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Un'altra nomina scandalosa?

Nelle scorse settimane abbiamo lanciato un forte allarme sullo stato e sulla tenuta del sistema di autogoverno, con l'intenzione di dare una risposta alla diffusa insoddisfazione per l'operato del C.S.M., in particolare in materia di nomine.

Il Consiglio e più in generale il nostro autogoverno devono essere difesi perchè sono il presidio della nostra indipendenza, ma l'unico modo di farlo è quello di farli funzionare con efficienza e correttezza, e non certo nascondendo manchevolezze, ritardi e scelte sbagliate.

Il nostro era ed è un appello a tutti i gruppi ed ai magistrati per aprire una discussione sui problemi dell'autogoverno e dell'associazionismo, al fine di cercare insieme soluzioni. Un appello che purtroppo sembra sinora caduto nel vuoto proprio sul terreno che più conta, quello dei fatti.

E' di dieci giorni fa la nomina, come minimo assai discutibile, quale Procuratore della Repubblica di Foggia di un magistrato senza alcuna esperienza requirente che è stato preferito ad un Procuratore aggiunto di Bari.

Sono di una settimana fa le delibere della Commissione Direttivi per il posto di Presidente del Tribunale di Varese, per il quale sono stati proposti con tre voti il dott. Ezio Siniscalchi, Presidente di sezione del Tribunale di Milano (rappresentanti di MD, del Movimento e del cons. Berlinguer) e con due voti il dott. Emilio Curtò, Presidente di sezione dello stesso Tribunale varesino (rappresentanti di Unicost e di M.I.), mentre il consigliere Buccico si è astenuto.

Ezio Siniscalchi è più anziano di due concorsi, è presidente di sezione a Milano dal 1995, ha avuto un'ampia esperienza lavoristica, civile e penale avendo presieduto la Corte di assise e due sezioni civili (l'ultima in materia di famiglia).

Emilio Curtò ha svolto tutta la carriera a Varese - salvo un intervallo dal 1996 al 2001 presso l'Ispettorato del Ministero della Giustizia - al Tribunale e alla Pretura, con qualche periodo di reggenza dell'Ufficio di Sorveglianza di Varese e delle Preture di Varese e Luino. E' stato nominato Presidente di sezione del Tribunale di Varese (con concorso virtuale) nel 2001, tanto che vi sono rilevanti dubbi sulla sua stessa legittimazione a concorrere.

A fronte di valutazioni positive per entrambi i candidati tutti i parametri previsti dalle regole consiliari sarebbero in favore del dott. Siniscalchi: l'anzianità, il positivo e più ampio esercizio di funzioni semidirettive, la varietà di funzioni. Ma nulla di ciò conta per quella che è la maggioranza consiliare e che ancora una volta rischia in questo caso di ripetersi. Non a caso per l'ennesima volta arbitri vengono ad essere i laici di centro - destra.

Questa volta non si può nemmeno parlare di blocchi contrapposti e di logica di appartenenza: entrambi i magistrati sono iscritti a Unità per la Costituzione ed Ezio Siniscalchi è stato addirittura apprezzato presidente della Giunta dell'ANM di Milano in quota Unicost sino a due anni fa.

La realtà è purtroppo un'altra ed è quella che da tempo denunciamo: l'unica logica che ormai conta è quella del potere, delle cordate e dei numeri.

Contiamo che tutti i magistrati di buona volontà, al di là delle appartenenze, che condividono il nostro appello e le nostre denuncie di aiutino a cambiare radicalmente dei comportamenti che stanno compromettendo la credibilità di un autogoverno che è davvero di tutti noi.


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