Comunicato sulla "epurazione" all'ufficio legislativo


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di Claudio Castelli

L'allontanamento di cinque magistrati dall'Ufficio Legislativo del Ministero richiede
una riflessione perch apre scenari preoccupanti per il futuro. Sarebbe gravissimo
se quanto contestato riguardasse il contenuto del parere da loro redatto, attentando
in tal modo all'autonomia scientifica e culturale propria dell'ufficio legislativo
e della stessa professione di magistrato. Ovviamente il Ministro poteva non tener
conto di tali opinioni, ma non obbligare a conclusioni, n incidere sulla libertà
di elaborazione dei singoli.

L'assunto secondo cui nel parere vi sarebbero valutazioni politiche (solo perch
contrastanti con i desiderata del Governo) si commenta da solo. Ma altrettanto
grave sarebbe la scelta se derivasse dalla violazione di un obbligo di riservatezza.

Nessun elemento vi è a carico dei magistrati allontanati e la logica con cui si
è proceduto è quella delle decimazione.

Ma al di là della solidarietà ai magistrati coinvolti e della preoccupazione per
la perdita di alte professionalità al Ministero vi è una considerazione generale
davvero inquietante: il messaggio che viene lanciato è che all'ufficio legislativo
del Ministero, che ha una gloriosa tradizione di autonomia ed elaborazione scientifica,
possono lavorare solo yesmen che "adeguino" la loro intelligenza e la loro
cultura alla volontà del Governo, con un grave vulnus per la democrazia e per
lo stesso valore e capacità delle strutture ministeriali.

Vi è da chiedersi come potrà il C.S.M. nominare altri magistrati all'ufficio legislativo
del Ministero se loro requisito dovrà essere la loro mancanza di indipendenza.

Milano, 4 ottobre 2001

Il segretario nazionale Claudio Castelli

04 10 2001
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