Resoconto sul biennio di consiglio giudiziario


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di Md - sezione nissena

La sezione di MD di Caltanissetta ha concordato la lista per il nuovo CG, conseguendo
un risultato piccolo ma storico, e motivo di grande soddisfazione, anche personale.
Due anni fa avevamo ricevuto l'elemosina di un posto di tribunale, isolatissimo,
eravamo stati trattati come pellerossa. Il gruppo egemone, che qui ha da sempre
il monopolio di queste cose, aveva ancora una volta preso tutto. Il Gruppo Egemone
è quello dei capi e di MI.La sua schiacciante supremazia era dovuta a varie ragioni, tra cui: 1) La stabilità
dei capi, a fronte del continuo e rapido turn over della maggior parte dei magistrati,
quasi tutti forestieri, inclini allo studio dei bollettoni e poco determinati
a lasciar qui una traccia della loro presenza e intelligenza; 2) Il piccolo
- ma legittimante - seguito dei giovani colleghi nisseni, spinti a volte anche
dall'aspirazione a un lungo, quieto vivere; 3) L'indubbio carisma personale
di alcuni leader di questo Gruppo Egemone. Tre anni fa una gruppo di colleghi
forestieri, ovviamente minuscolo, ha voluto esprimere pubblicamente la propria
scarsa voglia di conformarsi all'andazzo generale; si è iscritto a Md; si è
stufato di lamentarsi poi con i colleghi di pari condizione, a due a due, nei
corridoi; ha (ri)costituito una sezione di Md; ha iniziato ad invitare qualcuno
da Roma, ad appiccicare manifesti e, ovviamente, a beccarsi - de relato - qualche
complimentoso apprezzamento sul proprio modo di pensare da "comunista" e "garantista
del cazzo". Va considerato che qui l'iscrizione a Md è percepita quanto quella
al Pci negli Stati Uniti. La ghettizzazione dei nostri eroi era acuita dal fatto
che fino a due anni fa non esisteva a Caltanissetta alcuna traccia dei Movimenti.
Grazie anche all'inesperienza, due anni fa la sezione di Md si è meritata l'elemosina
di cui si diceva. Grazie alla quale io mi sono preso il posto isolatissimo di
magistrato di tribunale, che contempla anche quello noioso e handicappante di
segretario, mentre un'altra collega di Md, che si è vista poco (per l'assidua
presenza dei titolari), ha preso il posto di supplente d'appello. In questo
biennio mi sono impuntato su un paio di questioni, non di pi, e su "Presidente"
e "Procuratore generale", mentre intorno a me fioccavano i "Sua Eccellenza"
dei giovani e i "Tu" degli anziani.Il risultato pi importante che abbiamo conseguito in consiglio è stato un
regolamento sulla trasparenza, una proposta che fu subito avanzata da me in
consiglio e ridicolizzata dal presidente, fino alla paziente raccolta di 33
firme, che gli hanno fatto cambiare idea e atteggiamento. Anche fuori consiglio
si è fatto poco, ma sempre molto rispetto alle altre correnti - che non hanno
fatto mai niente - e rispetto alle sfavorevoli condizioni ambientali (giovanissima
età dei colleghi potenzialmente sensibili, piccole dimensioni degli uffici,
supremazia del Gruppo Egemone): qualche manifesto e qualche incontro con persone
importanti di Md. Quest'anno, anche per evitare di presentarci come pezzenti
alla riunione per la lista concordata, così da ricevere un'altra elemosina
o suicidarci con una lista contrapposta, abbiamo fatto le cose pi in grande,
programmando un calendario di tre incontri: uno con Gilardi su "Riforme processuali
ed effetti sulla organizzazione degli uffici", uno con Palombarini che presenterà
"Giudici a sinistra", uno con Castelli su "Formazione e specializzazione". Seria
presenza in CG, manifesti, incontri, qualche riunione e molte telefonate a Castelli
hanno funzionato: alla riunione di settimana scorsa eravamo organizzati, preparati
e consolidati, potevamo chiedere, avevamo peso. L'esistenza dei Movimenti ha
fatto il resto. La riunione è stata partecipata, non ha avuto molto a che vedere
con il passato quando si decideva tutto tra amici al bar e poi si saliva a fare
il verbale. Il Gruppo Egemone ha perso i pezzi, ritirandosi senza precedenti
a mezzo effettivo di tribunale, un effettivo d'appello e i due di cassazione.
Il resto è di Md, di area Md-Movimenti o indipendente. Risultato oggettivamente
modesto, ma storico, senza precedenti, che consegna ai giovani colleghi che
arriveranno una realtà pi viva, pluralista, che offrirà loro alternative di
aggregazione e confronto, con la possibilità di parlare in una riunione dei
problemi degli uffici, e non solo nella stanza del capo. Addirittura, questa
nuova situazione gioverà anche a Mi e Unicost, finora paralizzate dal loro monopolio.Non è certo tutto oro, ma è un altro mondo rispetto a quello che ho trovato
qui cinque anni fa, dominato dalla figura del capo che è anche corrente consigliere
controllore mediatore con il CSM ecc. ecc. E forse abbiamo toccato un punto
di non ritorno. Ci siamo arrivati grazie a: 1) Paola Mazzeo, che ha iniziato
tutto, fregandosene della rassegnazione generale, anche mia; 2) L'arrivo a Caltanissetta
dei Movimenti, molto riconoscenti a questa sezione e, per questa ragione, poco
pretenziosi in fatto di posti e semplicemente entusiasti dei risultati raggiunti
grazie al nostro impegno; 3) La nostra indisponibilità a metterci in un angolo
del CG e la fermezza su un paio di questioni; 4) Avere fatto qualcosa anche
fuori dal CG: tre manifesti e tre incontri; 5) Avere già avuto qualche esperienza
analoga, anche solo quella delle assemblee del liceo, che è comunque molto in
confronto a chi è cresciuto nel monopolio e non è abituato al confronto e alla
competizione democratica; 6) Ebbenesì, le difficoltà di rientro di noi giovani
emigrati al sud, che ha alzato l'età media e la maturità di chi solitamente,
anche per la diversa provenienza, non si riconosce nel Gruppo Egemone; 7) Un
certo stile, testimoniato dal fatto che MD, a differenza del Gruppo Egemone
(ma con elegante rispetto della loro scelta), ha favorito il pi possibile (dove
era possibile) la rotazione delle candidature al nostro interno e l'apertura
delle iniziative culturali, come quella con Palombarini, anche alle altre correnti;
8) La credibilità di chi ha portato avanti tutte queste iniziative senza bisogno
dell'investitura o dell'assenso del proprio capo e senza aspettarsi alcun vantaggio
personale. Insomma, sarò un po' patetico, ma ci tenevo molto che le cose per
queste elezioni andassero così come sono andate.Se lasceremo Caltanissetta (sedi agli uditori permettendo), la lasceremo ancora
pi sereni e sicuri del senso che abbiamo dato a questa esperienza. Permettetemi
di dare due consigli a che si dovesse trovare ancora nelle condizioni che c'erano
a Caltanissetta cinque anni fa: 1) Fare qualcosa, anche solo un manifesto, una
riunione, paga; fate e fregatevene se non viene nessuno, ci guadagnerete quantomeno
in dignità, specialmente rispetto a quelli che non fanno niente ma che, magari
quando fa un po' buio, vanno a consumarsi le nocche sulle porte dei capi; 2)
Rompete le scatole ai sigg.ri vertici di MD; Borraccetti, Viazzi, Gilardi, Castelli
e Palombarini, si sono precipitati a Caltanissetta appena li abbiamo chiamati,
pur sapendo di trovare al massimo 20 neocolleghi ad ascoltarli; hanno sempre
offerto la stessa disponibilità anche al telefono, a qualsiasi ora del giorno,
della notte, della gita, dell'udienza, della cena e del plenum; 3) Non chiamate
mai "Sua Eccellenza" il procuratore generale e il presidente della corte.Leonardo Tamborini, maggio 2001.P.S.: Forse che le elezioni sono andate bene perch io non mi sono ricandidato?

24 03 2001
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