del presidente Franco Ippolito
Si stenta a credere alle dichiarazioni del senatore Centaro, che colpevolizza le donne magistrato che scelgono la maternità. Non è la realtà, fatta di un alta percentuale di donne che lavorano, che deve adeguarsi alle esigenze organizzative, ma la organizzazione giudiziaria che deve adeguarsi alla realtà. Da chi ricopre incarichi di alta responsabilità, come il Presidente della Commissione parlamentare antimafia, ci aspetteremmo piuttosto un contributo alla migliore organizzazione del sistema giudiziario, anche per non far pesare sulla donne magistrato l?inaccettabile dilemma tra essere mamme e fare i processi. Una cosa è certa: non sono le donne magistrato che devono rinunciare alla maternità per svolgere i processi; tutto il resto si può discutere. Una legge approvata dal Parlamento alla fine del 2000 ha previsto un aumento di organico dei magistrati anche per consentire tempestive supplenze delle magistrate in aspettativa per maternità. Se il governo avesse tempestivamente dato esecuzione alla legge avrebbe fatto il suo dovere e fornito un concreto aiuto a risolvere i problemi oggi evidenziati dal senatore Centaro.