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Sezione PIEMONTE

SEZIONE DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D’AOSTA

Le maggiori disfunzioni
sono addebitabili alla scopertura dell’organico del
personale amministrativo
pari al 12 % circa, a cui occorre
aggiungere l’ulteriore dato derivante dalla sottrazione ai 744
presenti di quelli in assenza temporanea per malattia, aspettative
varie, maternità e i, non pochi, che fanno orario part-time,
orizzontale e verticale).
Tale situazione ha
comportato che dopo anni di estreme difficoltà logistiche –
per aule insufficienti e magistrati in numero non adeguato, reso
operativo il nuovo Palazzo di Giustizia, da circa un anno si è
dovuto limitare il numero delle udienze dibattimentali, non più
di 12 per settimana per sezione (le 4 sezioni dibattimentali penali
sono attualmente composte di 8 giudici ed un presidente) perché
il personale amministrativo non è in grado di reggerne, per
tutti gli incombenti pre e post udienza, un numero superiore, pena
l’incremento a dismisura di un arretrato che determina una
strozzatura tra I e II grado solo foriera di fissazioni tardive e
prescrizioni.
Il risultato davvero
paradossale è che nel distretto di Torino ci sono aule e
giudici penali parzialmente inutilizzati
a fronte di un arretrato
di fascicoli che arriva dalla Procura –soprattutto per i
processi monocratici a citazione diretta, che sta letteralmente
sommergendo le cancellerie delle diverse sezioni, facendo attendere i
cittadini (imputati, parte lese e testi) ed avvocati con buone
prospettive, se il trend continua, di finire prima o poi davanti a
Strasburgo o in legge Pinto per “irragionevole durata del
processo”.

Analoga situazione di
sofferenza viene evidenziata dalla sezione GIP-GUP, dove i
tagli apportati negli ultimi anni alla spesa destinata alla
amministrazione della giustizia hanno comportato due importanti
conseguenze: il personale trasferito o cessato dal servizio da tempo
non viene sostituito e gli interventi di riparazione e/o sostituzione
di materiale usurato oppure inadeguato (armadi – fax - impianti
di audioregistrazione - sistemi di registrazione portatili -
fotocopiatrici insufficienti, assenza di locali da attrezzare per le
audizioni protette che vengono svolte all’esterno con costi
notevoli per l’Erario) non sempre avviene con la necessaria
tempestività. La produttività dei giudici rimane
attestata su livelli elevati, come dimostrano i dati statistici, e
l’ineffettività delle decisioni giudiziarie trova
origine in queste disfunzioni, incolpevoli in quanto determinate
dalla carenza di risorse.
Grave anche la situazione
dei pagamenti dei servizi di registrazione e trascrizione udienze
dibattimentali (appaltati per gli uffici di Torino a ditte private),
che per i soli uffici di Torino, é la seguente:
gli ultimi pagamenti
eseguiti risalgono all’aprile del 2003;
le ditte interessate
vantano un credito, ad oggi, di circa € 215.000,00.
Sono da tempo esauriti
anche i fondi per comprare le cassette su cui registrare le udienze e
sino ad ora si é fatto fronte riciclando le cassette già
usate, ma la cosa non può durare all’infinito.
In molte aule gli
apparecchi di registrazione sono “obsoleti”,
subiscono spesso inceppamenti e manca ogni seria e adeguata
manutenzione.
Gli stessi operatori
delle ditte provvedono come possono, col personale di assistenza alle
udienze, ad interventi di ripristino e piccola manutenzione,
ovviamente senza essere per ciò retribuiti.
La prospettiva a breve,
se non vi saranno novità, é quella di sospendere il
servizio o limitarlo ulteriormente ai casi assolutamente
imprescindibili.


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