Con la "felice" invenzione del processo breve, ancora una volta per l'interesse
di uno solo, si manda volutamente allo sfascio quel po' che ancora della
giustizia si riesce a far funzionare, e intanto si affossa, senza pudore, l'idea
stessa di giustizia, insieme con quella di uguaglianza.
Si è trovata la
bacchetta magica con cui la politica pretende di deresponsabilizzarsi del tutto,
invece di mettere rimedio alle gravi colpe che ha accumulato rispetto al dovere
di far sì che i processi, seppure secondo una ragionevole durata, riescano però
ad arrivare alla fine.
E' nostro compito far sentire forte il nostro allarme:
Magistratura democratica è certa che la magistratura associata saprà adottare le
giuste forme di reazione, anche le più forti e nette, non certo per difendere
prerogative di categoria, ma nell'interesse dei cittadini e in difesa dello
Stato di diritto.
Torino, 12.11.2009
Il segretario generale
Rita Sanlorenzo