Comunicato su sequestri ambientali e decreti-legge di ’sanatoria’


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del segretario nazionale Claudio Castelli

C’è ancora uno Stato di diritto?Considerazioni su alcuni sequestri disposti dall’Autorità Giudiziaria (Gela,
Tolmezzo, Firenze) e sui modi trovati per ovviarvi.
Il decreto legge sui depositi di pet-coke della Agip Petroli di Gela è l’ennesimo
provvedimento su misura che mette nel nulla un’attività giudiziaria svolta in
applicazione di leggi dello Stato e che salva singoli indagati in processi in
corso.
Sequestro dei cantieri dell’alta velocità da parte della magistratura fiorentina.
Con l’interpretazione autentica della precedente normativa, introdotta dall’art.1
della legge 21 dicembre 2001 n.443 "le terre e rocce da scavo, anche di gallerie,
non costituiscono rifiuti e sono perciò escluse dall’ambito di applicazione
….., anche quando contaminate, durante il ciclo produttivo, da sostanze inquinanti….".
Così il sequestro dei cantieri dell’alta velocità è stato "superato".
Sequestro degli scarichi delle cartiere Burgo e degli impianti di depurazione
di Tolmezzo.
La situazione di grave inquinamento idrico che aveva portato
al sequestro da parte della magistratura di Tolmezzo delle cartiere Burgo e
degli impianti di depurazione è stata "risolta" con la dichiarazione del Presidente
del Consiglio, il 14 febbraio 2002, dello stato di calamità naturale ai sensi
della legge sull’istituzione del servizio nazionale della protezione civile
(per intenderci, la norma creata per far fronte a terremoti, inondazioni e catastrofi
naturali in genere). Il Presidente del Consiglio ha in tal modo nominato commissario
per l’adozione di misure urgenti il Presidente della Regione Autonoma Friuli
- Venezia Giulia, indagato nel procedimento penale che aveva portato al sequestro,
e il commissario ha autorizzato le cartiere Burgo e gli impianti di depurazione
a procedere nelle precedenti condizioni. Il sequestro è stato revocato.
Sequestro dei depositi di pet-coke presenti all’interno degli stabilimenti
della Agip Petroli di Gela.
Con il decreto legge 7 marzo 2002 il decreto
Ronchi viene derogato e il pet-coke viene inserito tra i combustibili e non
pi tra i residui inquinanti, al fine evidente di ovviare al sequestro dei depositi
disposto dalla magistratura di Gela.
Eppure non è con leggi e decreti che le sostanze inquinanti perdono le loro
caratteristiche. E ancora, al di là dei problemi ambientali e dell’ennesima
drammatica messa in contrapposizione tra il diritto ad un ambiente sano e il
diritto al lavoro, sono gli stessi principi della separazione dei poteri e dell’eguaglianza
dei cittadini davanti alla legge che vengono messi in dubbio. Il principio plurisecolare
che vieta a Parlamento e Governo di interferire nel merito dei singoli processi
è dimenticato. La legge non è pi regola generale ed astratta che riguarda e
deve essere osservata da tutti i cittadi-ni, ma mezzo di risoluzione di singoli
casi, in favore di singole persone. Lo Stato di diritto è offeso.
Milano, 10 marzo 2002.
Claudio Castelli Segretario nazionale di Magistratura Democratica

10 03 2002
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