Appello al voto


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di Md-Movimenti

Viviamo tempi drammatici e senza precedenti, in cui è in atto un chiaro tentativo
di resa dei conti con la magistratura che in questi anni ha cercato di inverare
l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge. E’ questa situazione che ci
impone nuove responsabilità e un’accelerazione di quei processi di ripensamento
e di rinnovamento dell’associazionismo e delle pratiche dell’autogoverno che
noi e larga parte dei magistrati ritengono ormai indilazionabile. Oggi sono
in pericolo gli stessi assetti costituzionali della magistratura, lo status
e l’indipendenza di ogni magistrato e la nuova legge elettorale del Consiglio
rappresenta il primo passo per rendere il singolo magistrato pi solo e pi
debole, per ridurre il Csm a mero organo burocratico, per facilitare un controllo
politico della giurisdizione.
La riduzione del numero dei componenti e l’abolizione delle liste, con lo svilimento
delle candidature a semplici scelte individuali, non solo elimina qualsiasi
vincolo tra candidature e impegni sui programmi e sulle scelte concrete, ma
elimina ogni responsabilità e responsabilizzazione degli eletti (non dovendo
rendere conto a nessuno) e riduce tutto a scelte personali. Ciò è ancora pi
grave per il livello delle decisioni che il nuovo Consiglio dovrà adottare,
a cominciare dalla propria radicale riorganizzazione, imposta dalla stessa riduzione
dei componenti. Eppure le difficoltà che viviamo e il tentativo di mortificare
l’autogoverno e il ruolo del Csm possono diventare un’occasione per un forte
cambiamento degli assetti della magistratura italiana e per dare un segno di
resistenza e di rinnovamento. Di resistenza per difendere i principi costituzionali,
per garantire l’indipendenza della magistratura, per impedire il riaffiorare
di improprie gerarchizzazioni, attraverso vincoli interni agli uffici o tramite
la riproposizione della Cassazione come anomalo vertice organizzativo. Di rinnovamento
per vedere definitivamente abbandonate logiche di schieramento e clientelari
troppo spesso invalse, per affermare trasparenza, certezza dei tempi, eguaglianza
di trattamento, per avere dirigenti capaci e degni di questo nome, per assicurare
un forte legame di confronto e fiducia tra i magistrati ed il loro organo di
autogoverno.
La nuova legge elettorale, scompaginando ogni aspettativa e previsione, impone
alle componenti pi aperte della magistratura un approccio nuovo ricercando
una unità sui contenuti e l’inizio di una stagione aperta a tutti i soggetti
che condividano idee e percorso. Non si tratta n di abbandonare le proprie
identità e le proprie culture, n di introdurre sbarramenti, delineando un’improbabile
quanto irrealistico bipolarismo in magistratura, ma di basarsi sui contenuti
e sui comportamenti per aprire un confronto che speriamo possa coinvolgere un
numero crescente di colleghi.
Si tratta di riprendere e di farsi interpreti dello spirito, della forza e
della dignità dimostrati dalla magistratura italiana nelle manifestazioni svoltesi
durante le inaugurazioni dell’anno giudiziario e nell’assemblea nazionale del
20 aprile. Per questo proponiamo dei candidati che possano impersonificare al
prossimo C.S.M. come comportamenti concreti, prima ancora che come idee questo
spirito e che possano restituire e rinsaldare un forte legame tra magistrati
e Consiglio e dare una prospettiva credibile:
- IL CONSIGLIO DELL’INDIPENDENZA : difesa strenua e rigorosa dell’indipendenza
della magistratura e del singolo magistrato
- IL CONSIGLIO DELLE REGOLE: informazione trasparenza, certezza dei tempi,
eguaglianza di trattamento
- IL CONSIGLIO DELL’EFFICIENZA, DELL’INNOVAZIONE E DELL’EGUAGLIANZA DELLE FUNZIONI.

Cassazione: Giuseppe Salmè
Pubblici Ministeri: Giovanni Salvi, Giuseppe Fici
Giudici: Paolo Arbasino, Luigi Marini, Giuliana Civinini, Ernesto Aghina, Francesco
Menditto
I "Ghibellini" si riconoscono nel programma presentato dai candidati di magistratura
democratica e del movimento per la giustizia, gruppi con i quali condividono
un percorso comune nell’ottica dell’aggregazione di tutti quei colleghi che
credono nel modello di magistrato costituzionalmente orientato.
La nostra convinta partecipazione ad un cartello che non è meramente elettorale,
nell’ottica del "movimentismo" e del superamento di steccati ideologici e delle
rigidità correntizie, vuole essere anche da stimolo per un forte impegno dei
colleghi che non sono iscritti ad alcun gruppo associativo. Pur nella consapevolezza
della qualità di tutte le candidature indicate nell’appello elettorale, i "Ghibellini",
tenuto conto del loro radicamento in talune realtà locali, ma soprattutto per
il metodo assembleare e quindi democratico-partecipativo che ha portato alla
sua designazione, invitano, in particolare, gli elettori a votare Francesco
Menditto.

21 05 2002
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