di Anm
I magistrati impegnati in procedimenti relativi ad imputati potenti sono
stati, in tempi recenti e meno recenti, puntualmente oggetto di attacchi e
denunce, per il solo fatto di avere svolto le loro funzioni in adempimento
al principio costituzionale della eguaglianza di tutti davanti alla legge.
L'Anm ha già espresso e vuole ribadire la solidarietà pi forte a tutti
magistrati che, impegnati in delicati procedimenti, sono stati e sono
oggetto di intollerabili attacchi per il solo fatto di rendere giustizia e
di applicare la legge.
In occasione dei processi di Milano per gravi fatti di corruzione è stata
posta in essere una vera e propria campagna di delegittimazione dei
pubblici ministeri e dei giudici.
Il Ministro della Giustizia ha disposto e pubblicizzato sulla stampa
ispezioni ed inchieste, che sono state attuate con tempi, modalità ed
oggetto tali da costituire una interferenza sui procedimenti in corso ed un
attacco al sereno svolgimento delle funzioni dei giudici e dei pubblici
ministeri.
La avocazione, oggetto di una impropria sollecitazione da parte del
Ministro, con il nuovo codice di procedura penale è un istituto con ambito
di applicazione ristrettissimo e ben preciso. La sollecita adozione delle
determinazioni conclusive da parte della competente Procura Generale di
Milano potrà far venire meno ogni spunto per ulteriori strumentalizzazioni
e speculazioni.
Da ultimo è stata data grande enfasi ad una denuncia da parte di privati
per abuso di ufficio a carico dei magistrati Boccassini e Colombo. La
iscrizione di questa notizia di reato da parte della Procura della
Repubblica di Brescia è atto dovuto. Occorre peraltro ricordare che tutte
le numerose denunce presentate a Brescia negli anni passati contro
magistrati di Milano impegnati in importanti processi si sono concluse in
un nulla di fatto. L'Anm, in considerazione del momento molto delicato,
poich è pendente il dibattimento in uno dei due procedimenti e si attende
il deposito della motivazione dell'altro già definito dal Tribunale,
auspica che la Procura di Brescia svolga gli accertamenti ritenuti
necessari con la massima celerità.
I magistrati, ovviamente, sono soggetti a tutti i controlli previsti dalla
legge, ma debbono poter svolgere il loro lavoro in condizioni di serenità.