"La democrazia delle parole" è il titolo dell'iniziativa organizzata da Magistratura Democratica con la collaborazione del Comune di Barletta per riflettere su temi complessi che riguardano la vita democratica, nella convizione che educare alla umiltà conoscitiva e alla precisione dialogica sia
atteggiamento onesto e rispettoso verso i cittadini.
L'iniziativa, che si snoderà in quattro date dal 3 ottobre al 4 dicembre 2008
vedrà l'avvicendarsi di quattro importanti personaggi del mondo giuridico e culturale italiano:
Roberto Scarpinato, Tullio De Mauro, Vittorio Borraccetti e Armando Spataro.
Come sostiene il dott. Francesco Messina, Giudice del Tribunale di Trani e motore dell'iniziativa, "la crisi di una società è riscontrabile anche nella crisi delle parole e dei linguaggi, nella perdita generalizzata di quell'insieme di significati e di esperienze senza le quali non possono svilupparsi
conoscenze nuove e adeguate a realtà complesse. Competenze linguistiche alte e diffuse in una comunità sono quindi un prerequisito della democrazia. L'impegno delle Istituzioni e delle associazioni alla diffusione di quelle competenze qualifica il loro interesse alla crescita delle comunità".
L'idea del ciclo di incontri parte anche da una riflessione sulla figura di don Lorenzo Milani, fondatore della scuola di Sant'Andrea di Barbiana, rivolta principalmente all'educazione delle classi popolari nell'Italia dell'immediato dopoguerra, a 50 anni dalla pubblicazione del suo volume "Esperienze Pastorali". Il sacerdote fiorentino, dalla sperduta parrocchia di montagna dove venne isolato dalla Curia fiorentina, concepì la fecondità del messaggio cristiano solo se posto in relazione alla necessità del recupero della dignità culturale della persona umana, quella dignità che aveva avuto la sua massima tutela nella Costituzione della Repubblica italiana.
Di quell'impegno religioso e civile oggi si continua a cogliere il valore profetico, etico e morale, fortemente contrastante con quei modelli di incoerenza e superficialità che spesso connotano l'odierno sistema politico-mediatico nella formazione dei cittadini.
Avviare una riflessione sul senso della democrazia e sui linguaggi che ad essa sono pertinenti, attraverso il confronto sui temi dell'informazione e della parola parlata e compresa, ha senso in un momento di crisi del sistema e di forte nichilismo socio-culturale. Così come appare indispensabile soffermarsi su alcuni fenomeni della storia dell'ultimo Novecento italiano, come quello stragista e terroristico, ignorati da molta parte delle giovani generazioni sia a causa della mancanza ancora
oggi di una meditazione coscientemente divulgata, sia per la spesso inadeguata informazione proveniente dai mezzi di comunicazione di massa. Questo è l'intento dell'iniziativa: educare alla democrazia attraverso la conoscenza.