del segretario nazionale Claudio Castelli
Dopo 13 anni dalla strage di Capaci, la mafia con la sua capacità di condizionamento è tornata ad essere fortemente presente sul territorio, contestualmente mimetizzandosi sempre pi nell'ambito dell'accentuazione del processo di immedesimazione sociale con le classi dirigenti siciliane. Si moltiplicano intanto preoccupanti segnali che indicano il prevalere - anche all'interno del mondo politico-istituzionale - dello spirito di convivenza con la mafia ed il diffondersi di una vera e propria "voglia di mafia", così colpevolmente disperdendo la lezione di Giovanni Falcone. In questo quadro allarmante, Magistratura democratica ribadisce la necessità che venga ripresa l'iniziativa per un pi efficace impegno antimafia, sia all'interno degli uffici giudiziari, facendo tesoro dell'esperienza dello "storico" pool antimafia di Palermo ispirato al principio-cardine della circolazione delle informazioni, sia nella società tutta. E ciò specialmente ora, e cioè in un momento in cui la costante pressione sull'autonomia e l'indipendenza della magistratura rischia di essere anche il veicolo per innescare pericolosi processi finalizzati ad omologare anche la magistratura.