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Cronache dal Consiglio n. 52

CRONACHE DAL CONSIGLIO
Maria Giuliana Civinini, Luigi Marini,
Francesco Menditto, Giuseppe Salmè, Giovanni Salvi

NOTIZIARIO N. 52

OGGETTO: plenum 14, 15, 20, 21 dicembre 2005 e 11 gennaio 2006
LAVORI DI COMMISSIONE



  1. Dal plenum

    1. L'approvazione del regolamento di contabilità e l'aumento dei compensi ai consiglieri;
    2. Conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi;
    3. Il diverso rilievo dell'esercizio delle funzioni omologhe nell'attribuzione di incarichi direttivi e semidirettivi;
    4. La circolare sulle tabelle 2005-2006. L'impegno di Magistratura Democratica;
    5. La nomina di componenti al comitato scientifico e alla segreteria del C.S.M.

  2. Dalle Commissioni

    1. Proposte di nomina per incarichi direttivi e semidirettivi;

Dal plenum

  1. L'approvazione del regolamento di contabilità del
    C.S.M. e l'aumento dei compensi ai consiglieri.

    (torna all'indice)

    Sulla questione del regolamento di contabilità e sui gettoni di presenza è
    necessario fare chiarezza, poich si tratta di argomento tecnico non semplice
    da comprendere e che si presta a introdurre dubbi anche su un dato oggettivo: la
    delibera del C.S.M. ha comportato un incremento degli emolumenti dei
    consiglieri.
    In plenum abbiamo discusso per ore per evitare che questo si determinasse,
    anche solo indirettamente, nel momento in cui la legge finanziaria prevede
    invece una riduzione del 10%.
    Ma andiamo con ordine.
    Il regolamento di amministrazione e contabilità consta di 52 articoli divisi
    in sette capi che si occupano di tutti gli aspetti della vita finanziaria del
    Consiglio (dall'autonomia del bilancio alla gestione delle entrate e delle
    spese, alla redazione del rendiconto, ai contratti e ai controlli).
    Esso è atto normativo fondamentale per la vita del C.S.M., che introduce
    essenziali strumenti per assicurare la trasparenza nel bilancio e nelle
    operazioni contabili e per consentire un effettivo controllo di gestione secondo
    le pi moderne regole di buona amministrazione; per di pi - per la prima
    volta - con atto di rilevanza esterna (D.P.R).
    La proposta del nuovo regolamento è stata predisposta dal Comitato di
    Presidenza, dopo un lungo lavoro, cui hanno contribuito anche il Collegio dei
    revisori dei conti (composto da due magistrati della Corte dei Conti e un
    professore ordinario di contabilità di Stato) e la Commissione permanente per
    il bilancio (Pres. Ventura Sarno, componenti Stabile e Civinini).
    La commissione ha espresso parere favorevole sulla bozza, ma - a
    maggioranza, con il voto contrario o con l'astensione, a seconda dei casi, di
    Giuliana Civinini - ha proposto delle modifiche che il Comitato di
    Presidenza ha in parte fatto sue e che operavano sulla determinazione dei
    gettoni di presenza e delle indennità.
    E' qui l'origine della controversia.
    Le modifiche, infatti, operavano sulla determinazione dei gettoni di presenza
    e delle indennità.
    Il dibattito consiliare si è quindi incentrato sui tre punti sollevati dalla
    commissione.
    La bozza predisposta dal collegio dei revisori dei conti proponeva infatti di
    limitare la discrezionalità del Consiglio in sede di determinazione annuale
    dell'indennità, fissando in via preventiva un rapporto fisso tra indennità
    di seduta di plenum, indennità di seduta di commissione e indennità di seduta
    di sezione disciplinare e di comitato di presidenza; il rapporto era, fatta
    cento l'indennità di plenum, del 50% per l'indennità di commissione, dell'80
    % per l'indennità delle sedute del Comitato di presidenza, del 120 % per l'indennità
    delle sedute di sezione disciplinare, apporto che rispecchia quello tra le
    indennità del 2005.
    Il comitato di presidenza, recependo la richiesta che, con l'astensione di
    Civinini, aveva fatto la commissione bilancio, ha proposto di portare il
    rapporto a 65 % per le sedute di commissione e a 140 % per le sedute della
    sezione disciplinare.
    Abbiamo chiesto in plenum, immediatamente all'inizio della discussione, con
    apposito emendamento, di tornare alla versione licenziata dal collegio dei
    revisori dei conti, ritenendo ingiustificato l'aumento delle indennità di
    commissione e della sezione disciplinare, che sarebbe derivato dalla successiva
    delibera di attuazione della norma regolamentare, a fronte della norma della
    legge finanziaria che prevede la diminuzione del 10 % degli emolumenti.
    Il nostro emendamento è stato bocciato, avendo riportato 8 voti favorevoli,
    15 contrari e un astenuto.
    E' dunque vero che il C.S.M. non ha deliberato direttamente alcun aumento
    dei gettoni, ma questo risultato scaturisce comunque immediatamente dall'applicazione
    della nuova disposizione, di cui non abbiamo individuato le ragioni fondanti.
    Per evitarlo, occorrerà dunque ridurre il gettone di riferimento di ben
    oltre il 10%.
    La seconda questione riguarda la determinazione del numero massimo di sedute
    giornaliere che danno diritto ad indennità. Il vecchio regolamento aveva
    fissato il numero massimo di sedute di commissioni con diritto ad indennità in
    tre giornaliere e non distingueva tra partecipazione dei componenti effettivi e
    quella di chi non lo è; tale determinazione è stata da noi contestata, con l'apertura
    di una pratica per ritornare al numero massimo di due sedute giornaliere.
    La bozza di regolamento elaborata dal collegio dei revisori dei conti aveva
    accolto in parte le nostre preoccupazioni, prevedendo che l'indennità di
    commissione fosse corrisposta solo ai componenti effettivi delle commissioni e
    non a quelli che intervengono ai lavori delle commissioni senza esserne
    componenti.
    Il comitato di presidenza, recependo l'invito della commissione bilancio
    (voto contrario di Civinini) ha invece proposto di tornare al vecchio testo.
    Il nostro emendamento, diretto a ripristinare il testo della bozza del
    collegio dei revisori dei conti, è stato bocciato avendo avuto 8 voti
    favorevoli, 15 contrari e un astenuto.
    La terza questione riguarda le modalità di corresponsione dell'indennità
    di missione ai componenti non residenti a Roma. La prassi applicativa da lungo
    tempo seguita prevedeva che l'indennità di missione si computasse dall'ora
    di inizio del viaggio fino al rientro nel luogo di residenza o di partenza, se
    diverso. Tale prassi era stata recepita nella bozza di regolamento predisposta
    dal collegio dei revisori dei conti (la norma così recitava: "Ai fini
    della liquidazione dell'indennità la durata della missione si computa dall'ora
    di inizio del viaggio e fino al rientro nel luogo di residenza o di partenza, se
    diverso
    .") e il comitato di presidenza non ha accolto la proposta della
    commissione bilancio di eliminare il riferimento all'ora di partenza e di
    arrivo e di liquidare per intero l'indennità di missione, indipendentemente
    dall'ora di arrivo o partenza a Roma.
    In plenum De Nunzio ha presentato un emendamento che riproponeva la proposta
    della commissione. Nel corso del dibattito Spangher ha proposto una diversa
    formulazione ("Nei giorni nei quali è programmata l'attività di
    Consiglio l'indennità spetta per l'intera giornata, negli altri giorni
    spetta in misura oraria.
    ") che è stata accolta da De Nunzio.
    Ci siamo dichiarati contrari a tale emendamento perch, indipendentemente
    dalla fondatezza della tesi giuridica sulla quale si fonda (la legge, infatti,
    fa riferimento al giorno di missione e non a sue parti), si sarebbe cambiata una
    prassi applicativa lungamente e pacificamente seguita, con aumento dell'onere
    finanziario a carico del Consiglio.
    L'emendamento De Nunzio-Spangher è stato approvato con 13 voti favorevoli,
    7 contrari e un astenuto.
    Dopo avere inutilmente richiesto di poter votare per parti separate (la
    richiesta è stata dichiarata inammissibile), alcuni di noi hanno ritenuto di
    non poter far mancare il voto favorevole a un regolamento di 52 articoli, alla
    cui redazione si era a lungo lavorato e che è fondamentale per il C.S.M.., per
    il solo fatto che fossimo rimasti soccombenti sugli aspetti suddetti, mentre
    altri hanno ritenuto di doversi astenere sull'intero regolamento. Da qui l'esito
    finale della votazione (20 voti a favore e 4 contrari), ma nessuna incertezza
    circa la coerenza e la determinazione del nostro impegno.
    Continueremo a insistere perch: a) la decisione sia rivista, b) il compenso
    di fatto sia diminuito attraverso una congrua riduzione del gettone di
    riferimento c) sia accolta la nostra proposta circa il numero di gettoni
    liquidabili o almeno quella del Collegio dei revisori.

  2. Conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi.
    (torna all'indice)

    Sono stati conferiti all'unanimità i seguenti incarichi direttivi e
    semidirettivi:


    • Procuratore della Repubblica di Bolzano al dott. Cuno Jakob Tarfusser,
      che riveste già tale incarico a seguio di provvedimento consiliare poi
      annullato in sede giurisdizionale;
    • Presidente del Tribunale di Nicosia al dott. Pietro Falcone, che
      riveste già tale incarico a seguito di provvedimento consiliare poi annullato
      in sede giurisdizionale;
    • Presidente del Tribunale per i minorenni alla dott.ssa Adalgisa Fraccon,
      giudice del Tribunale di Milano;
    • Presidente di sezione della Corte d'Appello di Palermo al dott.
      Giovanni Paolo Miccichè
      , Presidente del Tribunale di Enna.


  3. Il diverso rilievo dell'esercizio di funzioni omologhe
    nell'attribuzione di incarichi direttivi e semidirettivi.
    (torna all'indice)

    La nomina del Presidente Aggiunto GIP di Bari ha riproposto l'annosa
    questione della riconoscibilità e coerenza dei criteri per la selezione dei
    semidirettivi. MD, infatti, aveva votato in commissione la proposta (unanime)
    per il collega Lo Vecchio, sulla base del criterio della valutazione comparativa
    in relazione alla specifica posizione da ricoprire. Tale criterio era emerso
    come cogente a seguito di recenti decisioni del giudice amministrativo ed era
    stata fatta propria dalla Commissione. Il dr. Lo Vecchio era stato quindi
    preferito alla pur meritevole dr.ssa Carone, sulla base della sua esperienza di
    coordinatore dei GIP di Trani, funzione attualmente svolta e, peraltro, già da
    lungo tempo.
    Tuttavia questo criterio, appena affermato, era stato subito contraddetto dal
    voto in Commissione di MI e Unicost quando si è trattato dell'incarico di
    Procuratore Aggiunto di Venezia. E' stato infatti anteposta all'esperienza
    specifica di un p.m. da quindici anni impegnato in Procura, anche con un ruolo
    semidirettivo di fatto, il dott.Giovagnoli, quella del diverso ufficio, il
    dott.Mastelloni., che, infatti, non aveva mai esercitato le funzioni di p.m. ed
    ha goduto dell'attribuzione del massimo punteggio delle omologhe per avere
    svolto in passato (e in via sempre pi residuale) le funzioni di giudice
    istruttore.
    Analoga deroga al principio era già stata operata nella scelta del
    Procuratore di Melfi, quando a un candidato che aveva una lunga esperienza in
    procura (il dott. Drago) era stato preferito un magistrato che non ne aveva
    nessuna (il dott. De Facendis). Tutto ciò ci ha determinati a chiedere il
    ritorno in commissione della pratica GIP Bari, per individuare un criterio
    coerente e unico, cui la commissione si dovesse attenere; abbiamo al contempo
    rivendicato la nostra coerenza, dimostrata nei casi di Melfi, Bari e Venezia.
    La proposta è stata respinta e quindi ci siamo astenuti sul voto finale. Non
    abbiamo invece ritenuto di potere aderire alla proposta dei Movimenti per la
    dr.ssa Carone, in quanto la nostra coerente posizione punta alla valorizzazione
    delle attitudini specifiche.

  4. La circolare sulle tabelle 2005-2006. L'impegno di
    Magistratura Democratica.
    (torna all'indice)

    La circolare sulle tabelle 2006-2007 contiene numerose novità sulle quali vi
    è stato il forte impegno di magistratura democratica nella consapevolezza che
    le tabelle, oltre a rappresentare lo strumento per il rispetto del principio del
    giudice naturale e della trasparenza della funzione giudiziaria, devono
    costituire il momento in cui viene predisposto - con adeguata analisi e
    consapevolezza - il progetto organizzativo dell'ufficio, frutto della
    partecipazione e della pi ampia condivisione possibile.
    La circolare è stata approvata con la sola astensione del Cons. Arbasino;
    per la parte relativa alla D.D.A. vi è stata la nostra astensione (ed il voto
    contrario dei consiglieri del Movimento), non essendo stati approvati alcuni
    emendamenti proposti.

    A) Le principali novità: le tabelle come progetto organizzativo, con la pi
    ampia valorizzazione della partecipazione nella fase decentrata.

    Le principali proposte che abbiamo avanzato in commissione sono state in
    buona parte condivise. Esse costituiscono il rafforzamento di indicazioni già
    contenute nella precedente circolare, non sempre applicate puntualmente, ed
    alcune novità importanti:
    a) la proposta tabellare dovrà costituire un vero e proprio progetto
    organizzativo dell'ufficio basato su una attenta analisi dei flussi degli
    affari, con la specifica elencazione degli obiettivi da perseguire. In
    particolare:


    • il dirigente dell'ufficio, unitamente alla proposta tabellare, dovrà
      presentare due relazioni: una sugli obiettivi conseguiti nel biennio precedente
      ed una seconda (definita "organizzativa generale") in cui, sulla base
      dell'andamento del biennio concluso e dell'analisi dei flussi degli affari,
      dovrà illustrare l'organizzazione adottata ed indicare gli obiettivi da
      perseguire nel biennio;
    • i dati sui flussi degli affari dovranno essere raccolti sulla base degli
      schemi approvati dal Consiglio. Sono state predisposte due tipologie di schemi:
      uno con dati pi completi, per gli uffici in condizione di compilarli; uno con
      dati pi sintetici per gli uffici che incontrano difficoltà maggiori; rimane
      ferma la facoltà del dirigente dell'ufficio di fornire ulteriori dati. Per la
      prima volta, dunque, all'attenzione dei C.G. prima, e del CSM poi, potranno
      essere analizzati dati omogenei che consentiranno le opportune valutazioni anche
      comparative;
    • viene istituita la commissione flussi presso tutti i consigli giudiziari
      per l'esame dei dati statistici e dei flussi degli affari e per la verifica
      della congruità del progetto predisposto. Della commissione faranno parte
      almeno due componenti del C.G., i magistrati referenti distrettuali per l'informatica,
      due magistrati del distretto del settore penale e due del settore civile;

    b) viene valorizzata la fase decentrata, con la pi ampia partecipazione a
    livello locale: il dirigente dell'ufficio dovrà mettere a disposizione dei
    magistrati dell'ufficio i dati sui flussi degli affari, raccogliere i
    contributi dei magistrati dell'ufficio, del Consiglio dell'ordine degli
    avvocati e del dirigente amministrativo, formulare la segnalazione dando conto
    delle ragioni per cui accoglie i contributi forniti e allegare alla segnalazione
    una relazione del dirigente amministrativo.

    B) La salvaguardia dei magistrati in gravidanza e con figli
    minori.

    Particolarmente innovative sono anche le numerose previsioni
    dirette a salvaguardare la condizione dei magistrati donna in situazione di
    gravidanza ovvero ad agevolare l'espletamento della cura dei figli minori da
    parte del magistrato (divieto del mutamento delle funzioni tabellari e della
    sede in assenza di consenso; esonero dall'assegnazione a sezioni distaccate;
    sospensione del computo del periodo di permanenza decennale nella D.D.A. per la
    sospensione obbligatoria per maternità e quella facoltativa per un periodo
    superiore a tre mesi). E' stata anche approvata la proposta da noi avanzata, e
    minoritaria in commissione, con la quale si prevede l'obbligo da parte del
    dirigente di attivare il procedimento per l'adozione di provvedimenti diretti a
    contemperare le esigenze dei magistrati in gravidanza o con figli minori di tre
    anni con le esigenze dell'ufficio (favorevoli alla nostra proposta: Fici, Aghina,
    Berlinguer, Schietroma; contrari: Unicost, Buccico, Spangher; astenuti: MI,
    Ventura Sarno, Di Federico, Arbasino, Rognoni);


    C) Le ulteriori novità

    Le ulteriori principali innovazioni sono rappresentate da:
    a) incremento numerico percentuale dei magistrati addetti alla funzione gip/gup
    nelle procure sede di D.D.A., che dovranno essere i 2/5 rispetto al numero dei
    P.M.; in ogni caso dovrà tenersi espressamente conto del rapporto con il carico
    di lavoro dei giudici del dibattimento;
    b) ulteriore valorizzazione del ruolo dei semidirettivi, prevedendosi:

    • che nella relazione del dirigente sul consuntivo del biennio precedente si
      dia conto "dell'esito delle riunioni di cui al par. 32.9 e degli
      eventuali interventi suggeriti e/o adottati con le relative ricadute sul
      servizio
      "

    • che delle riunioni di sezione si dia "comunicazione al dirigente
      dell'ufficio al quale sarà inviata una relazione sull'esito delle riunioni
      ".

    c) disciplina pi puntuale dell'esonero parziale dal lavoro giudiziario dei
    componenti dei Consigli Giudiziari, dei referenti per l'informatica e per la
    formazione decentrata in modo tale da renderlo effettivo; in particolare per i
    componenti dei Consigli giudiziari è stata anche prevista l'irrinunciabilità
    dell'esonero;
    d) pi puntale regolamentazione dell'utilizzo dei magistrati distrettuali
    in modo tale da riconoscere alcuni "dritti": comunicazione dei
    provvedimenti con congruo anticipo, audizione preventiva dei magistrati
    interessati;
    e) rimodulazione dei criteri di valutazione degli aspiranti nei concorsi
    interni;
    f) specializzazione per settore della procedura di applicazione
    extradistrettuale (con indicazione del settore ove opererà l'applicazione),
    criteri pi restrittivi per le applicazioni, ridefinizione dei criteri di
    selezione degli aspiranti.

    D) Le proposte di Magistratura Democratica non approvate.

    Non sono state approvate alcune proposte (condivise con il
    Movimento; contrari UNICOST, MI e CDL) che avrebbero consentito un'ulteriore
    valorizzazione ed una maggiore effettività del progetto tabellare inteso come
    progetto organizzativo. In particolare:

    • il rinvio dell'approvazione degli schemi sui dati statistici al 10 febbraio
      per consentirne una migliore redazione, anche all'esito della costituzione di un
      apposito gruppo di lavoro e dell'incontro con i referenti distrettuali per
      l'informatica che si terrà a gennaio;

    • la partecipazione alla commissione flussi del consiglio giudiziario anche
      di funzionari statistici e di un funzionario del CISIA e, comunque, prevedere la
      facoltà del Consiglio Giudiziario di ampliare la composizione della commissione
      (in verità tale facoltà deve ritenersi comunque attribuita in base ai principi
      vigenti; in tal senso la delibera C.S.M. del 20 dicembre 1999 sul decentramento
      ai Consigli Giudiziari). La presenza di queste professionalità avrebbe
      consentito un migliore esame delle proposte tabellari;

    • la costituzione di un gruppo di lavoro presso il C.S.M. per supportare i
      componenti della commissione flussi del Consiglio Giudiziario e per un migliore
      esame del progetto organizzativo da parte del CSM.

    Non sono state approvate altre proposte da noi avanzate quali:
    a) l'esecutività delle proposte tabellari in mancanza di una decisione
    consiliare entro 60 giorni (ovvero del maggiore termine fissato dalla
    commissione competente) in presenza di parere favorevole unanime del Consiglio
    Giudiziario ed in mancanza di osservazioni. Quest'innovazione avrebbe
    valorizzato ulteriormente la fase decentrata e, contestualmente, prodotto un'auspicabile
    accelerazione dei provvedimenti consiliari (contrari MI, UNICOST, CDL, Arbasino,
    Aghina);
    b) una migliore specificazione dell'utilizzo dei Giudici onorari di
    tribunale al fine di evitare "l'abuso" in atto presso alcuni uffici
    (contrari UNICOST - escluso Primicerio -, MI, CDL, Movimento);
    c) l'obbligatoria formulazione del parere del Consiglio Giudiziario per i
    provvedimenti di designazione dei magistrati alla D.D.A., con contestuale
    ulteriore valorizzazione dell'organo locale di autogoverno (contrari MI,
    UNICOST, CDL);
    d) l'aumento di due anni del limite di permanenza alla D.D.A. per i
    Procuratori Aggiunti in precedenza già assegnati quali sostituti alla D.D.A.,
    così come previsto per i Presidenti di sezione ultradecennali (contrari MI,
    UNICOST, CDL);
    e) l'irrinunciabilità dell'esonero parziale dal lavoro per magistrati
    referenti distrettuali per l'informatica (contrari MI, UNICOST, CDL, Arbasino,
    Aghina), referenti per la formazione decentrata (contrari MI, UNICOST, CDL,
    Arbasino, Aghina), componenti del comitato scientifico (contrari, UNICOST, CDL,
    Arbasino, Aghina), al fine di valorizzare figure che partecipano
    all'autogoverno;
    f) l'esclusione della obbligatoria partecipazione dei giudici tutelari alla
    trattazione degli affari ordinari, perchè in contrasto con la necessità di
    favorirne la tendenziale specializzazione (contrari MI, UNICOST, CDL,
    Movimento).

    E) L'ultradecennalità e la permanenza massima presso la
    DDA

    Non sono stati approvati due emendamenti presentati dai
    consiglieri del Movimento diretti:

    • a ridurre l'obbligo di permanenza decennale alle sole materie famiglia,
      fallimento, riesame, sezioni gip gup e sezioni distaccate;
    • ad elevare complessivamente a dieci anni il termine massimo di permanenza
      alla DDA.

    Abbiamo votato contro gli emendamenti apparendo, al momento, inopportuno
    modificare delle normative che, faticosamente e dopo non poche resistenze, sono
    giunte alla fase di concreta applicazione presso gli uffici.

    F) La proposta previsione di una necessaria, diversa composizione del
    collegio delle Sezioni Unite della Cassazione nell'ipotesi in cui una
    questione già decisa venga nuovamente rimessa dinanzi al medesimo collegio è
    stata respinta (a favore della previsione UNICOST)
    .
    Nel dibattito abbiamo evidenziato l'illegittimità di una previsione di
    incompatibilità all'esercizio di funzioni giurisdizionali introdotta con
    normazione secondaria al fine di incentivare una turnazione forzata delle
    Sezioni Unite.

    G) La temporaneità delle funzioni di coordinatore del
    Massimario presso la Corte di Cassazione e la previsione della incompatibilità
    con la partecipazione alle Sezioni Unite.

    Con 11 voti (Unicost, MI, laici del Polo, compreso il Cons.
    Buccico che in commissione aveva votato in senso contrario) contro 9 (Movimento,
    MD, Berlinguer) è stato approvato un emendamento presentato dal cons. De
    Nunzio, con il quale si prevede per "i magistrati coordinatori del
    Massimario presso la Corte di Cassazione" la temporaneità dell'incarico
    (biennale, non immediatamente rinnovabile) e l'incompatibilità con lo
    svolgimento delle funzioni giurisdizionali presso le Sezioni Unite.
    L'emendamento, in realtà, appare di difficile applicazione atteso che la
    figura del magistrato coordinatore del Massimario non è specificamente prevista
    n dall'ordinamento n dalla circolare consiliare.
    In ogni caso abbiamo evidenziato che la incompatibilità con l'esercizio
    delle funzioni giurisdizionali presso le Sezioni Unite è chiaramente
    illegittima, non potendo la normazione secondaria consiliare prevedere nuove e
    diverse figure di incompatibilità che devono essere prescritte esclusivamente
    dal legislatore.

  5. La nomina di componenti al Comitato scientifico ed alla
    segreteria del C.S.M.
    (torna all'indice)

    Il plenum nelle sedute del 14 e 21 dicembre ha provveduto, su proposta della
    Nona commissione, alla nomina dei componenti del comitato scientifico destinati
    a sostituire, per il settore civile, il prof. Giovanni Arieta e il collega
    Massimo Ferro e per il settore penale il collega Piergiorgio Morosini.
    La designazione per il settore penale non ha presentato difficoltà, dopo che
    uno dei due magistrati proposti in sede di commissione ha manifestato la propria
    non disponibilità all'incarico. Il plenum ha così designato all'unanimità il
    collega Raffaele Marino, già referente per la formazione del distretto di
    Napoli ed in possesso di un curriculum particolarmente qualificato per attività
    professionale e per pubblicazioni scientifiche.
    Per il settore civile, invece, il plenum è stato chiamato a scegliere fra
    pi candidati.
    Per quanto concerne la sostituzione del prof. Arieta, in sede di commissione
    sono stati proposti i prof.ri Ferruccio Auletta e Remo Caponi. A nostro giudizio
    il profilo del prof.Caponi avrebbe dovuto prevalere.
    Se è vero che il prof.Auletta, ex magistrato, destinato quale segretario al
    C.S.M., ha un ottimo curriculum che garantirebbe un efficace inserimento
    nell'attività del Comitato scientifico, appare evidente che sul piano
    dottrinale e scientifico il prof. Caponi presenta titoli ed esperienze di
    maggiore varietà e di maggiore significato scientifico, nonch di particolare
    spessore sul piano internazionale; egli, ad esempio, fa parte dell'Associazione
    per gli scambi culturali tra giuristi tedeschi ed italiani e dell'Associazione
    italiana "Alexander von Homboldt".
    Queste carattersitiche avrebbero consentito al prof.Caponi di fornire un
    apporto culturale e di esperienza che risultano particolarmente importanti nel
    momento in cui la dimensione europea ed internazionale dei bisogni formativi e
    dei correlati interventi va assumendo rilievo e spazio sempre maggiori.
    Riteniamo profondamente sbagliato, a fronte di queste considerazioni, far leva
    sulla pregressa esperienza di magistrato vantata dal prof.Auletta, posto che
    tale elemento si pone in contrasto con le ragioni che prevedono la pluralità
    delle professionalità presenti nel comitato scientifico, pluralità che
    risponde all'esigenza di differenziare le esperienze e di sfruttare al meglio i
    diversi apporti di sapere e di metodo che vengono dal mondo accademico e da
    quello dei pratici. Purtroppo il plenum (coi voti di MI, Unicost, Movimento e
    CDL) ha disatteso la nostra proposta (sostenuta da Berlinguer e Schietroma),
    designando il prof.Auletta.
    Quanto alla sostituzione del collega Ferro, non vi era dubbio che tra i
    curricula dei candidati quello del collega Pasquale D'Ascola sia il pi ampio,
    ricco e specifico. Nonostante questa evidenza, in commissione il cons.Stabile ha
    insistito nel proporre la candidatura del dr.Giuseppe Rana, che in occasione
    della nomina del dr. Pietro Curzio aveva revocato la propria disponibilità la
    sera precedente il plenum, salvo ripresentarla per l'attuale pubblicazione al
    medesimo incarico. Il pur buon curriculum professionale del dr.Rana (attualmente
    referente per l'informatica) ci è parso non comparabile con quello di D'Ascola,
    che presenta una variegata attività professionale cui si aggiungono una
    vastissima attività scientifica e plurime esperienze nel settore della
    formazione (ivi compresa l'attività di formatore decentrato). Con i voti
    contrari di Unicost e dei laici della CDL, il plenum ha designato il
    dr.D'Ascola.
    E' stato destinato alla segreteria del C.S.M. il dott. Carmine Castaldo,
    giudice della sezione lavoro del Tribunale di Roma, che sostituisce la dott.ssa
    Anna Pacilli rientrata in ruolo ed assegnata al Tribunale di Roma.

Dalle Commissioni

  1. Proposte di nomine per incarichi direttivi e semidirettivi.
    (torna all'indice)

    La Quinta commissione ha proposto all'unanimità per il
    conferimento dei seguenti incarichi direttivi e semidirettivi:

    • Procuratore della Repubblica di Lagonegro al dott. Giancarlo Grippo,
      che già riveste tale incarico a seguito di precedente delibera consiliare
      annullata dal T.A.R.;

    • Procuratore della Repubblica di Piacenza al dott. Lucio Bardi,
      Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Monza;

    • Procuratore della Repubblica di Lodi al dott. Giovanni Pescarzoli,
      sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Milano;

    • Presidente di sezione della Corte d'Appello di Caltanissetta (2 posti)
      ai dott.ri Giovanni Tommaso Perrino e Calogero Ferrotti
      , rispettivamente
      consigliere della Corte d'Appello di Palermo e Procuratore della Repubblica
      presso il Tribunale di Orvieto;

    • Presidente di sezione del Tribunale di Roma (quattro posti) ai dott.ri
      Antonio Bevere, Maurizio Durante, Giovanna Russo e Carmelita Agata Russo
      ,
      tutti giudici del Tribunale di Roma;

    • Presidente di sezione del Tribunale di Nola alla dott.ssa Rosa Maria
      Venuta
      , consigliere della Corte d'Appello di Napoli:

    • Presidente di sezione del Tribunale di Lodi al dott. Pierluigi Stolfi,
      giudice presso lo stesso tribunale;

    • Presidente di sezione del Tribunale di Reggio Calabria al dott. Vincenzo
      Pedone
      , presidente di sezione del Tribunale di Locri;

    • Presidente di sezione del Tribunale di Venezia (due posti) ai dott.ri
      Gian Maria Pietrogrande e Maurizio Gionfrida
      , rispettivamente consigliere
      della Corte d'Appello di Venezia e giudice presso il Tribunale di Padova;

    • Presidente aggiunto della Sezione GIP del Tribunale di Venezia alla
      dott.ssa Giuliana Galasso
      , giudice del Tribunale di Padova;

    • Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano al dott. Edmondo
      Bruti Liberati
      , sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello
      di Milano;
      Procuratore aggiunto presso il Tribunale di S. Maria Capua Vetere al
      dott. Luigi Gay
      , sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale
      di Napoli.

Per due dei tre posti di Procuratore aggiunto presso il Tribunale di
Napoli
sono stati proposti i dott.ri Alessandro Pennasilico e Rosario
Cantelmo
, rispettivamente sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello
di Napoli e procuratore aggiunto presso il tribunale di Torre Annunziata, con la
sola astensione di Di Federico.
Per il terzo posto sono stati proposti i dott.ri Federico Cafiero De Raho
(Berlinguer, De Nunzio, Lo Voi e Meliadò), sostituto presso la stessa Procura
della Repubblica di Napoli, e Aldo De Chiara (Salvi), sostituto
procuratore generale presso la Corte d'Appello di Napoli.
Per il posto di Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Venezia
sono stati proposti il dott. Carlo Mastelloni (De Nunzio, Di Federico, Lo Voi e
Meliadò), giudice del Tribunale di Venezia e il dott. Paolo Giovagnoli
(Berlinguer e Salvi), sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale
di Bologna.


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