del segetario nazionale Claudio Castelli
E' stata approvata ieri dal Csm la delibera sulla prescelta dei colleghi destinati alle sedi disagiate e il bando con la pubblicazione dei magistrati "distrettuali". Si confrontavano al riguardo due proposte:
- una del cons. Fici che proponeva di stabilire che la precedenza assoluta nei trasferimenti per i magistrati che avevano maturato cinque anni di permanenza nelle sedi disagiate avvenisse nell'ambito di un concorso a loro riservato su di una rosa di sedi determinate dal Consiglio e di limitare la pubblicazione dei posti ai circa cento posti di nuova istituzione di magistrato "distrettuale" ;
- una del cons. Marini che proponeva di bandire oltre ai posti di
magistrati distrettuali altri cento posti già individuati e di inserire la facoltà di prescelta nell'ambito di questo concorso, dando un primo termine per chi poteva esercitare la prescelta ed un secondo pi lontano per gli altri colleghi (per evitare che si "bruciassero" preferenze scegliendo sedi destinate a chi esercitava la prescelta). Il plenum ha deciso a stretta maggioranza per la prima ipotesi.
Dico francamente che preferivo l'ipotesi Marini (che cominciando a
pubblicare una parte dei posti vacanti evitava la prospettiva di un maxi bando a fine anno che rischia di divenire ingestibile e nel contempo riusciva a soddisfare in tempi rapidi, per la stessa qualità dei posti pubblicati, gli aventi diritto alla prescelta), ma era innanzitutto essenziale che il plenum del Consiglio si pronunciasse sulla questione prima della pausa estiva, altrimenti sarebbe saltata qualsiasi programmazione di politica del personale.
Anche se va detto che la delibera adottata ha alcune controindicazioni cui bisognerà assolutamente porre rimedio al rientro a settembre:
- il termine troppo ravvicinato ed impraticabile del 15 settembre per la presentazione della domande
- la necessità di creare regole chiare sull'esercizio della prescelta sia quanto alle sedi pubblicate ( ed a questo punto sarebbe stato di gran lunga pi razionale un interpello su tutte le sedi vacanti), sia quanto ai criteri di preferenza tra diversi aspiranti allo stesso posto, sia quanto a modalità e tempi di esercizio della prescelta ( per evitare un'esercizio "selvaggio" della prescelta che crei conflitti con gli altri magistrati)
- l'accelerazione delle modalità dei bandi ordinari dato che la
scelta adottata porterà realisticamente a pubblicare circa 400 posti (ovvero quelli vacanti) a fine anno con la necessità di chiudere il bando entro il marzo 2004 quando dovrebbe avvenire la assegnazione delle sedi al concorso degli uditori.
Credo che comunque dopo questo primo anno, pur tra polemiche a volte accese e difficoltà enormi (e tutti sottovalutiamo l'enorme aumento di carico e complessità del lavoro provocato dalla riduzione del numero dei componenti) bisogna dire che molto è stato fatto dal Csm per la difesa della giurisdizione e passi in avanti (si pensi ai quattro concorsi banditi per i trasferimenti) sono stati fatti nella gestione ordinaria.
Questo non vuole dire essere soddisfatti. Nel prossimo periodo sarà
necessario un vero salto di qualità su tanti terreni ( la formazione e la scelta dei dirigenti, i tempi delle decisioni consiliari, l'organizzazione degli uffici).
Dobbiamo continuare a far sentire il nostro stimolo, la nostra critica e il nostro aiuto al Csm.