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L'ufficio per il processo

19 giugno 2004, ore 10.00

Aula delle udienze civili, 1à piano, tribunale di Bologna, via Garibaldi n. 6.

Programma: Introduzione di Paquale D'ASCOLA

relazioni introduttive di Roberto BRACCIALINI e Giovanni XILO

interventi programmati:

Eugenio ALBAMONTE, Cosimo ARNONE, Giovanni CANNELLA, Claudio CASTELLI, Giorgio COSTANTINO, Giovanni DIOTALLEVI, Mario FRESA, Michelina GRILLO, Daniela INTRAVAIA, Pasquale LICCARDO, Luigi MARINI, Sergio MATTONE, Luca PERILLI, Sergio RUSSO, Mira TALARICO e Stefano ZAN.

Dibattito

conclusioni di Gianfranco GILARDI


Se le richieste dei singoli operatori giudiziari vengono fondate su questa premessa, si apre un nuovo modo di pensare, in base al quale:

a) le risorse interne ed esterne all'istituzione giudiziaria (magistrati togati, personale amministrativo, dirigenza, magistratura onoraria) vengono assunte come ''pilastri'' di una integrazione funzionale;

b) la ragionevole durata del processo, ma anche la sua ''qualità'' in termini di capacità di ascolto delle persone e di risoluzione delle controversie, diventano un 'obiettivo comune e condiviso.

L'espressione "Ufficio per il processo", scelta per definire questo sforzo elaborativo, non costituisce una semplice variante lessicale, ma intende alludere a un diverso modo di affrontare i temi dell'organizzazione e del servizio.

Il seminario vuole avere una dimensione aperta al confronto con gli altri operatori del processo e, in quest'ottica, abbiamo richiesto una serie di contributi a titolo individuale all'università, al mondo forense, a rappresentanti sindacali e della dirigenza amministrativa. Il seminario è quindi anche un primo "test" sulla praticabilità di certe idee emerse nel ''laboratorio'' del nostro gruppo di lavoro, in parte riprese e sviluppate in altre sedi (vedi, ad esempio, le recenti acquisizioni del seminario di Md sulla dirigenza negli uffici giudiziari, e la relazione del gruppo di lavoro Anm sulla magistratura onoraria).

Un capitolo tutto da scrivere riguarda gli sviluppi del processo civile telematico, che nei documenti in discussione diventa il "terzo pilastro" di una rinnovata organizzazione, soprattutto per quanto riguarda le implicazioni comunicative e di tipo statistico-gestionale, con ovvie ricadute sull' organizzazione del lavoro giudiziario.
Pur partendo dal "grido di dolore" del magistrato civile medio (normalmente afflitto dalla carenza di mezzi e strutture del servizio giudiziario), il seminario non vuole essere una riflessione "di nicchia", anche perch i temi coinvolti (assetti della dirigenza amministrativa e giudiziaria, uffici condivisi, sinergia giudici-cancellerie, nuove figure professionali di assistenza ecc.) toccano tutti i mestieri del giudice, compreso ovviamente il settore penale nel quale anzi, registrandosi probabilmente una minore scopertura del personale amministrativo, già oggi si potrebbero tentare verifiche insieme al personale amministrativo - sul modello degli osservatori civili - per quanto riguarda l'organizzazione degli uffici.

L'importanza del tema sollecita la pi ampia partecipazione.


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