Comunicato sul diniego del concerto a Libero Mancuso


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del segretario nazionale Claudio Castelli

Il diniego del concerto da parte del Ministro della Giustizia alla proposta
(di minoranza) di nomina del dott. Libero Mancuso a Procuratore di Forlì è un
atto grave dal punto di vista istituzionale ed un pericoloso precedente.
Il concerto da parte del Ministro alle proposte di nomina per incarichi direttivi
avanzate dalla competente Commissione del Csm deve riguardare unicamente
la valutazione del Ministro circa la capacità organizzativa e gestionale dei
candidati.
Sollevare, come avvenuto nel caso, l’ elemento ostativo di una pendenza di
un procedimento disciplinare per opinioni espresse non solo è del tutto incongruo,
ma è una violazione di quell’obbligo di leale collaborazione con il Csm da
parte del Ministro statuito in una sentenza della Corte Costituzionale proprio
su questa delicata materia.
Se poi si pensa che lo stesso Ministro che ha promosso l’azione disciplinare
per dichiarazioni rese dal dott. Mancuso dopo i fatti del G8 di Genova, utilizza
la propria iniziativa disciplinare per negare il concerto, ci si rende appieno
conto dell’assurdità dell’intera vicenda.
Il danno non è solo del dott. Mancuso, ma dell’intera istituzione per i ritardi
che si determineranno per la nomina del Procuratore di Forlì e per lo strappo
che di determina nella dovuta collaborazione tra Csm e Ministro.

05 06 2002
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