono suddivisi in
due categorie in cui è chiaro, a nostro avviso, il favore consiliare per quelli
in cui i Procuratori "hanno confermato espressamente i criteri
organizzativi in vigore, approvati dal Consiglio, procedendo alle sole modifiche
necessitate dalla nuova normativa: disciplinando il visto per le misure
cautelari reali e personali, come previsto dall'art. 3, e regolando i rapporti
con la stampa conformemente a quanto previsto dall'art. 5".
Per il Consiglio "questi provvedimenti appaiono conformi all'attuale
dato normativo e compatibili col complessivo assetto degli uffici requirenti,
frutto anche delle disposizioni consiliari";
Limitati i casi in cui sono state previste "modalità di assegnazione
degli affari talvolta pienamente discrezionali ovvero clausole di carattere
generale dirette a dare esplicazione ad alcuni poteri che il decreto delegato
attribuisce al dirigente, sia pure quale esercizio di una mera facoltà",
come, ad esempio, per la Procura di Catanzaro; su queste scelte dei Procuratori
nella delibera non si esprime,allo stato, alcuna valutazione; - si afferma che tutti i provvedimenti dei Procuratori saranno esaminati dal
Consiglio sotto un duplice profilo: "valutare in primo luogo la
razionalità e congruità degli assetti organizzativi dell'ufficio e delle
scelte compiute (...) regolare compiutamente gli ulteriori effetti
derivanti dalla nuova disciplina".
Riguardo al primo profilo, la verifica della rispondenza delle scelte
adottate agli obiettivi prefissati e alle necessità di conseguire un servizio
giustizia efficiente consentirà, comunque, un penetrante esame su tutte le
determinazioni rilevanti adottate dal Procuratore.
Riguardo al secondo profilo il riferimento non può che essere alla valutazione
dei provvedimenti adottati dai dirigenti sotto molteplici aspetti (valutazione
di professionalità, valutazione per incarichi direttivi e semidirettivi, etc.);
del resto, già sulla base della disciplina consiliare vigente, i provvedimenti
organizzativi dei Procuratori della Repubblica verranno inseriti nei rispettivi
fascicoli personali; - si prevede espressamente che si potrà chiedere
l'intervento del C.S.M. qualora vi siano perplessità interpretative su come si
applicano le nuove norme oppure sorgano contrasti tra il dirigente e i sostituti
su singoli aspetti o applicazioni della nuova normativa; - si invitano i Consigli Giudiziari a soprassedere dall'esame dei criteri
organizzativi già redatti sulla base della circolare sulle tabelle, per evitare
che si deliberi (come a Bari) l'archiviazione della pratica prendendo meramente
atto del decreto delegato; - infine, si aggiunge che si procederà al necessario coordinamento con quanto
previsto dalla circolare sulle tabelle e la nuova disciplina, evidenziando che
vi sarà un concreto intervento del Consiglio che, a nostro avviso, non potrà
che essere finalizzato a salvaguardare nella massima misura possibile i poteri
del Consiglio e gli effetti sull'assetto dell'ufficio del Pubblico ministero in
linea con i principi costituzionali, anche se ci auguriamo che intervenga subito
il decreto di sospensione e che non ci sia bisogno d'altro.
L'adozione di questa delibera ci sembra un buonrisultato, essendosi il C.S.M.
attestato, su una linea chiara in una materia diretta a incidere sull'attività
degli uffici requirenti, pur sela nostra volontà era indirizzata verso l'approvazione
di un testo pi netto.
8. Questioni sull'ufficio del Referente informatico
distrettuale.
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Il Consiglio nella seduta del 12 luglio ha risposto ad un quesito volto a
conoscere se gli uffici dei Referenti dell'informatica e le sezioni
informatiche eventualmente costituite presso i singoli uffici giudiziari e
dirette dai magistrati di riferimento per l'informatica siano espressione di
un'unica articolazione territoriale, se vi sia un rapporto gerarchico tra
detti uffici, anche con riferimento al personale amministrativo e se il
Referente informatico distrettuale abbia comunque diretto di accesso alla
documentazione della sezione informatica del tribunale.
Richiamando la risoluzione del 9-6-2000 che ha compiutamente definito il
ruolo dei Referenti informatici distrettuali e la circolare sulle tabelle
2006/2007 che impone un obbligo di segnalazione circa le strutture organizzative
di cui è dotato l'ufficio, il Consiglio esclude che l'ufficio dei Referenti
informatici distrettuali e le sezioni informatiche siano espressione di un'unica
articolazione territoriale e di conseguenza non vi è nessun rapporto gerarchico
tra gli anzidetti uffici, anche a livello del personale amministrativo, n si
configura in capo al Referente distrettuale un potere di accesso diretto alla
documentazione della sezione territoriale.
E' comunque auspicabile una pronta e doverosa collaborazione tra gli
uffici, i loro dirigenti ed il personale, come espressamente sottolineato già
nella risoluzione del 9-6-2000.
9. Sull'attività svolta dalla Commissione paritetica in
tema di misurazione dell'efficienza degli uffici e del lavoro giudiziario.
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Nel corso della precedente consiliatura, la Settima Commissione ha costituito
un gruppo di lavoro allo scopo di acquisire dati statistici, omogenei ed
affidabili, nella duplice prospettiva di un'adeguata ed effettiva conoscenza
della situazione organizzativa inerente a ciascun ufficio giudiziario e del
lavoro svolto negli uffici e nei diversi settori del servizio da ciascun
magistrato.
Il gruppo di lavoro, di concerto con il Ministero, aveva elaborato nell'anno
2000 la tabella degli eventi pi significativi del processo civile e nell'anno
2001 la tabella delle categorie dei reati; successivamente, elaborava un
progetto inteso a realizzare un "sistema di monitoraggio dei flussi
giudiziari in grado di render conto in tempo reale degli andamenti delle
principali variabili che intervengono direttamente o indirettamente sull'andamento
dei processi e pi in generale sulle prestazioni del sistema giustizia nel suo
complesso", che veniva approvato dall'Assemblea Plenaria nella seduta del
10-7-2002.
Con delibera in data 20-3-2003, il Consiglio individuava il Tribunale e la
Procura di Bologna come siti pilota per la sperimentazione del progettato
sistema di indicatori, sperimentazione successivamente estesa al Tribunale di
Roma.
Con altra delibera in data 23-2-2005 il Consiglio disponeva la trasmissione
dei dati relativi alla sperimentazione compiuta presso il Tribunale di Roma al
Ministero della Giustizia, sottolineando la necessità di approfondire la
sperimentazione relativa al settore penale presso il Tribunale e la Procura
della Repubblica di Roma e di estenderla, in materia civile, ai Tribunali del
distretto di Corte di Appello di Roma.
I dati forniti dagli esperti nominati dalla Commissione con una relazione
presentata il 21 febbraio scorso consentono:
- di analizzare i flussi dei procedimenti civili per tipologie di oggetti e
secondo diversi livelli di aggregazione, confrontando in progressione il numero
dei procedimenti trattati e la quantificazione degli scostamenti percentuali; - di verificare quante giornate di lavoro vengono impiegate dai giudici per
la trattazione dei processi in ingresso, di quelli lavorati ed esauriti nel
corso dell'unità di tempo, così da poter apprezzare il dato ottenuto in
rapporto alla dotazione organica dell'ufficio ed all'effettiva presenza ed
attività dei giudici; - di poter fornire un "peso" ai diversi procedimenti per
caratteristiche medie e tipologie, così da poter addivenire in futuro ad un'assegnazione
ponderata dei processi tra le sezioni ed i singoli giudici.
Dopo aver dato conto dei dati così forniti con la delibera del 20 luglio il
C.S.M. ha auspicato che i risultati così raggiunti possano anche a breve
riguardare il settore penale e per questo ha invitato il Ministro della
Giustizia a fornire la necessaria collaborazione per proseguire l'attività
soprattutto di ponderazione delle singole tipologie di processi da parte del
gruppo misto.
Il Consiglio si è impegnato altresì a costituire presso la Settima
Commissione una stabile struttura amministrativa che segua costantemente lo
sviluppo di tale progetto, dei relativi programmi informatici ed operi come
raccordo tra il Ministero ed il Consiglio.
10. L'approvazione di una risoluzione sul terrorismo
internazionale.
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Il plenum ha approvato il 12 luglio il documento sul terrorismo
internazionale, predisposto dal gruppo di lavoro coordinato da Giovanni Salvi.
Il documento è il frutto di un intenso lavoro (durato però pochi mesi,
giacchè il gruppo è stato costituito recentemente, su nostra sollecitazione
risalente a ormai tre anni fa) che ha già portato a un importante risultato: è
stata infatti sbloccata la situazione che impediva l'avvio della
centralizzazione delle informazioni in un programma informatico; a seguito dell'incontro
col Ministero della Giustizia è stato infine possibile reperire i fondi
necessari e predisporre gli strumenti contrattuali.
Il documento approvato propone, ai sensi dell'art. 10, comma secondo, della
legge 24 marzo 1958 n.195, la costituzione di un organismo di coordinamento che
tenga conto, per strutturazione e strumenti, della specifiche caratteristiche
del terrorismo attuale, soprattutto internazionale. Il documento esamina diverse
alternative e ne sonda le possibili ricadute in termini ordinamentali, di
efficienza e di garanzia. E' opportuno sottolineare che il confronto con i
rappresentanti delle Procure distrettuali è stato particolarmente utile, in
quanto ha consentito anche di giungere a soluzioni pi avanzate rispetto a
quelle originariamente prospettate.
11. Giudici di pace e maternità.
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Nella seduta del 27 luglio il Consiglio ha approvato una delibera che
riconosce ai giudici di pace di sesso femminile il diritto di astenersi dallo
svolgere le funzioni giurisdizionali per tutto il periodo di aspettativa
obbligatoria, cui corrisponde il divieto in capo ai dirigenti degli uffici di
adibirle in quello stesso periodo allo svolgimento delle medesime funzioni.
La delibera, che era stata preceduta da articolati pareri dell'Ufficio
studi e del Comitato Pari Opportunità, è stata fortemente emendata in sede di plenum
con espliciti richiami alla disciplina del D.Lgs.151/2001, che, però,
espressamente la delibera non ritiene direttamente applicabile, perch
attinente all'esercizio di una tipica prestazione da lavoro dipendente.
Il Comitato Pari Opportunità aveva concluso nel senso della piena
applicabilità del D.Lgs 151/2001, salvo ovviamente il trattamento economico,
mentre la maggioranza dell'Ufficio studi aveva concluso per l'inapplicabilità
tout court dell'aspettativa obbligatoria ai giudici di pace.
Pur condividendo le argomentazioni del Comitato Pari Opportunità (e della
minoranza dell'Ufficio Studi), MD ha votato la delibera, fortemente emendata
su proposta di Salmè, perch alla fine consente comunque l'applicazione dell'aspettativa
obbligatoria, pur non facendola scaturire dal D.Lgs.151/2001, ma direttamente
dai principi costituzionali di tutela della salute e della maternità (ma dove
stia scritto nella Costituzione che il periodo di aspettativa sia di cinque mesi
e come sino distribuiti non è dato capire, per cui è evidente che nei fatti vi
è l'applicazione della disciplina del D.Lgs.151/2001).
Altro aspetto importante è che il divieto di esercizio dell'attività
giurisdizionale per i giudici di pace nel periodo di maternità consente poi che
la durata dell'incarico di nomina o conferma sia prorogato per tutto il
periodo di aspettativa obbligatorio fruito, così da evitare ricadute negative
sul versante economico per il mancato introito delle indennità riconosciute ai
giudici di pace nel periodo di aspettativa, che viene evitato proprio col
prolungamento dell'incarico stesso.
12. La nomina di un nuovo componente del Comitato
scientifico.
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La dott.ssa Giuseppina Luciana Barreca, giudice della sezione lavoro del
tribunale di Roma, è stata nominata componente del Comitato scientifico per il
settore civile; sostituisce la dott.ssa Maria Acierno, giudice del Tribunale di
Bologna.
13. Il plenum con l'intervento di Frattini.
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Il plenum del 26 luglio aveva all'ordine del giorno tre pratiche:
- il ruolo del Csm nella costruzione dello spazio giuridico europeo;
- interventi per favorire il funzionamento della rete di cooperazione penale;
- interventi per favorire la partecipazione dei magistrati italiani alle istituzioni,
giudiziarie e non giudiziarie, europee e internazionali.
La prima pratica è quella sulla quale si è realizzato un fatto nuovo di
grande rilievo: per la prima volta è intervenuto in un plenum del Csm un
vicepresidente della commissione, europea. Com'è noto l'on. Frattini ha il
portafoglio per lo spazio di libertà, giustizia e sicurezza.
Il plenum ha a lungo dibattuto sul tema: vi sono stati numerosi
interventi che dimostrano quanto la tematica sia stata cuore del Consiglio in
questo quadriennio. Dopo che l'on. Frattini ha lasciato il plenum è
stata anche discussa una proposta congiunta della Sesta e della Nona commissione
(relatori Salmè e Aghina) che impegna il Consiglio a proseguire e intensificare
gli impegni presi e auspica una piena e intensa collaborazione con il Ministro e
con la Commissione europea. Abbiamo già messo in Rete il testo dell'intervento
di Salmè e il dispositivo della proposta approvata.
14. La Relazione al Parlamento.
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Nel plenum del 28 è stata approvata la Relazione al Parlamento che
consiste nella raccolta di tutti i pareri del Consiglio sul disegno di legge
delega e sugli schemi dei decreti delegati, preceduta da un'Introduzione con
la quale sono stati evidenziati i punti salienti, in particolare il quadro
costituzionale entro il quale ogni intervento normativo in materia di
ordinamento giudiziario deve essere collocato. Sono stato anche evidenziati,
oltre ai rilievi critici, le proposte alternative, specialmente in tema di
valutazioni di professionalità, di istituzione della Scuola e di
responsabilità disciplinare.
Si tratta insomma di una doverosa testimonianza di un impegno che ha occupato
il Consiglio dalla fine della scorsa consiliatura fino alla fine della presente
e di un contributo di riflessione offerto al nuovo Parlamento che dovrà (ci
auguriamo fermamente) occuparsi della correzione della controriforma
"Castelli".
Dalle Commissioni
1. Proposta di nomina per incarico semidirettivo.
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La Quinta commissione ha proposto
all'unanimità di conferire il seguente incarico semidirettivo:
- Presidente di sezione del Tribunale di Verona al dott. Corrado Pascucci
(previe dimissioni del dott. Antonio Ievolella), giudice del Tribunale di Trento.