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Sezione MILANO

SEZIONE
DI MILANO

La commissione
manutenzione del palazzo di giustizia il 13 gennaio 2004 ha
deliberato di non tenere la cerimonia di inaugurazione dell'anno
giudiziario nell'aula magna
del palazzo di giustizia, ritenendo
che le condizioni complessive dello stesso palazzo non garantissero
l'incolumità delle persone che vi accedono.
Era accaduto solo negli
anni '80 che non fosse tenuta la cerimonia di inaugurazione, ma
quella volta la scelta era della magistratura, che intendeva
protestare per le condizioni di assoluta insicurezza dei magistrati
impegnati nelle indagini e nei processi di terrorismo. Oggi accade
solo a Milano a causa delle condizioni del palazzo di giustizia che
non garantiscono la sicurezza di lavoratori e utenti.
La decisione segue alla
serie degli accadimenti di seguito descritti:
Il 27 luglio 2003,
nella tarda serata, a seguito di eccezionali eventi atmosferici, è
caduto un infisso della sala posta al X piano della torre di deposito
dell’Archivio notarile, provocando danni a due autovetture
parcheggiate nel primo cortile di via Freguglia. Quegli eventi hanno
determinato anche la rottura dei vetri di 14 finestre. Il dirigente
di quell’ufficio ha attivato gli interventi diretti a ridurre
le condizioni di rischio per le persone.
Nella prima decade di
settembre 2003
, un utente del palazzo di giustizia ha segnalato
al reparto Carabinieri del tribunale il distacco di alcune lastre di
marmo del rivestimento di una colonna posta in prossimità
delle aule della I e II sezione della Corte d’assise e i
carabinieri intervenuti hanno constatato la caduta di frammenti di
malta cementizia. L’area è stata transennata.
Il 9 ottobre 2003,
alle ore 21:00, il carabiniere in servizio presso la sezione del
tribunale è stato avvisato da un cronista giudiziario della
rottura di alcune lastre di vetro di copertura che costituiscono il
lucernaio del III piano del palazzo di giustizia lato di via
Freguglia. I Vigili del fuoco intervenuti hanno constatato il
distacco di parte dell’intonaco della sovrastante struttura in
muratura, ricaduta sul sottostante lucernaio rovinando sul
pianerottolo posto a termine delle gradinate di vi Freguglia. Sono
state rimosse le parti danneggiate ed è stata transennata la
zona interessata al crollo. Il 10 ottobre quell’area (tre rampe
di scale e sei mezzanini di accesso costituenti il corpo principale
ed accessorio dello scalone prospiciente l’ingresso di via
Fregagli 1) è stata sequestrata dal P.M. di Milano nell’ambito
di un procedimento contro ignoti per il reato di crollo.

Il 14, 21 e 22
novembre
l’ufficio tecnico del Comune ha eseguito i lavori
di rifacimento della pericolante controsoffittatura del corridoio
centrale lato via Manara

Il 17 novembre 2003,
alle ore 11:00, al VI piano del palazzo, nell’atrio antistante
l’ufficio di volontaria giurisdizione si è distaccato
dai supporti il battente di una finestra, cadendo all’interno
dell’edificio e colpendo al capo un utente che era appoggiato
ad un leggio situato nella zona. Il medico dell’ASL ha visitato
la persona, accertando un trauma cranico non commotivo in sede
parietale occipitale destra.
Il 17 dicembre 2003,
a seguito della segnalazione del grave degrado della struttura
metallica esterna prospiciente i locali della Presidenza della Corte
d’appello, lato Corso di Vittoria, da parte dello stesso
Presidente, il P.M. di Milano, nell’ambito del procedimento
sopra citato, ha disposto il sequestro di quell’area.
Il 28 dicembre 2003,
alle ore 20:20 si è verificato il distacco, da un’altezza
di circa 6 metri, di una lastra di marmo del rivestimento parietale
prospiciente l’aula d’udienza della VII sezione penale
del tribunale. I Vigili del fuoco intervenuti, oltre a transennare
l’area, hanno provveduto a rimuovere una seconda lastra
pericolante. A seguito dell’accertamento tecnico è stato
accertato che la lastra, ancorché fissata con ganci metallici
alla muratura, è precipitata con molta probabilità in
conseguenza della vetustà e per l’ossidazione dei ferri
di ancoraggio. L’ufficio manutenzione del Comune e il
Provveditorato alle OOPP della Lombardia hanno disposto il fissaggio
di tutte le lastre di marmo sconnesse poste a cornice dell’ingresso
dell’aula della VII sezione penale e alla sostituzione dei
vetri posti a margine del cortile della statua con materiali vinilici
e al risanamento dei ferramenti in ferro. Il 29 dicembre, il P.M. di
Milano, nell’ambito del procedimento sopra citato, ha disposto
il sequestro dell’area posta interessata ai lavori.

La soluzione adottata
dalla commissione manutenzione segnala la gravità di una
situazione ormai intollerabile.

Questa soluzione segue
alle innumerevoli denunce che la giunta milanese dell'associazione ha
presentato all'opinione pubblica negli ultimi due anni, nelle quali
sono state indicate:
le condizioni di
degrado della struttura del palazzo
i ripetuti crolli che in
questi mesi hanno interessato marmi, soffitti, lastroni di vetro in
diverse aree del palazzo (fortunatamente verificatisi in orari
notturni);
la situazione di
concreto pericolo derivante dalla vetustà della stessa;

le intollerabili
temperature alle quali personale amministrativo, avvocati e
magistrati sono costretti ad operare nella stagione estiva
.
Tali eventi hanno reso
evidente che da tempo era necessario un intervento di verifica
complessiva delle condizioni di sicurezza del palazzo mentre la
manutenzione è stata limitata al ripristino degli innumerevoli
eventi di crollo o distacco.
Ma le responsabilità
non sono certo degli organi addetti alla manutenzione. Solo per una
verifica affidabile delle condizioni di sicurezza del palazzo sono
necessari stanziamenti nell'ordine dei milioni di euro che non sono
stati assicurati dal Ministro della Giustizia, né dal
dirigente del dipartimento affari generali del Ministero, neanche
durante la visita-ispezione del Ministro Castelli dello scorso 10
gennaio tale disponibilità di risorse è stata
concretamente fornita, perché il dirigente del dipartimento
dell’organizzazione giudiziaria, anch’egli presente alla
visita, non ha assicurato lo stanziamento dei fondi, ribadendo quanto
scritto nella sua nota del 9 gennaio, che confermava “l’abituale
disponibilità di questo Ministero a fronteggiare con le
risorse disponibili le future urgenze
”.

La decisione di non
tenere presso l’aula magna l’inaugurazione dell’anno
giudiziario, potrebbe essere seguita da altre delibere ancora più
gravi, esistendo il rischio concreto che a Milano l’attività
giudiziaria ordinaria sia sospesa
perché le condizioni di
degrado del palazzo di giustizia non garantiscono l’incolumità
di lavoratori ed utenti del servizio.

Alla denuncia dello stato
dell’edilizia nel palazzo milanese, segue quella, comune a
molti altri distretti, connessa ai tagli della Finanziaria che ha
reso ancora più allarmanti e gravi le carenze del personale
amministrativo e l'indisponibilità di risorse materiale.

La Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Milano ha denunciato che il
rapporto tra magistrati e amministrativi effettivamente in servizio è
all’incirca la metà di quello di altri grandi uffici
requirenti (secondo i dati indicati nel documento sono presenti a
Milano 2,15 amministrativi per 1 sostituto, mentre a Roma, Napoli,
Palermo e Torino il rapporto varia tra 4:1 e 6,5:1). Infatti
l’organico del suddetto personale amministrativo consta, a
prescindere dalle qualifiche, di 435 unità, ma, come si ricava
dall’allegato prospetto, le vacanze sono allo stato 94 e ben
123 sono coloro che, per distacco, applicazione ad altri uffici,
maternità, aspettative etc. non prestano servizio presso
l’ufficio o lo prestano in modo molto ridotto. Di fatto,
dunque, manca l’apporto alla Procura del 50 % del personale
amministrativo
.
La situazione è
analoga per gli uffici giudicanti, in cui ugualmente il numero di
impiegati amministrativi in servizio è del tutto insufficiente
a garantire ai giudici di svolgere con efficacia le funzioni
giudiziarie
Non basta: manca
perfino il materiale di cancelleria, la carta per la stampa degli
atti, e addirittura il carburante delle autovetture di servizio
,
che i magistrati devono anticipare, sperando nel successivo rimborso.


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