Ringrazio il Segretario di averci voluto invitare a questa importante Assise e di aver previsto un nostro intervento.
Porto il personale saluto del nostro Presidente, avv. Mario Diego, oggi impedito ad essere presente.
Premetto che l'Unione Triveneta dei Consigli dell'Ordine degli Avvocati, che rappresento in qualità di Segretario, si è costituita in Belluno nell'anno 1985 e provvede, fra i 16 Consigli che ne fanno parte nell'ambito delle Regioni Veneto, Friuli - Venezia Giulia e Trentino - Alto Adige-Sud Tirol, alla consultazione e all'esame di temi e problemi di interesse professionale, al fine di assumere intese e deliberazioni che consentano unità di comportamento e di indirizzi nel rispetto dell'autonomia e delle competenze istituzionali dei singoli Consigli.
Il mio intervento vuole essere la testimonianza dell'avvio di una positiva esperienza.
L'Unione Triveneta, dopo l'Assemblea di Venezia del Novembre del 2004, ha deliberato di proporre all'ANM, la creazione di un Osservatorio sulla Giustizia nel Triveneto tra l'Unione Triveneta ed i 16 Ordini che la compongono e le Sezioni Distrettuali ANM e le Sottosezioni delle tre Regioni interessate. L'Osservatorio dovrebbe riunirsi con cadenza periodica e tendere: ad elaborare proposte ed iniziative per assicurare l'indipendenza del Magistrato e dell'Avvocato; a predisporre protocolli comuni (prassi operative) per la gestione pi ordinata e proficua dell'attività giudiziaria in genere, al fine di migliorare la qualità del processo e superare i disagi esistenti; ad adoperarsi per accrescere la qualificazione professionale di Giudici ed Avvocati, mediante concordate e sinergiche iniziative di formazione ed aggiornamento, nonch a migliorare la professionalità del personale delle cancellerie e degli studi avviandolo alla conoscenza della gestione informatica ed elaborando programmi comuni di gestione per una maggiore efficienza degli uffici; a creare una raccolta della giurisprudenza locale e delle prassi; a confrontarsi su come attuare nei distretti il migliore impiego dei Magistrati Onorari, a denunciare eventuali gravi situazioni di inefficienza dei servizi.
Coerentemente con questa delibera, e con i valori che da sempre distinguono l'Avvocatura del Triveneto, l'Unione ha condannato la manifestazione indetta da un partito politico (tenutasi a Verona nel Dicembre dello scorso anno) nel corso della quale veniva irriso l'esercizio della funzione giurisdizionale che, pur soggetta a libertà di critica, deve sempre essere salvaguardata come valore fondamentale dei nostri principi costituzionali.
L'invito alla creazione di osservatori è stato raccolto dall' ANM Sezione di Venezia con delibera del 30.3.2005; per l' ANM Sezione di Trieste è intervenuto alla scorsa Assemblea di Udine, il Dr. Grohnamm che ha illustrato la situazione, per certi versi ancora fortunata, del Friuli Venezia Giulia.
I Presidenti dei 16 Ordini del Triveneto hanno invitato l'Ufficio di Presidenza a concordare un incontro con i Presidenti dei Distretti dell'ANM di Trento, Venezia e Bolzano per passare ad un confronto sulle fasi operative del progetto.
Siamo solo all'inizio, molto c'è da fare, molti ostacoli ci saranno da superare, ma il dialogo costruttivo è iniziato. Di questo dialogo, di questo clima costruttivo si è pi volte reso interprete il Presidente dell'Unione - avv. Diego- nei suoi incontri con la stampa, ed in particolare in una recente intervista andata in onda al TG 3 della Regione Friuli; intervista resa proprio in occasione dell'Assemblea tenutasi ad Udine.
Un primo protocollo per l'udienza penale è stato sottoscritto a Venezia tra l'Ordine, il Tribunale e la Procura.
A Verona l'Osservatorio sulle prassi civili prosegue i suoi lavori con significativa partecipazione di Magistrati ed Avvocati; si sono avviati i contatti con il CISIA per installare a Padova un server unico per il Triveneto per Polis web.
Primi piccoli passi che ci fanno ben sperare.
Dobbiamo abituarci a conoscerci meglio.
Invero ci accomuna la conoscenza delle carenze strutturali della Giustizia, ma poco sa il Giudice di come in concreto si svolge il lavoro dell'Avvocato e viceversa; dobbiamo operare insieme, nella reciproca indipendenza, per quella che sentiamo essere la nostra "casa comune", per l'alto servizio che quotidianamente Giudici ed Avvocati rendono allo Stato ed ai suoi cittadini, per vincere la facile disinformazione, le strumentalizzazioni, in altri termini per assicurare al cittadino (parte o cliente che sia) la difesa dei suoi diritti, il diritto alla giustizia.
La Magistratura non può disinteressarsi dei problemi dell'Avvocatura; problemi che vedono la secolare tradizione di indipendenza e dignità dell'Avvocatura aggredita sempre pi dal libero mercato; le funzioni istituzionali degli Ordini e la giurisdizione domestica messe in discussione, la ns. deontologia minacciata.
Non è forse interesse primario della funzione che esercitate avere come contraddittore un avvocato indipendente, preparato, responsabile?
Il nostro codice deontologico nel suo prologo così recita: "L'avvocato esercita la propria attività in piena libertà, autonomia ed indipendenza, assicurando la conoscenza delle leggi e contribuendo in tal modo all'attuazione dell'ordinamento per i fini della giustizia".
Sono parole che a questa Assemblea risultano familiari ed esprimono una tensione ideale verso una finalità che è quotidianamente condivisa.
Credo che le riforme processuali introdotte in queste ore
impongano ad Avvocati e Magistrati il dovere di fare sentire la voce di chi si occupa professionalmente del processo, di rivendicare - come il Presidente del CNF ha recentemente reclamato- la necessità che ogni riforma nasca dal dialogo con i protagonisti della giurisdizione e non che questi debbano sapere dalla stampa i contenuti di importanti riforme; dal denunciare l'incertezza e l'instabilità degli interventi normativi, dalla mancanza di reali interventi diretti ad incidere sulle carenze strutturali e materiali, in mancanze dei quali è vana ogni ricerca di soluzione dei problemi.
All'altrui insensibilità al confronto ed al dialogo noi dobbiamo rispondere sentendo il dovere di perseguirlo tra di noi e il diritto di rivendicarlo congiuntamente.
Dobbiamo rivendicare il nostro reciproco diritto all'indipendenza da qualsiasi potere, dobbiamo sentire il bisogno di salvaguardare le nostre reciproche giurisdizioni.
Sappiamo che a volte non sarà facile comprenderci ma, se ci si muove in questa direzione, la consapevolezza dell'alto valore delle finalità, che con diversi ruoli svolgiamo, potrà condurci a trovare una soluzione.
E' con questa rinnovata speranza di lavorare insieme che porto a questa Assemblea il saluto dell'Unione Triveneta dei Consigli dell'Ordine degli Avvocati, particolarmente onorato di farlo qui in Sicilia dove un triste e significativo susseguirsi di monumenti e lapidi commemorative ci ricorda l'alto tributo pagato da chi credeva nella Giustizia e nello Stato. Anche nel loro ricordo non vinca tra noi la diffidenza e l'incomprensione.
Grazie dell'attenzione.
Avv. Antonio Rosa