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Stato di diritto, diritto penale del nemico e normalizzazione dei giudici

Sommario

Leggi e istituzioni
Costituzione, garanzia dei diritti, separazione dei poteri, di Valerio Onida
Oggi si puÚ forse dire che il vero significato costituzionale del principio di divisione dei poteri consiste nella separazione e nella reciproca indipendenza fra poteri di governo o politici da un la-to, poteri di garanzia dallíaltro lato.

Giudice di pace, riserva di giurisdizione e libertà dagli arresti, di Angelo Caputo e Livio Pepino

1.. Giudici di pace e immigrazione: una scelta sbagliata
2. La lunga marcia del giudice di pace: dal dibattito politico-dottrinale alle normative
3. Tra conciliazione e de-flazione: la difficile ricerca dellíidentità del giudice di pace
4. La convalida delle misure coercitive finalizzate allíespulsione e il giudice di pace
5. Riserva di giurisdizione e ìli-bertà dagli arrestiî.
Prime osservazioni in tema di lavoro subordinato a prestazioni ripartite (o job sharing), di Vito Pinto

1. Premessa
2. La struttura della obbligazione lavorativa
3. La forma del contratto
4. Líattuazione del rapporto e la cessione temporanea del contratto di lavoro ad un terzo
5. Líestinzione del rapporto.

Brevi note sul lavoro somministrato, di Pietro Curzio
La disciplina del contratto di somministrazione di lavoro brilla per ambiguità, suscettibili di essere risolte solo con una attenta e razionale interpretazione, quella che il disegno di legge di ri-forma dellíordinamento giudiziario definisce ìcreativaî e si propone di vietare ai giudici (insieme alla partecipazione a manifestazioni di carattere politico sindacale)

Il diritto del malato di rifiutare le cure, di Mariano Brian-da
1. Dallíalleanza terapeutica al contrasto tra interesse pubblico e scelte individuali
2. La prevalenza dellíinteresse privato e il diritto di opporsi al trattamento
3. Líinformazione presupposto essenziale per líopposizione
4. Il contenuto dellíinformazione e i modi di informare
5. Due storture nellíinformazione
6. La titolarità del diritto di opporsi
7. A moí di conclusione.

Obiettivo 1. Un'altra costituzione?
Costituzione e sistema politico (appunti a margine del tentativo di
riscrivere la Carta del 1947) , di Mario Dogliani

Argomentarne oggi le buone ragioni della Carta fondamentale del 1947, mentre sta entrando nella fase decisiva il progetto di riscriverne gran parte del testo, è necessario e possibile. Ma ri-schia di essere sterile se non si riparte dalla riflessione intorno al fondamento della validità della Costituzione, al rapporto tra essa e il suo oggetto, e cioè líinsieme di quelle che sinteticamente possono essere chiamate le ìstrutture fondamentaliî della società.
I punti cruciali della proposta di revisione costituzionale: schede di lettura

1. Forma di Stato e potere legislativo
2. Forma di governo e premierato assoluto
3. Giurisdizione e Corte costituzionale
4. Il nuovo Titolo V (Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni e Stato)
Costituzione vigente e progetto di riforma. Testi a confronto

Dibattito. Quale progetto per la giustizia?
Democrazia maggioritaria e divisione dei poteri, di Giuliano Amato
Il potere politico è, in un sistema democratico, cruciale ma intrinsecamente limitato. Per que-sto va contrastato líannebbiamento della nozione della necessaria limitatezza di tale potere che líavvento della democrazia maggioritaria ha determinato in vasti settori del Paese.

Modello di Stato e riforma dell'ordinamento giudiziario, di Salva-tore Senese
1. Premessa
2. Il movimento per la riforma dellíordinamento giudiziario dalla Costituzione alla ricomposizione della frattura allíinterno dellíassociazionismo giudiziario
3. Lo sdoppiamento dellíistanza di riforma: razionalizzazione versus revisione costitu-zionale
4. La spinta per la riforma della Costituzione in materia di ordinamento giudi-ziario e i suoi esiti
5. Il disegno di legge governativo e la legge di riforma dellíordinamento giudiziario
6. Le principali questioni di diritto costituzionale impli-cate dalla legge
7. Il modello di Stato presupposto dalla riforma dellíordinamento giu-diziario.

Magistratura e società
Cronistoria esemplare di una indagine e di un dibattimento di mafia (Il processo Mare nostrum di Messina), di Giuseppe Santalu-cia
1. Il processo Mare nostrum
2. Le anomalie nelle indagini pre-liminari e alcuni fatti patologici
3. Líintervento del Consiglio superiore della magistra-tura per la composizione del collegio giudicante
4. Le proroghe dellíapplicazione e-xtradistrettuale ed i dubbi sulla loro utilità
5. Lo ìscioperoî degli avvocati.

Prassi e orientamenti
Spunti critici su processo civile telematico e dintorni (a margine di un recen-te convegno bolognese) , di Roberto Braccialini
Sul processo civile telematico e le sue possibilità di effettiva realizzazione si è recentemente svolto a Bologna un convegno organizzato dallíUniversità e dal Ministero a cui hanno partecipato molti operatori. Queste note riprendono alcuni spunti critici proposti in tale sede sulla sperimenta-zione in corso presso sette sedi giudiziarie pilota.

Giurisprudenza e documenti

Una controriforma incostituzionale (messaggio del Presidente della Re-pubblica di rinvio alle Camere della legge delega per la riforma dellíordinamento giudi-ziario)
La motivazione dei provvedimenti amministrativi non è un optional (Gianfranco Viglietta)
I. Tribunale amministrativo regionale di Trento, 8 luglio7 ottobre 2004, ric. N. A.
II. Tribunale amministrativo regionale Lazio, sezione I ter, 11 novembre10 dicem-bre 2004, ric. Fall Mamour
Formalismo giuridico e libertà di critica. A margine dei casi De Bortoli e Impastato (Stefano Erbani)
I. Tribunale Milano - sezione prima civile, sentenza 22 settembre 2004, Pecorella e Ghedini c/ De Bortoli e RCS spa, est. Tarantola
II. Tribunale PalermoSezione distaccata Carini, sentenza 31 marzo 200322 gen-naio 2004, Gullo c/ Impastato Giovanni, est. Scaduti
La proroga per decreto legge del Procuratore nazionale antimafia e líautonomia dei magistrati
La proposta di legge Cirielli: emblema della giustizia diseguale (a cura di Magistratura democratica)
1. Il trionfo del ìdoppio binarioî 2. La nuova disciplina delle attenuanti 3. Líamnistia permanente, ovvero la variante mite della prescrizione 4. Le disparità di trattamento in materia penitenziaria 5. Apparenza e realtà degli interventi in tema di criminalità organizzata.

Editoriale

Fatti inquietanti si susseguono. Hanno come oggetto la giurisdi-zione ma riguardano l'assetto dello Stato di diritto e le libertà di tutti. Il Ministro degli interni dispone l'espulsione di un cittadino straniero imputato di associazione con finalità di terrorismo internazionale e, di fronte all'inevitabile diniego del nulla osta (vietato dalla leg-ge), accusa i magistrati di ´vacue teorizzazioni e tragiche sottovaluta-zioni del terrorismo'; il Ministro della giustizia pretende (e persegue l'obiettivo con ispezioni e minacce di azioni disciplinari) che ´il magistrato sentenzi secondo il comune sentire del popolo, cioè in-terpreti quel che, in un dato momento storico, è il sentimento popola-re'; la componente leghista della maggioranza di governo scatena qualche migliaio di camicie verdi, guidate dal Ministro per le riforme istituzionali, contro il Procuratore della Repubblica di Verona, reo di avere iniziato l'azione penale nei confronti di sei giovani (già destinatari della solidarietà del Ministro della giustizia), condan-nati a sei mesi di reclusione per istigazione all'odio razziale. Non si tratta (solo) di volgare prepotenza e di mancanza di senso istituziona-le. C'è, in tali atteggiamenti, il tentativo di sovvertire il ruolo della giu-risdizione, riducendolo a braccio armato del potere esecutivo e della maggioranza; e c'è, più in generale, l'emergere di impostazioni che richiamano in modo sinistro il nucleo forte delle ideologie totalita-rie della prima metà del secolo scorso e le manifestazioni (l'intolleran-za, la demonizzazione del diverso, l'attacco fisico al-l'avversario) che ne hanno accompagnato l'affermarsi...
La preoccupazione è resa più acuta dal fatto che non si tratta di episodi isolati. I diritti e l'uguaglianza sono oggetto di attacchi frontali, e, con essi, è in crescente sofferenza anche la libertà delle per-sone (pur evocata persino nel nome della coalizione politica di mag-gioranza). Il diritto penale classico cambia pelle e, progressivamente, si allontana dal fatto, assumendo marcate curvature soggettivi-stiche: dopo il diritto speciale dei migranti (vero e proprio macigno nella rottura dell'uguaglianza), i principali istituti del sistema penale stanno per essere riscritti - già sono stati riscritti dalla Camera - aven-do come parametro di riferimento la recidiva, e dunque in base al tipo d'autore. Si tratta del materializzarsi, propiziato dalla guerra, del diritto penale del nemico, che tende alla criminaliz-zazione e alla detenzione degli avversari in quanto tali (e perché tali), indipendentemente dalla commissione di reati, fino a trasformare il nemico stesso in reato: senza contare che la linea di demarcazione tra il nemico, il sospetto nemico e l'untore (magari definito in base al colore della pelle o al credo religioso) è labile e indefinita. Ac-cade finanche che il telegiornale di maggior ascolto (il TG1 delle 13.30 del 30 gennaio 2005) commenti la scarcerazione di alcuni pre-sunti camorristi attribuendola a ´mancanza di gravi indizi o altre scappatoie (sic!) del genere'. Diventa cosi senso comu-ne quel senso comune che il guardasigilli vorrebbe tradotto nelle sentenze la convinzione che la colpevolezza del nemico (cosi come l'innocenza dell'amico) prescinde dalle prove ed è un prius indiscutibile. Inutile aggiungere che, in un sistema a Co-stituzione rigida, orientamenti siffatti possono essere stabilmente assi-curati solo da giudici dipendenti e disponibili ad ubbidire (o ad antici-pare i desiderata della maggioranza) e che ciò indica la ragio-ne vera della riforma in atto dell'ordinamento giudiziario, osti-natamente perseguita dalla maggioranza parlamentare pur dopo il rin-vio della legge alle Camere da parte del Capo dello Stato e accompa-gnata addirittura da provvedimenti legislativi ad o contra personam (come il recente decreto legge di proroga oltre il termi-ne del Procuratore nazionale antimafia).
Sono, queste considerazioni, dettate non da eccesso di allarmismo ma dalla realistica considerazione che come ha scritto recentemente il segretario di Magistratura democratica la deriva in atto, se non tempestivamente fermata, rischia di diventare inarrestabile. Una stra-tegia risalente (fondata, da un lato, sull'ossessione sicuritaria e, dall'al-tro, sulla delegittimazione della giurisdizione) ha allentato la sensibili-tà dell'opinione pubblica. A ciò occorre reagire senza ulteriori attese e tentennamenti: non è compito (solo) dei magistrati, ma anche (e so-prattutto) dei giuristi in genere, della cultura, del mondo dell'informa-zione, della politica.


Indirizzo:
http://old.magistraturademocratica.it/platform/2007/07/24/stato-di-diritto-diritto-penale-del-nemico-e-normalizzazione-dei-giudici